LATISANA. Sono serviti 300 sacchi di sabbia per “riparare” temporaneamente la rottura dell’argine del fiume Tagliamento (in località Pertegada).
A intervenire nella tarda serata di lunedì 1 aprile sono stati i volontari della Protezione civile di Latisana coordinati da Bruno Guion – e sotto la direzione del magistrato delle acque Giovanni Santoro - che hanno preparato i sacchi nel deposito comunale, li hanno caricati, trasporti e posizionati in loco utilizzando tre mezzi e un autocarro.
L’intervento di consolidamento, attuato in sinergia con i tecnici del Comune, ha consentito di evitare l’esondazione del Tagliamento nel punto in cui si era verificata la criticità. “La piena - ha riferito il sindaco di Latisana Lanfranco Sette – è defluita regolarmente secondo le previsioni dei modelli del Servizio di piena.
L’intervento temporaneo di consolidamento dell’argine ha retto.
L’attività di verifica e di monitoraggio è proseguita anche nella giornata di martedì 2 aprile”.
Quanto ha piovuto nei giorni scorsi
Dopo gli oltre 240 millimetri di pioggia caduti negli ultimi due giorni in Carnia e nel Tarvisiano, ora a preoccupare sono i fiumi.
Lungo il Tagliamento e i suoi affluenti scorrono quantitativi d’acqua non frequenti, tant’è che già la sera di Pasqua la Protezione civile ha attivato il servizio di piena sulle tratte statali e regionali del grande fiume.
L’idrometro di Venzone ha raggiunto i 2.83 metri, superando così il livello di guardia. Immediatamente è scattato l’allarme a Latisana, dove, lunedì primo aprile, il Magistrato delle acqua ha segnalato alcune criticità sull’argine interno a Picchi di Pertegada.
«Siamo al primo livello di guardia – ha riferito l’assessore regionale alla Protezione civile, Riccardo Riccardi –, ma i modelli matematici non segnalano particolari emergenze».
Anche la portata della diga di Salcano supera i 500 metri cubi al secondo nonostante i livelli del fiume Isonzo permangano sotto i livelli di guardia.
La piena interessa pure il fiume Meduna anche perché gli scarichi delle dighe di Ravedis e Racli hanno superato i 500 metri cubi al secondo. Chiusi i guadi di Murlis e Rauscedo.
FONTE: Messaggero Veneto - 02 Aprile 2024