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Micaela SETTE: Ecco cosa ho fatto per il Tagliamento. Sfida fra Sette e Vito. (Sicurezza Tagliamento a Latisana)

Micaela Sette Latisana l'ex Sindaco elenca le opere realizzate tra il 2002 e il 2013 " Invito l'assessore a un confronto pubblico. in 3 anni non ha fatto nulla.
LATISANA. Lancia la sfida e la invita a un confronto pubblico, dove “spiegarle” che il tratto basso del fiume Tagliamento, fra il 2002 e il 2013 è già stato messo in sicurezza, con una serie di interventi pagati proprio dalla Regione. Che ciò che manca è la laminazione a nord, quella prevista da circa vent’anni dal piano stralcio dell’Autorità di bacino, legge dello Stato, non ancora attuata e dalle conclusioni, nel 2012, del laboratorio Tagliamento. Sindaco di Latisana per dieci anni, Micaela Sette, non ci sta a sentire le parole dell’assessore regionale Sara Vito che, ospite della ricorrenza dei 50 anni dalla seconda alluvione del Tagliamento, ha annunciato “finalmente” l’avvio della messa in sicurezza del basso corso del fiume.

«Le sue sono – dice Sette – state dichiarazioni non corrette e offensive. E per questo la invito a un confronto pubblico per ricordarle, o forse proprio non lo sa, che quei lavori sono già stati fatti. Diaframmatura degli argini, dal ponte dell’autostrada, a Ronchis, fino a Sabbionera, allargamento dell’alveo, interventi in sponda destra e innalzamento del ponte ferroviario. Lavori iniziati dal sindaco Danilo Moretti, continuati durante i miei mandati e conclusi con il sindaco Salvatore Benigno, garantiti dall’impegno costante, in Regione, del consigliere Daniele Galasso. Sentendo l’assessore Vito in piazza a Latisana sembrava invece che nulla fosse stato fatto».

L’ex sindaco Sette, oggi consigliere comunale per Forza Italia, commenta anche il comportamento tenuto dal sindaco Daniele Galizio: «Purtroppo anch’egli non svolge bene il suo ruolo istituzionale. Non può screditare i suoi predecessori, tacendo la verità, per poi chiedere loro unanimità d'azione con l’alveo allargato e l’innalzamento del ponte, che ritengo e sento come opere frutto del mio incessante lavoro. Quando piove lui può dormire sonni tranquilli, anche con piene superiori ai 9 metri (l’ultima solo pochi anni fa ndr), che prima dei lavori io ho temuto. Eventualmente si informi con chi ora è molto vicino a lui, il coordinatore della Protezione Civile che quei lavori, in parte, ha realizzato».

Il messaggio che Micaela Sette manda a Vito e Galizio è molto chiaro: «La vera messa in sicurezza del fiume e quindi di Latisana passa solo attraverso le opere di laminazione a monte, previste da Autorità di bacino e Regione e che non si cancellano con un discorso dell’assessore. Vito non può parlare di laminazione a Latisana e poi cambiare versione a Dignano – rincara la dose – . Dica piuttosto che a Roma è stata redarguita dall’ufficio di presidenza del consiglio dei Ministri contro il dissesto idrogeologico, perchè in tre anni di mandato non ha fatto nulla. Si ricordi però che se a Latisana esce l’acqua, lei e chi c’era prima di lei ne risponderanno nelle sedi competenti».

FONTE: MessaggeroVeneto - 16 Novembre 2016
LEGGI anche: SUL CASO TAGLIAMENTO VA RIPRESO IL DIALOGO - 18 Novembre 2016