“UN OSTACOLO PER UN CORRETTO CONFRONTO ISTITUZIONALE”Duro , durissimo attacco del sindaco di Latisana Daniele Galizio al direttore generale dell’AAS2 Giovanni Pilati al Premio Vigilia di Natale. Di seguito il comunicato.
“Un ringraziamento a nome mio personale e dell’Amministrazione Comunale di Latisana, a tutti i presenti, al Vice Sindaco, agli Assessori e Consiglieri del Comune di Latisana, ai Sindaci ed ai rappresentanti dei Comuni del territorio.
Quest’anno per la 31° edizione del Premio Vigilia di Natale l’Amministrazione Comunale ha scelto di premiare il Pronto Soccorso di Latisana nella persona del suo Primario, Dott. Roberto Copetti, per l’altissima qualità del lavoro che in questi anni ha garantito la salute dei cittadini di Latisana e del suo territorio, oltre che dei cittadini esteri ospitati dalle spiaggie di Lignano e di Bibione.
Il servizio di Pronto soccorso-area di emergenza, con i suoi 12 medici e i 37 infermieri, ha gestito nel 2015 31000 accessi (4000 da Lignano) portando al ricovero solo il 9% dei cittadini, offrendo quindi un servizio di eccellenza, quarto nella regione dopo quello degli ospedali di Trieste, Udine e Pordenone, confermando la grande importanza del nostro Ospedale,
Di particolare prestigio l’attività svolta dal dott. Roberto Copetti, che ha ulteriormente qualificato l’impostazione del precedente primario dott. Orlando Fantin, che svolge oltre al coordinamento, una intensa attività di formatore regionale ed internazionale nel campo dell’ecografia di urgenza in particolare per i polmoni del neonato. Presso l’ospedale di Latisana vengono formati gli specializzandi in medicina di urgenza e di cardiologia dell’università di Trieste, numerosi medici provenienti dal resto di italia svolgono stage formativi. Il dott. Roberto Copetti è ritenuto da tutti oltre alla qualificazione professionale, una persona che dedica tutto se stesso a promuovere la salute dei cittadini nel sistema pubblico ponendo sempre al centro l’interesse generale senza condizionamenti burocratici.
Tutto questo nonostante il pesante clima che si è venuto a creare in questi ultimi anni, con la ventilata chiusura del Punto Nascita, a tutt’oggi tecnicamente sospeso.
Quello che rammarica è che si sta mettendo in difficoltà l’Ospedale di Latisana, Ospedale che tra i quattro dell’AAS2 (Latisana, Palmanova, Monfalcone, Gorizia) è quello che ha nettamente le performance migliori, come dimostrano gli indicatori, ed è quello che, per distanza e soprattutto per il fatto che è periferico e di confine con un’altra regione, è quello più strategico in termini di attrattività.
Ciò che ci preoccupa sono le reiterate manifestazioni del pensiero del direttore generale Pilati che negano il ruolo strategico di presidio territoriale per acuti degli ospedali di piccole dimensioni che caratterizzano il territorio della bassa friulana, in particolar modo l’ospedale di Latisana, la cui presenza svolge un presidio insostituibile per un territorio decentrato e dotato di un bacino di riferimento storicamente allargato verso il Veneto e fluttuante a copertura anche dei bisogni delle popolazioni turistiche di Lignano e Bibione.
La sottovalutazione delle distanze dai grandi ospedali e la non corretta stima dei flussi sanitari, ha portato alla chiusura ingiustificata del punto nascita di Latisana (come dimostrata la non attrattività dell’ospedale di Palmanova) nonché a gravi errori di programmazione e disservizi che si stanno ripercuotendo sul sostegno alla maternità e ai bambini di età pediatrica, generando ingiuste odissee dei familiari e rischi sanitari che solo l’alta qualificazione professionale del pronto soccorso di Latisana riesce ad attenuare.
