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Scuole, polemica sul centro studi di Latisana Benigno chiede come farà il Comune a coprire i costi per le superiori, finora gestite dalla Provincia
LATISANA. A pochissimi giorni dall'inizio del nuovo anno scolastico, rimane un’importante incognita che riguarda proprio gli edifici scolastici, che da gennaio usciranno dalla gestione della Provincia di Udine per passare in capo ai Comuni, con notevoli aggravi di costo.
Si tratta delle strutture che ospitano le scuole secondarie superiori e, nel caso di Latisana, si parla di un vero e proprio centro studi, l’Isisi Mattei, dove hanno sede tre scuole, con molteplici indirizzi dal liceo linguistico, al liceo scientifico, dall'istituto tecnico economico con indirizzo amministrazione, finanza e marketing, all’istituto tecnico tecnologico.
Se finora tutti i costi di manutenzione e gestione degli edifici erano in carico a Palazzo Belgrado, fra meno di quattro mesi la competenza ricadrà completamente sul Comune di Latisana, come stabilito dalla legge regionale di riforma degli enti locali.
A sollevare la questione e soprattutto a evidenziare come, a così poco tempo da un così impegnativo cambio di gestione, non ci siano chiarimenti in merito alla copertura dei nuovi costi che l’ente comunale andrà ad affrontare, è l’ex sindaco di Latisana, oggi a capo della coalizione di centrodestra, in minoranza, Salvatore Benigno: «Non passa giorno in cui non si manifestino i difetti della riforma del sistema degli enti locali, voluta a tutti i costi dal centrosinistra regionale: non per niente Comuni come Trieste e Pordenone minacciano l’uscita dagli statuti recentemente approvati per evidenti situazioni di ingestibilità di questi nuovi enti – scrive in una nota il capogruppo di Forza Italia –; e una delle problematiche più urgenti riguarda proprio il modo in cui saranno gestiti gli edifici scolastici delle scuole superiori».
«Latisana è uno dei Comuni della Provincia di Udine con importanti sedi scolastiche per le scuole superiori – rileva Benigno – e nonostante questo da parte del sindaco Daniele Galizio continua un silenzio assordante su tutte queste questioni».
«Stiamo parlando – è la conclusione dell’ex sindaco Benigno – del Comune più grande all’interno dell’Uti della Bassa Friulana, al quale non è stata nemmeno attribuita la rappresentanza in seno al consiglio delle autonomie locali, che è andata a un altro Comune».
FONTE: MessaggeroVeneto - 7 Settembre 2016