LATISANA. Torna davanti al Tar la vicenda della sospensione del punto nascita di Latisana. Questa volta a presentare un ricorso al Tribunale amministrativo regionale è il comitato “Nascere a Latisana”. Il motivo, un mancato accesso agli atti, richiesto ben due volte.
Gli atti in questione sono quelli relativi alla richiesta di deroga (che in realtà non sarebbe tale) che la Regione, in audizione durante un consiglio comunale a Latisana, ha asserito di aver inviato al Ministero della salute. In realtà ciò che la direzione regionale avrebbe inviato al Ministero sarebbe solo una richiesta di valutazione sull’opportunità o meno di presentare, in un secondo tempo, la richiesta di deroga.
Atti che il comitato ha chiesto di poter esaminare, sia alla Regione che al Ministero, senza ottenere risposta: da qui la decisione del ricorso al Tar, annunciata venerdì sera dalla presidente del comitato, Renata Zago, durante un incontro pubblico convocato proprio per fare il punto dopo la sospensione dell’attività nelle sale parto. Serata che ha visto ospiti i tre consiglieri regionali, Roberto Novelli (FI), Andrea Ussai (M5S) e Stefano Pustetto (Sel), firmatari di diversi documenti discussi in consiglio a Trieste, con oggetto la sanità della Bassa. Presente anche il sindaco di Latisana, Daniele Galizio.
Ripercorrendo gli ultimi mesi, la presidente Zago ha parlato della rete nata a livello nazionale e che raggruppa ben 140 movimenti, simili al comitato di Latisana, prima di dare la parola ai tre consiglieri regionali che hanno illustrato i documenti discussi in regione, in tema di volo notturno dell’elisoccorso, la cui attivazione a Latisana sarà ben difficile (dovrebbe utilizzare il campo sportivo di Paludo per atterraggio e decollo, chi andrà ad accendere le luci?) e di emergenze pediatriche: l’ultima pochi giorni fa, arrivata a Monfalcone, dopo un viaggio di tre ore, quasi dissanguata.
FONTE: MessaggeroVeneto - 01 Novembre 2016