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SAN GIORGIO DI NOGARO. «É preoccupante il silenzio della Regione, mentre si rischia di perdere i 27 milioni che il Cipe ha stanziato per la realizzazione del secondo accesso stradale e ferroviario per la zona industriale Aussa Corno e lo scalo di Porto Nogaro: opera strategica e urgente per il futuro dell’intero territorio».
A dirlo il segretario della Lega Nord del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, la segretaria del Carroccio di Latisana Maddalena Spagnolo e il suo omologo circoscrizionale Virginio Bragagnini, che entrano a gamba tesa su un tema che sta tenendo banco da anni nella Bassa friulana e che da qualche tempo pare accantonato nonostante i diversi progetti presentati dall’ex Consorzio Ziac oggi in possesso della Regione, e che per la realizzazione di quest’opera siano stati indetti anni fa, due referendum nei comuni di San Giorgio di Nogaro e Torviscosa. Questi i due comuni interessati dall’infrastruttura: da una parte San Giorgio che vuole l’opera e dall’altra Torviscosa che dice no a causa dell’impatto sul suo territorio.
Gli esponenti della Lega Nord nel loro intervento attaccano l’amministrazione regionale rimarcando che sarebbe bene operare per non perdere i finanziamenti al fine di rilanciare la Bassa friulana, «considerato che la Regione giudica il secondo accesso viario-ferroviario alla zona industriale Aussa Corno un'opera strategica».
«Con tali premesse – affermano –, desta preoccupazione il silenzio della stessa Regione sulla realizzazione del secondo accesso alla Ziac e al porto: se non si andrà avanti con queste infrastrutture, ci saranno riflessi negativi sull'intera economia del territorio».
Fedriga, Spagnolo e Bragagnini, evidenziano l’altro aspetto di cui si deve tener conto: il completamento dei dragaggi. «Questi permetteranno il trasporto delle brame da Monfalcone alla Ziac non più via terra, con pesanti conseguenze sulla sicurezza e sulla manutenzione stradale, ma via mare. Un intervento che garantirà lo snellimento del traffico pesante negli abitati di Gonars, Porpetto, San Giorgio di Nogaro, Cervignano e Torviscosa. Questo stand-by da parte della Regione – è l’affondo – sta mettendo rischio i circa 27 milioni stanziati dal Cipe, oltre a dei cofinanziamenti statali per tutta l'opera viario-ferroviaria. Attendiamo risposte immediate e convincenti da parte di Serracchiani»
FONTE: MessaggeroVeneto - 12 Ottobre 2016