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Latisana, stop ai richiedenti asilo Il sindaco: no a questo piano  -  da Valvasev

Daniele Galizio No profughi Galizio risponde alla Prefettura e indica l’indisponibilità ad aderire ai progetti Sprar provinciali «La proposta formulata da Zappalorto non rispetta i contenuti dell’accordo tra Anci e Viminale»

LATISANA. No ai rifugiati. Il Comune di Latisana, ancora una volta, non dà la propria disponibilità all’accoglienza dei migranti richiedenti asilo. E alla nota inviata qualche giorno fa dal prefetto di Udine, Vittorio Zappalorto, il sindaco Daniele Galizio ha risposto con una doppia negazione, perché in disaccordo con il piano dell’accoglienza diffusa e per l’indisponibilità di strutture adatte a ospitare i migranti.

Ieri, in una comunicazione quanto mai telegrafica, il Comune di Latisana ha risposto alla nota della Prefettura comunicando che «questa amministrazione non intende aderire ai progetti Sprar, sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati», ricordando nella frase successiva «l’assenza della disponibilità di nostri immobili da destinare a tale accoglienza».

Poche parole per chiarire la posizione del Comune e che il sindaco Daniele Galizio, raggiunto telefonicamente ha integrato così: «Quella contenuta nella nota della Prefettura è una proposta che non rispetta i contenuti dell’accordo sottoscritto fra l’Anci e il Viminale».

Come ci ha spiegato lo stesso sindaco la questione è legata al numero di rifugiati destinati al Comune di Latisana e che la Prefettura indica in un totale di 51 persone, «ma l’accordo fra l’associazione nazionale dei Comuni e il Ministero dell’Interno ha fissato un parametro di calcolo pari a 2,5 migranti ogni mille abitanti che nel caso di Latisana porta a un totale di 33 persone e non 51 come scrive la Prefettura».

Che sempre nel prospetto inviato dalla Prefettura di fatto scendono a 44 perché 7 sono già ospiti di strutture private.

Il realtà lo stesso Ministero degli Interni – rende noto la Prefettura – piuttosto che utilizzare i Cas, centri di accoglienza straordinari, utilizzando appartamenti e case di privati, messe a disposizione delle organizzazioni che gestiscono l’accoglienza a fronte di un affitto, predilige il sistema Sprar, con il coinvolgimento delle amministrazioni locali, «quale forma strutturata per realizzare un’accoglienza diffusa che esca dalla straordinarietà e che tenga conto, allo stesso tempo, delle variegate situazioni territoriali, senza che si creino squilibri e disomogeneità».

Dal monitoraggio compiuto lo scorso mese di gennaio dalla Prefettura friulana, tenendo in considerazione l’intero ambito provinciale, è emerso che ben 87 comuni della provincia di Udine sono privi di posti sia Sprer che Cas (nella Bassa Friulana è il caso di Cervignano del Friuli, Palazzolo dello Stella, Precenicco, Marano Lagunare e San Giorgio di Nogaro), 18 non hanno posti Sprar ma hanno Csa, comunque in numero inferiore a quelli previsti dal piano nazionale (e in questa casistica rientra Latisana per i 7 ospitati da due privati).

E ancora: 27 comuni pur non avendo in atto il sistema di protezione di rifugiati hanno posti di accoglienza straordinari in numero superiore a quelli previsti (per esempio Lignano Sabbiadoro che ne ha 70 a fronte di un’assegnazione di 26) e infine due comuni hanno migranti accolti con entrambe le formule ma in numero inferiore a quello che prevede la Prefettura.

FONTE: MessaggeroVeneto - 17 Febbraio 2017


Pubblicato il 18/02/2017 @ 10:15  
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