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Lignano, nostra verifica in spiaggia. Proposti articoli “griffati”, massaggi, treccine. Il Comune potenzia i controlli. Sanzioni da 100 a 7 mila euro a chi compra
LIGNANO. Ci posizioniamo sotto l’ombrellone. Sono le 12.15. Il primo ambulante abusivo passa un paio di minuti dopo. È un uomo, sui quarant’anni, del Marocco, che vende asciugamani colorati.
«Buon affare, buon affare», ripete ad alta voce. In tre quarti d’ora ne conteremo 29 di venditori irregolari. C’è la signora cinese che propone i suoi massaggi. Si va dai 10 euro per 20 minuti fino a 45 euro per un’ora e mezzo.
Cinque ombrelloni più in là dal nostro un turista decide di farsene fare uno. Sul proprio lettino la donna inizia dai piedi. Nessuna attenzione in fatto di norme igienico - sanitarie.
E il rischio di contagio, in questi casi, è molto alto, visto che le principali malattie che possono essere contratte sono funghi, dermatiti, verruche, micosi, allergie da contatto, danni muscolari e articolari.
«Vestiti, pareo, buoni prezzi», senti una voce alle spalle che precede l’arrivo di un altro ambulante. È giovane e gracile. Arriva dal Bangladesh. Vende abiti e copricostume di pizzo. «No grazie», è la risposta.
Che diamo anche – e non sono neanche trascorsi due minuti – a un ambulante africano. In mano ha una decina di borse molto simili a quelle griffate dei grandi stilisti italiani.
Tra le file degli ombrelloni e dei lettini, sotto il sole, attraversano il litorale lignanese. Vendono asciugamani, braccialetti, pareo, vestiti, collanine. I prezzi variano, il più delle volte si contratta. Si parte da 20 euro per un asciugamano, ma spesso si arriva a pagarlo la metà.
Una donna africana ci propone di farci treccine nei capelli, la sera si sposta in piazza City. I clienti non mancano e molti sono bambini. Per tutta la giornata camminano tra i turisti proponendo i loro prodotti.
I più non gradiscono affatto la loro presenza, altri, invece, si informano su quanto costa la merce e si divertono a contrattare. Cappellini, occhiali da sole, borsette. Sono le 13 e ne sono passati una trentina.
«Anche stamattina presto era lo stesso», conferma un signore prima di rincasare per il pranzo. I controlli, però, assicurano il Comune e la Polizia locale, non mancano e lo confermano i sequestri effettuati durante il fine settimana. Anzi, le verifiche sono state rafforzate.
Sono infatti state stanziate, come ha confermato il sindaco di Lignano, Luca Fanotto, ulteriori risorse per potenziare il servizio anti-abusivismo della Polizia locale in spiaggia, oltre a quello serale lungo le vie del centro.
E sarà rinnovata anche quest’anno la convenzione con l’Associazione dei carabinieri in congedo di Lignano e con l’Associazione nazionale finanzieri d’Italia, sezione di Latisana, per avviare una nuova campagna contro la vendita di oggetti privi delle necessarie autorizzazioni.
Si punta, dunque, a riproporre una strategia unitaria, sotto la regia della Prefettura di Udine, per mettere in atto una serie di interventi rapidi ed efficaci al fine di combattere questo mercato illecito sensibilizzando allo stesso tempo turisti e cittadini.
In ogni ufficio spiaggia del litorale è stato distribuito e appeso materiale informativo in cui si ricorda agli ospiti che la legge italiana punisce le persone che effettuano acquisti da venditori non autorizzati e che in spiaggia è vietato sottoporsi a massaggi, tatuaggi e farsi fare le treccine.
Per chi compra dai venditori abusivi è prevista una sanzione amministrativa che va da un minimo di 100 fino a un massimo di 7 mila euro.
Un altro venditore di asciugamani si ferma sotto il nostro ombrellone mentre ce ne stiamo andando. Ripetiamo l’ennesimo «no grazie». Ormai è il trentesimo in poco più di 45 minuti.
FONTE: MessaggeroVeneto - 5 Luglio 2016