Dopo i post su Facebook contro i Vigili ................... - da
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I primi cittadini di Latisana e Ronchis difendono la decisione della polizia municipale di querelare l'utente che, sulla propria bacheca, aveva criticato l'operato del vigile. "È un atto dovuto Galizio: non si può scrivere quello che si vuole". Michelutto: non ci si rende conto delle conseguenze
LATISANA. Nessuna volontà di censurare, né di porre limiti al pensiero altrui. Critiche e commenti vanno bene. Però stop alla pratica dell’insulto facile, della denigrazioni e delle offese, attraverso i social. Da parte di chi, dietro a una tastiera, si sente legittimato a scrivere tutto ciò che gli passa per la mente, anche quello che magari in un faccio a faccia non avrebbe mai il coraggio di proferire. Tanto più che le conseguenze di certi commenti postati sui social sono penali.
È una ferma condanna quella pronunciata dai sindaci di Latisana, Daniele Galizio e Ronchis, Manfredi Michelutto, alla vicenda che ha visto una signora offendere con un post su Facebook una pattuglia di Vigili del Comando di Polizia locale intercomunale di Latisana e Ronchis . Azione che ha prodotto una notizia di reato a carico della 30enne residente a Ronchis, che ora dovrà rispondere in Tribunale di oltraggio a pubblico ufficiale e diffamazione aggravata.
Essere dietro a una tastiera non dà la libertà di scrivere tutto ciò che si vuole – commenta il sindaco di Latisana, Galizio – e invito tutti a porre molta attenzione in ciò che scrivono, perché può avere rilevanza penale. Non voglio entrare nel merito del caso in sé, dico solo che si è trattato di un atto dovuto, davanti a una segnalazione giunta al Comando.
E spesso sono chiamati in causa con poco rispetto anche le istituzioni e gli stessi amministratori: «la questione non è quella di non volere le critiche – aggiunge Galizio – però quando il commento tocca direttamente la persona, con offese, allora non è più accettabile. Potremmo anche pensare di organizzare nei prossimi mesi qualche incontro specifico di formazione e informazione sull’uso dei social e sui limiti.
Facebook è un luogo pubblico e non privato come magari ritiene erroneamente più di qualcuno e certe cose non si possono e non si devono scrivere – interviene il sindaco di Ronchis, Michelutto – invece ci sono persone che non si rendono conto delle gravi conseguenze nelle quali incorrono. Anche in riferimento al fatto specifico spiace perché dietro c’è una famiglia che ora dovrà affrontare un procedimento, ma bisogna fare attenzione a non prendere con leggerezza l’uso dei social. Viviamo in paesi piccoli dove il contatto diretto è praticamente quotidiano ed è quindi facile poter interloquire con un bel faccia a faccia, evitando conseguenze che sono ben più gravi di quello che si ritiene.
Personalmente non sono uno che passa tutto il suo tempo sui social e spiace scoprire anche a distanza di giorni certi commenti, quando basterebbe un colpo di telefono o una mail a me o agli uffici (e a quelle rispondiamo tutti in tempo reale) per segnalare problemi o disservizi, invece di cercare la polemica sui social e quei cinque minuti di notorietà.
Benigno, ex sindaco di Latisana, nuovo presidente del Cafc - da
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Tutto come previsto: il nuovo presidente del Cafc è l’ex sindaco di Latisana, Salvatore Benigno. È stato nominato, ieri, all’unanimità dai sindaci e dalla Provincia. Ha ricevuto il testimone da Eddi Gomboso e resterà in carica tre anni. Si tratta di un passaggio sull’onda della continuità. Lo attesta la permanenza del presidente uscente Gomboso nel cda composto dal neopresidente Benigno, Aurelia Bubisutti, Giovanni Valle (montagna) e Bruna Flora .
Nel discorso conclusivo Gomboso ha sottolineato che l’Autorità d’ambito ha salvaguardato 6 gestori, Cid di Colloredo, Cafc, Poiana, Amga, Consorzio depurazione laguna (Cdl) e Carniacque, alcuni dei quali Cid, Cdl, Amga e Carniacque sono stati incorporati al Caf. E rivolgendosi alla Regione ha aggiunto: «Siamo una società in house, di proprietà degli enti locali, ma con un imprinting aziendale, per noi è fondamentale poter agire come un’impresa. Vorremmo poter essere liberati dai vincoli che ci limitano le assunzioni».
Ringraziato il Cda uscente, il controllo analogo e le persone che, in questi otto anni, hanno contribuito al raggiungimento dei risultati, Gomboso ha augurato buon lavoro al nuovo gruppo. Nel 2016, Cafc ha registrato un fatturato di 52 milioni di euro, il bilancio chiude con un utile di 7 milioni 120 mila euro che saranno reinvestiti. Lo scorso anno la Spa ha realizzato opere per 17 milioni di euro, quasi sei in più rispetto all’anno prima. Tutti i trend sono in crescita.
Gomboso ha sottolineato come gli investimenti siano diretti alle aree deboli. Non a caso due rappresentanti della montagna entrano nel Controllo analogo: Daniele Ariis, vicesindaco di Raveo per la Carnia, e Franco Calligaris, assessore di Resia per la Val Canale-Canal del Ferro.
Parti in sala-cantiere a Jalmicco “Nascere a Latisana” non ci sta - da
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LATISANA. Lavori in corso fino a tutto giugno. Però a reparto aperto. E c’è chi segnala il disagio di trovarsi a partorire in un reparto diventato un’area di cantiere, separato dai lavori in corso, solo da tende o pareti in truciolare, che non fermano rumore e polvere.
