Via Volton, ultimatum di Latisana alla Regione - da
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Il sindaco sull’unica direttrice per Bibione: deve intervenire, altrimenti la chiudo per motivi di sicurezza
LATISANA. Ultimatum alla Regione: o entro maggio si interviene su via Volton, l'unica direttrice per Bibione, dall'uscita del casello autostrada, o il Comune di Latisana, al momento titolare della strada, la chiude al traffico per motivi di sicurezza.
Dopo aver atteso invano per mesi che la Regione prendesse atto della richiesta formulata dal Comune, per la presa in carico di una strada che il sindaco Daniele Galizio definisce «al limite della sicurezza», se entro l'avvio della stagione turistica non sarà possibile intervenire per la sua sistemazione, è intenzione del Comune di Latisana interdirne il passaggio. Non a un transito qualsiasi, ma al traffico turistico da e per Bibione e proveniente da Lignano Riviera.
Via Volton – è categorico il Comune - così com’è non può affrontare un’altra stagione turistica: lo confermano anche le diverse richieste di risarcimento danni che l'ente ha ricevuto negli ultimi mesi, a firma di turisti, soprattutto stranieri, che percorrendo quel tratto di strada che collega la strada regionale 354 Latisana-Lignano alla strada provinciale 75 San Michele al Tagliamento-Bibione, hanno subito danneggiamenti alle loro auto.
Ma la sistemazione della strada è parecchio onerosa e assolutamente fuori dalla portata delle casse comunali: non si tratta di procedere con una semplice asfaltatura, ma va rifatto completamente il fondo dei circa 800 metri di rettilineo, fra l’immissione alla rotonda della 354 e il ponte sul Tagliamento. Un intervento stimato in oltre 200 mila euro.
«Questa amministrazione comunale sta provvedendo da tempo, al fine di garantirne la percorribilità in sicurezza, con interventi di ripristino localizzati e con l’installazione di adeguata segnaletica stradale – ci tiene a sottolineare il sindaco Galizio – ma dopo la realizzazione del casello autostradale di Ronchis e della rotatoria in località Picchi sulla Sr 354, quella che era un tempo una viabilità interessata da un traffico prevalentemente locale, ora viene percorsa più che altro da veicoli diretti alla località turistica di Bibione, con un notevole incremento di traffico. Con il risultato che via Volton sarà anche una strada comunale, ma i grandi flussi che la percorrono sono sovra comunali, anzi internazionali. E così com'è via Volton non dà certo un’immagine turisticamente positiva».
«L’incremento del numero di veicoli in transito ha comportato anche un rapido e inesorabile degrado, sia del manto di usura che del cassonetto di fondazione – è quanto il sindaco di Latisana intende evidenziare, nei prossimi giorni, alla Regione chiedendo che la competenza sulla strada non sia più comunale – a questo punto diventa fondamentale un sostegno regionale, avviando le procedure per una sua riclassificazione e per la conseguente presa in carico della stessa».
Latisana, stop ai richiedenti asilo Il sindaco: no a questo piano - da
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Galizio risponde alla Prefettura e indica l’indisponibilità ad aderire ai progetti Sprar provinciali «La proposta formulata da Zappalorto non rispetta i contenuti dell’accordo tra Anci e Viminale»
LATISANA. No ai rifugiati. Il Comune di Latisana, ancora una volta, non dà la propria disponibilità all’accoglienza dei migranti richiedenti asilo. E alla nota inviata qualche giorno fa dal prefetto di Udine, Vittorio Zappalorto, il sindaco Daniele Galizio ha risposto con una doppia negazione, perché in disaccordo con il piano dell’accoglienza diffusa e per l’indisponibilità di strutture adatte a ospitare i migranti.
Ieri, in una comunicazione quanto mai telegrafica, il Comune di Latisana ha risposto alla nota della Prefettura comunicando che «questa amministrazione non intende aderire ai progetti Sprar, sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati», ricordando nella frase successiva «l’assenza della disponibilità di nostri immobili da destinare a tale accoglienza».
Poche parole per chiarire la posizione del Comune e che il sindaco Daniele Galizio, raggiunto telefonicamente ha integrato così: «Quella contenuta nella nota della Prefettura è una proposta che non rispetta i contenuti dell’accordo sottoscritto fra l’Anci e il Viminale».
Come ci ha spiegato lo stesso sindaco la questione è legata al numero di rifugiati destinati al Comune di Latisana e che la Prefettura indica in un totale di 51 persone, «ma l’accordo fra l’associazione nazionale dei Comuni e il Ministero dell’Interno ha fissato un parametro di calcolo pari a 2,5 migranti ogni mille abitanti che nel caso di Latisana porta a un totale di 33 persone e non 51 come scrive la Prefettura».
