L’ordinanza del sindaco prevede anche il divieto di allevare pollame all’aperto. Galizio: la nostra è considerata zona ad alto rischio nei confronti dell’influenza
LATISANA. Vietate le fiere e le mostre con volatili. E divieto assoluto di allevare pollame all’aperto.
Per scongiurare un’epidemia di aviaria, la temuta influenza che colpisce i volatili e che può contagiare l’uomo, il sindaco di Latisana, Daniele Galizio, ha firmato un’ordinanza che stabilisce alcune regole da rispettare nel caso si allevino polli, faraone, oche e galline sia per fini commerciali, ma anche domestici. E ne ha vietato l’esposizione e la presenza a fiere e manifestazioni varie.
I volatili selvatici sono il serbatoio naturale di questo virus, in particolare le specie acquatiche delle quali la Bassa Friulana è particolarmente ricca: da qui l’imposizione di non tenere gli animali all’aperto e di non utilizzare per il loro abbeveraggio serbatoi di acqua ai quali possono avere facile accesso i volatili selvatici.
In tal caso, scatta l’obbligo di abbattere gli animali.
Il nostro territorio è considerato una zona ad alto rischio nei confronti dell’influenza aviaria, come stabilito dalla Direzione centrale della salute che ha definito tali le aree poste a sud del tracciato dell’autostrada A4 – rileva il sindaco Galizio nell’ordinanza –: pertanto devono essere adottate misure di biosicurezza tali da evitare, per quanto possibile, i contatti fra volatili domestici e volatili selvatici.
I divieti, in vigore già da alcuni giorni, interessano aziende avicole e cittadini che allevano il pollame per proprio consumo o come animali da compagnia e che non potranno più lasciare liberi, nei cortili o nelle aie, i volatili.
Ma l’ordinanza si estende anche alle manifestazioni di piazza, vietando la presenza di volatili in cattività in occasione di mercati, mostre, esposizioni ed eventi culturali. E ai cacciatori, vietando l’utilizzo di uccelli da richiamo detenuti con modalità che possano metterli nelle condizioni di trovarsi in contatto con altri volatili.
Quanto disposto dall’ordinanza, nel caso non si ottemperi, oltre a prevedere sanzioni configura un illecito penale in quanto tale segnalato all’autorità giudiziaria.
FONTE: MessaggeroVeneto - 07 gennaio 2018