Latisana: Fi non ci sta e replica alle accuse mosse dal sindaco durante l’anniversario dell’alluvione
LATISANA. «Ciò che è stato realizzato finora, per la messa in sicurezza dal fiume Tagliamento, è frutto proprio della collaborazione che negli anni ha visto i vari sindaci di centrodestra agire, in pieno accordo, con tutte le componenti del consiglio comunale».
A “ricordarlo” al sindaco Daniele Galizio è la segreteria comunale di Forza Italia, dopo le sue dichiarazioni durante l’anniversario dall’alluvione del 1966, a favore di una collaborazione di tutte le forze politiche: «i rapporti con la Regione, che fosse di centrodestra o di centrosinistra, sono stati sempre problematici – scrive la segreteria di Fi in una nota – e le battaglie, si sappia, non sono finite. Dovremo tutti vigilare quando si tratterà di prevedere e realizzare le opere di trattenimento delle acque di piena nel medio e basso Tagliamento. Tutti interventi previsti e definiti necessari – ricorda Forza Italia – dal Laboratorio Tagliamento, istituito dalla Giunta Tondo».
Quanto ai lavori già realizzati ci pensa l’ex sindaco di Latisana, Salvatore Benigno, a elencarli, ribadendo comunque il concetto che Latisana non è ancora al sicuro dalla furia del Tagliamento. «Nel tempo la città e chi l’ha amministrata, hanno pienamente risposto a quanto richiesto, per avere un minimo di sicurezza, tanto da poter affermare che «ciò che si doveva fare da noi è stato fatto» diaframmatura degli argini in maniera da renderli più sicuri, sbancamento delle golene, con l’obiettivo di allargare l’alveo del fiume per fornirgli maggiore capienza, modifica del piano regolatore comunale con la prescrizione di costruire solamente al di sopra di 30 centimetri dal piano campagna, pulizia dalla vegetazione della sponda veneta del fiume, per garantire il deflusso delle acque e innalzamento del ponte ferroviario da parte di Rfi al fine di evitare, in caso di ondata di piena, l’effetto diga. Altri ora devono fare la loro parte e completare gli interventi di messa in sicurezza del corso del fiume, in primis la Regione e lo Stato, garantendo interventi “simultanei” di messa in sicurezza del corso del fiume, sia a valle che a monte».
FONTE: MessaggeroVeneto - 10 Novembre 2016