È questo ciò che una signora residente in un Comune della Bassa occidentale, area di riferimento dell’ospedale di Latisana, nei confronti della quale manteniamo l’anonimato per rispettare la sua richiesta, ha trovato quando ha raggiunto l’ospedale di Palmanova. Imbottigliata, in auto con un’amica, nel traffico dell’autostrada. Bloccata dall’ennesimo incidente, ha impiego più di un’ora per raggiungere Jalmicco, con le contrazioni ogni cinque minuti e quando ha raggiunto il reparto non voleva credere ai proprio occhi. Ce lo descrive come «un ospedale da campo», dove a dividere le zone aperte ai visitatori dalle stanze attrezzate per il parto sono solo delle tende.
«Nessuna segnalazione o reclamo ufficiale, né all’azienda, né all’ospedale. Quindi per noi tutto procede regolarmente». La conferma arriva direttamente dal direttore generale dell’Azienda per l’assistenza sanitaria 2, Bassa Friulana-Isontina, Giovanni Pilati.
«Il reparto di Palmanova è stato accreditato con alcune prescrizioni su indicazione delle quali è stato redatto un progetto e ora sono in corso i lavori di adeguamento, che termineranno entro giugno – descrive la situazione Pilati –, i lavori si stanno svolgendo sotto la responsabilità della direzione medica dell’ospedale e sono stati strutturati in modo tale da mantenere operativo il reparto, con l’attività chirurgica che si svolge in un’altra area».
Eppure quella appena raccontata è solo una delle segnalazioni giunte in questi giorni anche al comitato “Nascere a Latisana”, «le donne che si recano per visite, parti o accertamenti, al punto nascita di Palmanova riferiscono che sono in corso lavori di particolarmente invasivi nei locali prossimi gli ambulatori, alle stanze di degenza e alle sale parto – spiega la presidente del comitato, Renata Zago – opere che richiedono l’uso di strumenti rumorosi, che interferiscono negativamente, come si può ben capire, con la tranquillità dovuta a future e neo-mamme. E un cantiere comporta sempre la presenza di molta polvere, cosa che non si coniuga assolutamente con la pulizia e la sterilizzazione necessarie per una donna fresca di parto e il suo bambino. Tutti sanno che le sale parto di Palmanova necessitavano di adeguamenti, ma mi immaginavo che ciò venisse fatto salvaguardando quella sicurezza e quell’umanità da cui non si deve mai prescindere quando si tratta di mamme e neonati».
Latisanotta, colpo di scure sui fondi per l’asilo - da
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La giunta ha dimezzato il contributo. Il parroco: sono amareggiato, è un servizio importante
LATISANA. Colpo di scure sul contributo all'asilo di Latisanotta, che così come deciso dalla Giunta comunale, è stato più che dimezzato. Mentre cresce, del 10% rispetto al 2016 il finanziamento dato alla scuola dell'infanzia di Latisana. Come deliberato pochi giorni fa all'asilo Rosa De Egregis Gaspari, è stato destinato uno stanziamento di 65 mila euro, in crescita di 5 mila euro rispetto agli ultimi cinque anni e di 10 dall'anno scorso, mentre alla scuola dell’infanzia “Don Baradello” gestita dalla Parrocchia di Latisanotta la Giunta ha stanziato 15 mila euro, contro i 35 mila dell'anno scorso.
Sono situazioni di razionalizzazione della spesa pubblica e dell'utilizzo delle strutture che, seppur difficili, vanno però affrontate – spiega il sindaco di Latisana, Daniele Galizio – senza nulla togliere all'impegno della parrocchia nella gestione dell'asilo di Latisanotta, fra le due scuole ci sono comunque delle differenze delle quali il Comune non può non tenere conto nella destinazione dei contributi. Se le spese di gestione sono elevate e ne risente la qualità dell'offerta, a un certo punto bisogna fermarsi e ragionare. Un po' come stiamo facendo per la scuola primaria di Paludo. E' anche vero che per l'asilo di Latisanotta, anche se abbiamo tentato un approccio di collaborazione e di confronto, per capire assieme la situazione, non conosciamo i numeri della gestione, mentre l'asilo di Latisana ha un consiglio d'amministrazione nominato dall'ente e abbiamo quindi un controllo diretto. La nostra intenzione è comunque quella di riuscire a recuperare altri fondi da destinare per garantire l'apertura di Latisanotta anche per il prossimo anno scolastico.
Sono rimasto amareggiato – ci ha confidato ieri don Carlo Fant, parroco di Latisana e presidente dell'asilo di Latisanotta - credo che l'asilo dia un servizio importante e permetta al Comune di risparmiare parecchie decine di migliaia di euro all'anno. Mi sono già confrontato con il consiglio di gestione per inviare una lettera al sindaco dove chiediamo un confronto, per capire quali siano le intenzioni dell'amministrazione comunale.
Perché così, togliendoci l'acqua, siamo destinati alla chiusura. Per il prossimo anno scolastico è tutto a posto – ci tiene a confermare il monsignore – abbiamo 61 iscritti, 19 dei quali nuovi, a conferma che le famiglie continuano a darci fiducia. Però in questo momento non so quale sia la linea del Comune: non c'è stato un confronto sulla questione finanziamenti, se non un'anticipazione da parte dell'assessore al bilancio e alla pubblica istruzione che non c'era soldi e che i contributi sarebbero stati ridotti. E si che in consiglio ci sono cinque consiglieri di Latisanotta – conclude Don Carlo – ma non mi sembra abbiano fatto molto per l'asilo del paese. FONTE: MessaggeroVeneto - 16 Maggio 2017