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Cerimonia di consegna del “Casco amico”: aiuterà le pazienti impegnate nei cicli di chemioterapia Sopralluogo dell’assessore regionale Telesca al cantiere che ospiterà la nuova attrezzatura
LATISANA. Cresce l'offerta dell'ospedale di Latisana. La consegna, ieri pomeriggio, del Casco Amico, un apparecchio dall'azione refrigerante per il cuoio capelluto, per evitare la perdita dei capelli come conseguenza della chemioterapia, ha fornito l'occasione per un sopralluogo al cantiere dove a maggio entrerà in funzione la nuova risonanza magnetica.
Due tecnologie all'avanguardia, anche se impiegate in due campi diversi, che rilanciano il ruolo dell'ospedale della Bassa occidentale: il Casco Amico è presente solamente in sei strutture sanitarie in tutta Italia e il suo arrivo a Latisana è merito di 35 associazioni di volontariato, che si sono impegnate nell'acquisto dell'apparecchiatura donata ufficialmente ieri pomeriggio al reparto di oncologia alla presenza dell'assessore regionale alla salute, Maria Sandra Telesca, del direttore generale dell'Azienda 2, Giovanni Pilati, del sindaco di Latisana, Daniele Galizio e di diversi amministratori locali.
Grazie a una dilazione nel pagamento concessa dalla ditta fornitrice – ha precisato ieri Gianfelice Colonna, presidente dell'associazione Una Mano per Vivere, promotrice della raccolta di fondi, tuttora in corso – è stato già possibile consegnare l'attrezzatura, ma l'impegno delle associazioni deve prosegue per riuscire a coprire l'importo.
Aldo Iop, responsabile del servizio oncologia dell'intera Aas2 ha spiegato il funzionamento del casco, efficace nel 60% dei casi, dotato di una calotta in silicone refrigerante, in grado di dare un servizio a otto pazienti alla settimana: «ci permette di sollevare la qualità della vita delle pazienti, diverse chiedono delle terapie che non facciano perdere i capelli.
I professionisti hanno colto un aspetto psicologico importante e hanno trovato il supporto delle associazioni – così l'assessore Telesca nel commentare il nuovo servizio nato proprio da una richiesta che i medici hanno avanzato alle associazioni – in una regione dove il tasso di incidenza dei tumori è elevato, è importante che si affronti il percorso con una sensibilità diversa.
E Latisana è destinata a diventare sede unica dell'oncologia aziendale, con la nascita di un vero e proprio dipartimento oncologico: «completate l'attività per il trattamento delle neoplasie alla mammella – ha ricordato il direttore Pilati - siamo pronti per la chirurgia addominale e il trattamento dei tumori del colon e dell'intestino retto.
Poi il sopralluogo al cantiere destinato a breve a ospitare la risonanza magnetica: un investimento da 1 milione e 650 mila euro, fra macchinario e adeguamento logistico, per uno dei modelli più performanti presenti in commercio, (1.5 Tesla il nome tecnico) dalla tecnologia indipendente dal resto della diagnostica ospedaliera, permetterà non solo la diagnostica di base, con immagini di elevata qualità, ma anche diverse applicazioni avanzate. Utilizzata per gli interni già da maggio – ha anticipato il direttore – successivamente per l'utenza esterna, con l'obiettivo di diventare un polo di attrazione.
FONTE: MessaggeroVeneto - 22 Aprile 2017