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Accanto alle proteste di Gorizia, spunta anche la difficoltà di reperire medici per allestire il servizio sulle 24 ore
“Dal tavolo tecnico con la Regione, presenti i sindaci dell’Uti della Bassa friulana, è uscita la decisione di garantire all’ospedale di Latisana la presenza del pediatra nell’arco delle 24 ore per tutto l’anno”. Lo riferisce il sindaco della cittadina della Bassa, Daniele Galizio, sottolineando che adesso si tratta di reperire i pediatri per completare l’organico necessario a coprire il servizio nelle due strutture collegate di Latisana e Palmanova. Attualmente a Latisana il servizio funziona sulle 12 ore dalle 8 del mattino alle 8 di sera da lunedì a venerdì e fino alle 14 del sabato.
In caso di necessità e al di fuori di questi orari, i latisanesi per la parte pediatrica preferiscono rivolgersi alle strutture di Palmanova, San Vito al Tagliamento e Udine. “Sono molto pochi - spiega Galizio- i latisanesi che optano per Portogruaro dove a suo tempo era stata annunciata la riapertura del punto nascita, che per il momento non c’è. A Latisana ogni anno sono mediamente 250-300 i bambini che necessitano di un posto letto in struttura. Dal momento in cui sarà riattivato il servizio pediatrico potranno usufruire degli spazi utilizzati un tempo dal punto nascita”.
“La difficoltà di reperire pediatri è una costante negli ultimi 5-6 anni” commenta il sindacalista Nicola Cannarsa della Sanità Cisl sottolineando che questi specialisti sono merce rara, “pertanto la Regione dovrà attivarsi per trovare una soluzione. Per quanto riguarda la riapertura del servizio sulle 24 ore, è necessario dare una risposta adeguata di salute all’utente, soprattutto a chi deve essere trasportato in un’altra struttura garantendo anche la possibilità di un supporto logistico a chi lo accompagna”.
Per l’amministrazione di Gorizia la decisione assunta dal tavolo tecnico è incomprensibile e ha esclusivamente valenza politica. “E’ bene ricordare - sottolinea il sindaco Ettore Romoli- che Latisana ha poco più di 10 mila abitanti contro i 35 mila del capoluogo isontino. In regione siamo stati i più penalizzati per la chiusura del punto nascita e oggi siamo ancora i più penalizzati per la pediatria nonostante le promesse fatte a più riprese”.
FONTE: ilFriuli.it - 01 Novembre 2016