Tali affermazioni, quelle del Direttore Pilati, continuano a destabilizzare il sistema sanitario disincentivando l’attrazione dei presidi ospedalieri sia nei confronti dei cittadini che dei professionisti che ben si guardano di investire il proprio futuro su un ospedale che viene in continuazione messo in discussione in tutte le sue parti ponendone addirittura in dubbio la futura esistenza.
Si evidenzia infine che tali affermazioni, che si accompagnano alla dilazione dei tempi di riattivazione dei servizi di guardia pediatrica nelle 24 ore e di degenza pediatrica presso l’ospedale di Latisana, mettono in discussione l’intero impianto del tavolo di confronto istituito a seguito dell’impegno assunto dalla presidente Serracchiani durante il consiglio comunale del luglio scorso.
Un rapporto molto difficile quello con la Direzione Generale, come dimostra anche il mancato confronto sul PAL dovuto alla tardiva comunicazione ed alla ristrettezza di tempi per poter riunire la conferenza dei Sindaci in un periodo già di per sé intenso con l’aggravante delle incombenze legate alle UTI. Un atteggiamento di inaccettabile supponenza da parte del direttore che consideriamo a questo punto un ostacolo per un corretto confronto istituzionale volto ad assicurare ai cittadini servizi adeguati che sono a carico della fiscalità e che quindi vengono da loro pagati senza avere possibilità di esprimersi nel merito
Ci auguriamo che la Presidente Serracchiani e l’Assessore Telesca prestino la dovuta attenzione e l’adeguato ascolto del nostro territorio, mettendo in campo azioni concrete per ricreare un clima sereno per gli operatori del nostro Ospedale e per i nostri cittadini.
Assieme agli altri Sindaci del territorio, crediamo di aver dimostrato grande correttezza, preferendo il confronto istituzionale alle uscite sulla stampa, ma il tempo sta scadendo. Necessitiamo di fatti concreti. E per noi i fatti concreti sono la valorizzazione di ottimi professionisti che quotidianamente operano nel nostro presidio ospedaliero.
Alla luce dell’importanza che riveste il presidio ospedaliero per noi e la nostra cittadinanza l’amministrazione ha voluto assegnare questo premio al dott copetti e a tutti i professionisti che giornalmente operano con lui presso il pronto soccorso, vera eccellenza nel nostro territorio
Dott Copetti viva questo riconoscimento come un abbraccio e un sentito ringraziamento per quel che fate da parte di tutti i latisanesi.”
Battaglia legale per il Tagliamento: la Bassa "contro" la montagna - da
Valvasev
Il Comune di Latisana intende rivolgersi alla magistratura contro i paesi dell’Alto corso del fiume
LATISANA. Sono legittime le azioni, spesso strumentali, portate avanti da associazioni e amministrazioni locali, per ostacolare, nell'alto corso del fiume Tagliamento, l'esecuzione dei lavori di laminazione delle piene ?
La domanda se l'è posta il consiglio comunale di Latisana. La risposta potrebbe arrivare dalla Magistratura alla quale l'ente intende rivolgersi per una battaglia legale, tesa a perseguire, a norma di legge, comportamenti strumentali che sindaci e associazioni potrebbero aver tenuto, presentando ricorsi e opposizioni agli interventi di laminazione delle piene del fiume, con il solo intento di bloccarne l'esecuzione. Il suggerimento – poi accolto nell'emendamento votato dal consiglio comunale – è arrivato dal capogruppo di Fratelli d'Italia, Lanfranco Sette, che ha portato l'esempio della recente sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Genova, con la condanna di un sindaco, ritenuto responsabile di non aver predisposto gli accorgimenti del caso in occasione di un'alluvione.
Con il voto unanime che lunedì sera il consiglio ha espresso sull'ordine del giorno, emendato durante i lavori dell'assemblea e presentato dal capogruppo di Forza Italia, Salvatore Benigno, è stata ribadita ancora una volta l'urgenza di intervenire nel rafforzamento degli argini a sud di Latisana e di agire, contestualmente a monte, con un'opera di laminazione.
