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A Latisana il doppio convegno per analizzare la situazione che da un quinquennio registra pesanti perdite in tutti i settori
LATISANA. Un’occasione per fotografare l’economia di un’ampia fetta di territorio della Bassa friulana, quello che costituisce l’Uti Riviera friulana, con l’aggiunta di una porzione di territorio veneto, per prendere coscienza di uno stato di crisi profonda e ipotizzare vie d’uscita, intese come ambiti di sviluppo e di investimento. Partendo dall’ascolto degli operatori, prendendo spunto dalle loro esigenze, ma anche dalle idee e dai suggerimenti.
È nato così il progetto “Terre di Latisana” protagonista di un doppio convegno, venerdì e ieri, durante il quale sono stati illustrati i contenuti del piano di azione strategico elaborato dall’architetto Maurizio Trevisan, prendendo in esame la macro area economica, il sistema locale del lavoro, la viabilità e le opportunità di sviluppo: commercio in tutte le sue forme, al dettaglio e all’ingrosso e la ricettività sono i due settori di riferimento di un’area che negli ultimi cinque anni ha registrato una pesante contrazione pari a – 16% nel settore agricolo, - 16 % anche per gli studi professionali, - 13% nell'edilizia, - 7% nel manifatturiero e – 4% nel commercio, il settore che resiste meglio insieme alla ricettività che se mantiene i posti letto alberghieri crolla nell’extra alberghiero.
Un tessuto economico caratterizzato da un modello imprenditoriale basato sull’impresa individuale, grosso limite – analizza il piano – allo sviluppo e alla capacità di fare rete. Conseguenti all’analisi sono nati dei tavoli di lavoro con gli imprenditori, agricoli, del commercio e del turismo, per capire le indicazioni del mondo del lavoro e avviare un approccio strategico che partisse “dal basso”: affitti troppo cari, burocrazia da snellire, valorizzazione dell’ambiente naturale, miglioramento del sistema di sosta, alcuni degli aspetti segnalati dagli operatori. Dei tavoli di lavoro che hanno permesso anche di individuare gli ambiti generici di sviluppo: dal turismo al benessere, dalla cultura, all’ambiente, all’agricoltura.
«L’iniziativa non può essere solo dell’ente pubblico – ha ribadito ieri il sindaco di Latisana, Daniele Galizio ,moderatore dell'incontro con il suo vice Angelo Valvason – ci vuole l'impegno del privato che deve fare rete».
Opportunità di sviluppo che non “inventano” niente di nuovo, ma mettono a sistema ciò che già esiste, in un'area che vede convivere diverse realtà, dalla città turistica più importante della regione, ai centri storici e alle grandi realtà agricole, ha commentato l'assessore regionale Mariagrazia Santoro, ospite della “due giorni” assieme ai consiglieri regionali Vittorino Boem e Alessandro Colautti.
FONTE: MessaggeroVeneto - 13 Novembre 2016