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Non c’è neanche l’autorizzazione all’aumento dei posti letto della struttura Il centro destra presenta un ordine del giorno per discuterne in Consiglio
Manca l’autorizzazione all’aumento dei posti letto e cala la disponibilità economica per affrontare il progetto. È ancora tutta in salita la strada per la nuova casa di riposo di Latisana: un percorso reso più difficile dall’incertezza dei tempi - il riconoscimento dei posti letto è legato al piano regionale di riclassificazione delle case di riposo in fase di definizione - e dalla perdita di valore del patrimonio Toniatti, da utilizzare per i lavori, ormai sceso a 3 milioni e mezzo di euro dai 5 delle prime valutazioni.
Lo ha comunicato il sindaco, Daniele Galizio, nell’ultima riunione dei capigruppo, chiedendo alle forze politiche in Consiglio comunale la massima condivisione rispetto a delle linee di progetto, quelle della “Città della Salute”, votate all’unanimità. Per conoscere i dettagli di quanto illustrato dal sindaco, il centro destra di Latisana, rappresentato da Forza Italia, Fratelli d’Italia e la civica Il Ponte, ha protocollato un ordine del giorno perché di “Città della Salute” si parli ampiamente nel prossimo Consiglio. «Considerati i forti indizi di un totale stravolgimento delle ultime delibere di indirizzo del Consiglio si impone, da parte del sindaco, dei settori opere pubbliche e socio assistenziale e del consigliere delegato alla salute, un’urgente illustrazione dello stato dell’arte del progetto e della sua realizzazione.
Per evitare di spendere soldi, non fosse altro che per la stesura del progetto definitivo, per un’opera dai contorni confusi, dagli obiettivi poco chiari e sostenuta da finanziamenti che rischiano di essere aleatori», scrivono i tre gruppi ricordando che «per il contributo regionale da 3 milioni di euro sono già state chieste proroghe, l’ultima delle quali scaduta a ottobre, data entro la quale il Comune avrebbe dovuto produrre il progetto definitivo che non c’è. E un’ulteriore proroga è stata chiesta ma la risposta ancora manca.
Nessuna certezza nemmeno sull’ampliamento dei posti letto, per ora c’è solo la lettera di un assessore regionale «priva di sufficiente affidabilità amministrativa». «A questo punto si rischia di spendere fondi della Regione e della generosità di un nostro cittadino per clonare la casa di riposo che già abbiamo, mentre il progetto iniziale (che vedeva anche la partecipazione dell'Azienda sanitaria sfilatasi dalla convenzione) aveva altre linee guida, in ragione delle quali il Comune ha già acquisito un immobile
FONTE: MessaggeroVeneto - 30 Gennaio 2018