La Regione ha delle responsabilità politiche e amministrative nell'attuazione degli interventi, già decisi e programmati, che possono evitare ulteriori eventi alluvionali, spiega l'ordine del giorno, che impegna il sindaco di Latisana, Daniele Galizio, a richiedere fermamente la prosecuzione dell’iter che deve portare alla realizzazione delle opere di laminazione a monte, oltre ai lavori di messa in sicurezza a valle del corso del fiume. Stralciata invece la parte che invitata a un chiarimento l'assessore regionale Sara Vito, rea secondo la prima versione del documento, di esprimersi in modo contrastante circa i lavori da eseguire sul Tagliamento, a seconda che il suo auditorium sia il basso corso del fiume, o l'alto bacino.
Ma un chiarimento arriverà comunque, probabilmente già nelle prossime settimane, con la presenza a Latisana, della presidente della Regione, Debora Serracchiani e dell'assessore Sara Vito, ospiti di un consiglio comunale straordinario.
Galasso: addio alla maggioranza «Non siamo mai stati coinvolti» - da
Valvasev
LATISANA. Latus Anniae esce da Rinnoviamo Latisana, la coalizione di maggioranza alla guida del Comune. Scarsa partecipazione e dissenso dalla decisione di allargare la Giunta, queste le motivazioni espresse da Gianluca Galasso, coordinatore della lista che con i 97 voti ricevuti alle elezioni comunali è rimasta fuori dal consiglio, ma ha comunque contribuito all'affermazione di Rinnoviamo Latisana, prima per 14 voti.
«Non sono le persone selezionate a destare perplessità, ma il concetto che queste scelte esprimono, ben lontano dalla promessa di rinnovamento – spiega Galasso riferendosi alla nomina dell'assessore esterno, Ferruccio Casasola – e comunque per noi nessun coinvolgimento, nessuna richiesta di partecipazione, nessun tavolo al quale sedersi per discutere assieme, nessuna finestra che ci permettesse di guardare all'interno della macchina amministrativa per imparare, capire, dare il nostro contributo. Questo è stato l'atteggiamento nei nostri confronti dal 6 giugno a oggi, una situazione che non sarebbe mai cambiata».
Latisana: Cambio in giunta, Casasola assessore - da
Valvasev
Latisana: prende il posto di Claudio Massarutto e andrà a coordinare il settore dei lavori pubblici
Alla fine la nomina, tanto criticata e osteggiata, è arrivata. L'ha comunicata ieri in consiglio comunale il sindaco di Latisana, Daniele Galizio, annunciando l'entrata in Giunta di un assessore esterno, Ferruccio Casasola, sei mesi fa candidato alle comunali nella lista Un'Altra Latisana, il primo dei non eletto in quello schieramento, che ieri ha ricevuto la delega ai lavori pubblici.
Il nuovo ingresso in Giunta è legato alle dimissioni, nell'aria già da un po', dell'assessore Claudio Massarutto che rimane in carica come consigliere e come tale mantiene la delega alla salute. Dimissioni legate agli impegni professionali e all'impossibilità di dedicare il tempo richiesto dalla gestione di un assessorato.
Nel tentativo di spegnere qualsiasi strascico polemico, conseguente al nuovo ingresso nell'esecutivo, il sindaco Galizio, in una nota, ha voluto ricordare che la decisione di portare in giunta, Ferruccio Casasola, spetta esclusivamente a lui. E lo ha detto a quanti già da mesi stanno criticando la sua scelta, sia nella maggioranza che in minoranza, soprattutto per il fatto che il prescelto, consigliere comunale nella precedente legislatura, più volte eletto in consiglio negli ultimi venticinque anni, non rappresenta certo “il nuovo”. Casasola andrà a coordinare, con incarico fiduciario del primo cittadino, i lavori pubblici, finora mantenuti in capo al sindaco, un comparto strategico nell’attività di un’amministrazione comunale, in quanto gestisce gran parte degli investimenti in conto capitale. Il consigliere delegato Claudio Massarutto – precisa il sindaco - proseguirà la sua preziosa attività in favore del comparto sanitario e continuerà a partecipare istituzionalmente a quel tavolo sulla sanità, con la Regione, che lui stesso ha contribuito a istituire, ma disimpegnandolo dai gravosi impegni che attengono al ruolo di assessore, che lui stesso ha verificato essere incompatibili con la sua professione di medico di base. La sua azione sarà orientata alla verifica degli impegni assunti dall’assessore regionale, Maria SandraTelesca,.
