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Il neo eletto sindaco già al lavoro: Giunta pronta entro una settimana. Contatti con gli esponenti della minoranza per «collaborare a tutto campo»
LATISANA. Sul tavolo i primi documenti da firmare. Uno scadenziario con le prossime incombenze e un cellulare che continua a vibrare, fra messaggi e telefonate.
Daniele Galizio è il sindaco di Latisana da poco più di 24 ore, ma l’euforia della festa è già passata: a ricordargli il traguardo sono i complimenti al telefono che ancora arrivano, ma sedia, scrivania e ufficio e quei primi atti che portano la sua firma gli trasmettono chiara l’idea che è già ora di mettersi a lavorare. Lo sa bene e, infatti, passa l’intera giornata, come dice lui, «a studiare».
Ma anche a pensare al primo impegno, la nomina della Giunta: la legge fissa il 16 giugno, ma lui si è dato al massimo una settimana.
Il sindaco di tutti
Intanto alcuni punti fissi: sindaco a tempo pieno e che non cerca visibilità, lasciando molto margine d’azione alla sua squadra e poi niente polemiche, discussioni, contrapposizioni ideologiche. Continuerà con il “profilo basso” tenuto in campagna elettorale, cercando la collaborazione e l’apporto di tutti. «Ho già contattato quasi tutti gli esponenti della minoranza – ci spiega – lanciando un chiaro messaggio di apertura e collaborazione, perché intendo mettere davanti a qualsiasi contrapposizione le competenze dei singoli». E non esclude che anche la minoranza possa avere ruoli nelle nomine che spettano al sindaco.
Giunta
«Tre uomini e tre donne»: è l’unica anticipazione che concede, confermando che se terrà per sè una delega sarà quella all’Innovazione, «molto trasversale, perché applicabile su più fronti», spiega. Comunque entro il 26 giugno convocherà anche il primo consiglio comunale, sciogliendo per tempo le riserve.
Il voto
Come un dopo partita anche l’indomani delle elezioni lascia spazio alle analisi, positive e negative. «Sono felice per tutti i consiglieri eletti, ottime persone con grandi qualità – è il suo primo pensiero –. Mi spiace per Latus Anniae che per pochi voti non entra in consiglio e non nascondo che Uniti per Latisana, che di fatto rappresentava assieme a una parte di Latisana 2016 l’anima di centrosinistra, ha registrato un lieve calo.
Non mi ha sorpreso il risultato di Futuro Comune Latisana, perché ho percepito fra le associazioni e fra gli imprenditori un’alta considerazione del suo rappresentante, ho sentito parole positive nei suoi confronti e su come fosse stato l’unico dell’amministrazione uscente ad aver dato ascolto al territorio».
Il Pd
Non nega buoni rapporti con la Regione: in campagna elettorale più di un assessore «di un’area politica vicina ad alcune delle nostre liste», dice, da Trieste ha portato il suo appoggio. Sono gli stessi che lunedì gli hanno telefonato per complimentarsi del risultato. Un messaggio è arrivato anche dalla governatrice Debora Serracchiani, così come tanti sono gli attestati bipartisan dai sindaci del territorio
Ospedale
Anche sulla questione sanità torna in campo la collaborazione a tutto campo, «al di là delle appartenenze – dice Galizio – non dobbiamo mollare, anzi, rilanciare pesantemente la questione Pediatria e Punto nascita, diritti sacrosanti. E dobbiamo rilanciarle anche sul territorio, con azioni forti».
Uti
«Se da un lato l’unione territoriale è un’opportunità, dall’altro ci sono criticità ancora da risolvere – è il parere di Galizio sull’Uti –. Quanto alla presidenza a Lignano non ne faccio un problema: è vero che in tutte le Uti è stato scelto presidente il Comune capofila, ma sono stato d’accordo sulla scelta dei sei mesi di transizione, pensati perché Latisana andava al voto».
Immigrati
Ti aiuto e ti aiuti: dignità per le persone, con un ritorno sociale. È questa l’idea di Galizio in tema di accoglienza di immigrati, da attuare solo se Prefettura o Regione dovessero “ordinare” e dopo aver valutato se esistano le strutture adatte. «Ci può essere accoglienza – dice – però in linea per esempio con quanto realizzato a Lignano, dando opportunità di impegno a favore della comunità. D’altronde a Latisana ci sono già sette immigrati ospiti di un cittadino».
Piazza pedonale
«Non si può certo chiudere dalla sera alla mattina, sarebbe la mazzata finale per gli operatori», afferma il neo sindaco, rispetto all’idea di chiudere al traffico piazza Indipendenza. «Si possono pensare periodi di sperimentazione – suggerisce – e l’estate aiuta, con eventi e intrattenimento che la riqualifichino e la rendano attrattiva».
FONTE: MessaggeroVeneto - 8 Giugno 2016