Teatro Odeon affollatissimo per il primo confronto politico. Ecco perchè Galizio, Sette, Pozzattello e Benigno vogliono amministrare
LATISANA. Il salottino creato appositamente per l'evento al Teatro Odeon, è li ad attendere i protagonisti della serata. Davanti la platea delle grandi occasioni.
Cresce l’attesa per il voto di domenica, ma anche la curiosità di apprendere direttamente dalle parole dei protagonisti di questa campagna elettorale, come affronteranno l’impegno di essere il sindaco di Latisana per i prossimi cinque anni.
Pronti a seguire la scaletta di domande decisa dal caporedattore del Messaggero Veneto, Paolo Mosanghini, ci sono Salvatore Benigno, sindaco uscente, appoggiato da Forza Italia, Lega Nord e dalla lista civica Il Ponte, Daniele Galizio, sostenuto dalla coalizione civica Rinnoviamo Latisana, composta da Un’Altra Latisana, Uniti per Latisana, Latus Anniae, Latisana 2016 e Futuro comune Latisana, Loredana Pozzatello candidata sindaco per il MoVimento 5 Stelle e Lanfranco Sette in corsa con Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale.
E perché hanno deciso di candidarsi lo spiegano subito: «Con i Meetup della Bassa ho conosciuto diverse problematiche della città e come professione ascolto le difficoltà che le persone incontrano avvicinandosi alla burocrazia» ha detto Loredana Pozzattello.
«Per completare un progetto cominciato cinque anni fa, in tempi difficili, anche se molto è stato fatto», ha detto Salvatore Benigno.
«È una questione di affetto per la città di Latisana - ha raccontato Daniele Galizio - essere nuovi in politica non è un difetto e noi siamo nuovi e ci poniamo davanti alla comunità lontani da schemi politici in modo obiettivo».
«È stata la scelta di un gruppo - spiega Lanfranco Sette - che da tre anni stava elaborando un progetto perché abbiamo l’impressione che Latisana necessiti di un rilancio».
Ma la politica è stata presente nella fase di preparazione degli schieramenti e poi nella campagna elettorale?
«Chi fa amministrazione fa anche politica e da sempre questo territorio è stato antesignano nella nascita di schieramenti, poi ripresi anche a livello nazionale – ha risposto Benigno –. Noi siamo fieri delle nostre appartenenze e importanti rappresentanti politici hanno dato momenti di grande mediaticità a Latisana, alla questione ospedale con Salvini e ad altre questioni di valenza nazionale con Gasparri».
«Lascia perplesso che un sindaco definisca visitors degli assessori regionali - ha commentato Galizio rispondendo all’accusa di serate elettorali alla presenza di esponenti regionali – nessuno di noi nega la partecipazione nelle nostre liste civiche di persone del centro sinistra, ma ci spogliamo dei partiti perché non vogliamo imposizioni dall’alto magari a discapito dei cittadini».
«Invitare assessori di una giunta regionale che ci ha chiuso il punto nascita non lo condivido» è stata la risposta della Pozzattello.
«Se con visitors si definiscono persone estranee al contesto locale che passano come meteore allora sono d’accordo con questo termine - ha commentato Sette - ci vuole piuttosto una classe politica di Latisana capace di imporsi».
Quando il tema della serata si sposta sulla questione sanità la tensione, dopo settimane di campagna elettorale aggressiva, presenta il conto.
Soprattutto nell’accapararsi meriti di collaborazione con il comitato Nascere a Latisana e lanciare reciproche accuse.
«La nostra protesta vibrante non si fermerà. Perché per la nostra comunità è un argomento vissuto come carne viva - ha esordito Benigno - sul quale è mancata unitarietà, di territorio (riferimento a Lignano, ndr) e di forze politiche. Sul punto nascita avevamo tutto dalla nostra parte, toglierlo è stata solo una scelta politica".
«Dichiarare che una forza politica ha giocato contro è offensivo, non può essere una battaglia di contrapposizione politica, ma di un’intera comunità» ha replicato Galizio annunciando impegno per rafforzare i servizi.
«È una questione che non si risolve a livello comunale e il Movimento 5 stelle anche se in comune a Latisana non c’era in consiglio regionale si è impegnato con mozioni e interrogazioni».
Lancia un messaggio di sfida a Martines, sindaco di Palmanova e alla governatrice Serracchiani, Lanfranco Sette, «perché per primi ci hanno dichiarato guerra. E mancando un servizio di pediatria h24 se dovesse accadere qualcosa di grave noi siamo pronti a presentare denunce alla Procura della Repubblica, con nomi e cognomi».
FONTE: MessaggeroVeneto - 31 Maggio 2016