Lega Salvini Premier sezione di Latisana (UD)

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Latisana ricorda con una mostra i 51 anni dalla prima alluvione (Patrie dal Friûl)

Latisana alluvione 1965 LATISANA. Il fiume più studiato. Quattro commissioni tecniche dal 1972 al 2008. “Fiumi” di denaro pubblico, spesi per modelli idraulici, ricostruzioni, ipotesi progettuali, elaborati tecnici. E una soluzione che garantisca la salvaguardia dei paesi del basso corso del fiume Tagliamento e metta d’accordo tutti, ancora non è stata trovata. Intanto di anniversario in anniversario, oggi sono 51 anni, dalla prima alluvione che devastò Latisana: fra nove settimane saranno invece 50 dalla seconda alluvione. E se entrambe sono state definite dagli esperti eventi con tempi di ritorno di 100 anni, il giro di boa è compiuto.

Allo stato attuale gli argini di Latisana e San Michele al Tagliamento non sarebbero in grado di contenere un’ondata di piena con un volume di oltre 4 mila metri cubi al secondo, una portata simile a quella che i calcoli dell’epoca ipotizzano per le due alluvioni. Oggi sarà una giornata del ricordo sommessa, il cui unico evento è una mostra fotografica (inaugurazione alle 17), nell’ex caffè Commercio di piazza Garibaldi.

Ma è solo un silenzio “propedeutico”, il boato di piazza ci sarà il 4 novembre, in occasione del 50º della seconda alluvione. E sarà una tre giorni durante la quale Latisana alzerà la testa e tornerà a chiedere, dopo anni di silenzio, che chi in dovere intervenga. Ci saranno il ricordo del dramma, le simulazioni di emergenze con i volontari della Protezione civile e il momento delle promosse politiche, con un tavolo che vedrà la partecipazione anche degli amministratori regionali. Perché «la soluzione» c’è. Lo sbarramento a monte. Ma non piace. E allora fra polemiche, accuse e “scaricabarile”, Latisana si appresta a celebrare il 51º anniversario di un evento che ha provocato morte e distruzione e tutto è ancora irrisolto. Manca un pronunciamento ufficiale, sull’intervento previsto a Pinzano, da parte della Regione, nonostante il sollecito (del 2014) della Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che voleva inserire i lavori fra le priorità e arrivare all’appalto in tempi stretti.

FONTE: MessaggeroVeneto - 02 settembre 2016

Vedi anche: Trecento foto raccontano vent’anni di paese - 02 settembre 2016