Che sempre nel prospetto inviato dalla Prefettura di fatto scendono a 44 perché 7 sono già ospiti di strutture private.
Il realtà lo stesso Ministero degli Interni – rende noto la Prefettura – piuttosto che utilizzare i Cas, centri di accoglienza straordinari, utilizzando appartamenti e case di privati, messe a disposizione delle organizzazioni che gestiscono l’accoglienza a fronte di un affitto, predilige il sistema Sprar, con il coinvolgimento delle amministrazioni locali, «quale forma strutturata per realizzare un’accoglienza diffusa che esca dalla straordinarietà e che tenga conto, allo stesso tempo, delle variegate situazioni territoriali, senza che si creino squilibri e disomogeneità».
Dal monitoraggio compiuto lo scorso mese di gennaio dalla Prefettura friulana, tenendo in considerazione l’intero ambito provinciale, è emerso che ben 87 comuni della provincia di Udine sono privi di posti sia Sprer che Cas (nella Bassa Friulana è il caso di Cervignano del Friuli, Palazzolo dello Stella, Precenicco, Marano Lagunare e San Giorgio di Nogaro), 18 non hanno posti Sprar ma hanno Csa, comunque in numero inferiore a quelli previsti dal piano nazionale (e in questa casistica rientra Latisana per i 7 ospitati da due privati).
E ancora: 27 comuni pur non avendo in atto il sistema di protezione di rifugiati hanno posti di accoglienza straordinari in numero superiore a quelli previsti (per esempio Lignano Sabbiadoro che ne ha 70 a fronte di un’assegnazione di 26) e infine due comuni hanno migranti accolti con entrambe le formule ma in numero inferiore a quello che prevede la Prefettura.
Centri commerciali e impatto sulla città: serata del M5S - da
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LATISANA. Rimettiamo il commercio al centro. Dell'attenzione ma anche nel centro storico dei paesi: il Movimento 5 Stelle del Friuli Venezia Giulia, da sempre contrario alla grande distribuzione propone per domani sera alle 20 nella sala conferenze del centro Polifunzionale di Latisana, un incontro pubblico per parlare del consumo del suolo legato all'insediamento dei centri commerciali e dell'impatto che la grande distribuzione ha sul tessuto economico dei paesi.
Una serata informativa che vedrà la partecipazione del capogruppo del M5S in consiglio regionale, Cristian Sergo, del consigliere comunale Cinque Stella di Latisana, Loredana Pozzatello e del presidente di Legambiente circolo “Fabiano Grizzo” di Pordenone, Renato Marcon.
«Durante l'incontro – fa sapere in una nota il Movimento 5 Stelle – si parlerà anche del centro commerciale che dovrebbe sorgere poco distante dal nuovo casello autostradale e per questo sono stati invitati anche il sindaco di Latisana, Daniele Galizio e i rappresentanti dell’attuale Giunta comunale»
l Friuli Venezia Giulia risulta in testa alle classifiche nazionali per superficie occupata dalla grande distribuzione commerciale: ogni 1.000 abitanti 687 metri quadrati (dato del 2015) contro una media nazionale di 372 metri quadrati per abitante.
Strada per il mare: ecco i progetti per le tre rotatorie - da
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Saranno presentati al Polifunzionale. Si parte da Paludo, per proseguire con Gorgo e Pertegada
LATISANA. Tutto pronto per partire con i lavori delle rotonde sulla Strada Regionale 354, le tre che ancora mancano e che entro il 2017 Fvg Strade è pronta a cantierare, partendo da Paludo e a seguire con Gorgo e Pertegada, la più complessa che sarà completata nel 2018.
E alla fine le opere accessorie chieste e ottenute dall'amministrazione comunale di Latisana rappresentano un importante impegno economico per la Regione tanto che i progetti definitivi delle rotonde, che saranno presentati questa sera alle 20.30 durante un incontro pubblico organizzato al centro Polifunzionale, prevedono un investimento superiore rispetto alla prima bozza progettuale del 2012.
«Su tutte e tre le rotonde abbiamo ottenuto di sistemare, a opera e soprattutto a spesa di Fvg Strade, i sotto servizi tutti vecchi e obsoleti, cosa che con i fondi del Comune non saremmo mai riusciti a realizzare – anticipa con soddisfazione il sindaco di Latisana, Daniele Galizio – e ci tengo a precisare che rispetto a prima la Regione non risparmia, anzi, le tre rotonde costano più di prima, con una serie di opere in aggiunta che non erano previste». La pista ciclabile a Paludo, le fermate dei pullman a Gorgo, ciclabile, banchine e sottopasso a Pertegada.
I dettagli dei tre progetti e delle analisi tecniche sulla messa in sicurezza delle intersezioni, saranno illustrati questa sera al Polifunzionale, dall'assessore alle infrastrutture e territorio della Regione, Mariagrazia Santoro e dal presidente di Fvg Strade, Giorgio Damiani.
«A Fvg Strade e alla Regione, durante i numerosi incontri, abbiamo chiesto la massima attenzione, nei confronti degli interventi di messa in sicurezza e di fruibilità da parte dell'utenza cosiddetta debole. E in tutti e tre gli interventi – spiega ancora il sindaco Galizio - quindi non solo a Gorgo, dove abbiamo ottenuto in più sui lavori la realizzazione delle opere di scolo delle acque meteoriche, in una zona soggetta spesso ad allagamenti, in accordo con il Consorzio di Bonifica, ma anche a Paludo e Pertegada dove le rotonde, rispetto ai progetti originali, ora prevedono delle importanti opere di completamento come piste ciclabili e marciapiedi».
E a quanto pare, questa sera, dallo stesso assessore regionale Santoro arriverà anche un chiarimento rispetto ai dubbi sollevati dal gruppo consiliare di Forza Italia, circa l'impossibilità di andare a modificare un progetto definitivo senza tornare indietro nell'iter procedurale fino agli elaborati preliminari.
Un'azione che invece è resa possibile dalle competenze del Commissario straordinario per la terza corsia che si allargano fino alla Sr 354. E proprio la presenza del commissario fa venir meno la necessità di un aggiornamento del piano regolatore comunale che sarà attualizzato alle rotonde, una volta completate.
Otorino, botta e risposta tra sindaco e ospedale - da
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Latisana: sotto i riflettori la mancanza di una Struttura organizzativa complessa, mentre funziona l’ambulatorio
LATISANA. Cresce di intensità e nei toni, il botta e risposta a distanza, fra i sindaci dell’Uti Riviera e l’azienda sanitaria, fra chi sostiene che all’ospedale di Latisana continuano a esserci tagli nei servizi e chi afferma il contrario. Alla fine magari, come nel caso dell’otorinolaringoiatria a far la differenza è solo la terminologia usata perché quando il sindaco di Latisana, Daniele Galizio precisa che a mancare e una “Soc”, Struttura organizzativa complessa di Orl, anche il direttore del dipartimento, Giorgio Pagliaro, concorda. «Fin dagli anni 80 la scelta di posizionare un reparto di Orl con equipe autonoma, ha fatto di Latisana un punto di attrazione regionale ed extraregionale anche per patologie complesse, solo dopo una recente modifica organizzativa l’attività di Orl oggi si trova a essere una funzione svolta saltuariamente, come depandance della Soc dell’ospedale di Monfalcone», scrive il sindaco di Latisana in uno scambio di mail con Pagliaro. Il direttore dell’Orl degli ospedali di Molfalcone, Gorizia, Latisana e Palmanova, in una nota «concorda con la storia del reparto Orl di Latisana», ricordando poi che «l’avvio alla chiusura della Soc di otorinolaringoiatria è avvenuto nel 2011 quando di comune accordo la politica regionale e il management aziendale han deciso di sospendere le procedure concorsuali già avviate per la sostituzione del dottor Mattotti, pensionando. Da quel passo qualsiasi riforma avrebbe portato alla non riproposta di una direzione di Soc».
Il direttore Pagliaro ricorda che tuttora, all’ospedale di Latisana, prosegue l’attività di Orl «espletata in forma ambulatoriale e in regime di degenza chirurgica – spiega – . Questo va detto nel rispetto del lavoro svolto dai miei collaboratori, da tutto il personale sanitario oltre che dal sottoscritto in favore della popolazione afferente dal territorio della Bassa Friulana e non solo». Nello specifico attività di ricovero ospedaliero, di day hospital, di gestione degli interventi chirurgici, attività ambulatoriale quotidiana dalle 8.30 alle 16, piccoli interventi il venerdì dalle 9 alle 12 e per urgenze il sabato mattina.
Anche la direzione aziendale prende posizioni rispetto a quanto sostenuto dal Comune di Latisana circa una riduzione del servizio di urologia a favore dell’ospedale di Gorizia: «Nel presidio unico di Palmanova e Latisana l’azienda garantisce le funzioni urologiche attualmente svolte, sia a livello ambulatoriale, che di day surgery e ricovero ordinario. Non è quindi prevista nessuna variazione dei livelli assistenziali attualmente erogati». «Al direttore generale rispondo – scrive il sindaco Galizio – che si continua a voler nascondere ciò che, a questo punto, ci potrebbe sembrare una strategia di indebolimento dell’ospedale di Latisana, che continua nei vari settori».