Intervenendo ieri sera il consigliere Claudio Massarutto ha voluto replicare alle accuse che la minoranza gli ha rivolto negli ultimi cinque mesi: «il lavoro svolto finora non è stato per nulla visibile - ha detto - ma ha portato a ottenere, la riapertura di un mini reparto con posti letto per le osservazioni pediatriche temporanee e il ritorno della guardia pediatrica, non ancora attuati entrambi perché legati al bando di valenza regionale».
Berlusconi candida Riccardi, Salvini lo gela: meglio Fedriga - da
Valvasev
Alla convention di Fi a Villa Manin messaggio del Cav: Riccardo preparati a correre. Ma la Lega si smarca. Critiche anche di Autonomia responsabile che punta su Tondo
CODROIPO. Doveva essere solo l’occasione per scambiarsi gli auguri in prossimità del Natale. Si è trasformata invece nella carica di Forza Italia alle prossime elezioni regionali.
Suonata nientedimeno che dal leader maximo Silvio Berlusconi, che ai militanti del partito, riuniti a Villa Manin, ha fatto giungere la sua voce attraverso una missiva, portata in Friuli brevi manu dall’onorevole Renata Polverini. «Ho un regalo per voi» ha detto l’ex sindacalista poco prima d’imprestare la sua voce al Cav che ha usato parole di encomio per i risultati ottenuti da Forza Italia in Fvg alle amministrative e al referendum, di sprone per i prossimi appuntamenti alle urne e di investitura alle regionali per il capogruppo Riccardo Riccardi.
Ha scritto Berlusconi: “Conosco bene la preparazione e l’impegno di Riccardo Riccardi, cui voglio rivolgere un saluto particolare, invitandolo a tenersi pronto per questa sfida, decisiva per il futuro della Regione”. Polverini solleva il braccio al consigliere come si fa con i boxeur sul ring e allo slogan “Riccardi presidente” la sala - gremita di amministratori, segretari delle sezioni locali e tanti militanti - risponde con entusiasmo.
Dopo aver ascoltato per oltre un’ora, in religioso silenzio, il valzer di auguri infarciti di bilanci elettorali, attacchi al centro-sinistra (a Serracchiani in particolare) e buoni propositi in vista dei prossimi appuntamenti alle urne, suona il rompete le righe.
Qualcuno vola verso il buffet - all’assalto di un piatto di pasta, un bicchiere di bollicine e l’immancabile fetta di panettone - gli altri si stringono intorno al leader. Strette di mano, sorrisi e incoraggiamenti si sprecano. Riccardi ne esce un’ora dopo. Sorriso stampato sul volto un po’ frastornato.
«Sono onorato che Silvio Berlusconi abbia pensato a me, grato della stima che il presidente mi ha concesso, è un riconoscimento che sento importante anzitutto sul piano personale» dice Riccardi.
Poi aggiunge: «Questa è un’investitura che riguarda il nostro partito, ma nell’ambito della coalizione di centrodestra ci sono legittime aspettative di altri. Ci dovremo confrontare». E per l’appunto la risposta arriva dal numero uno della Lega, Matteo Salvini, che gela gli alleati con dichiarazioni che sembrano lasciare davvero poco spazio alle trattative: «Il prossimo governatore, che ama davvero la sua terra e la sua gente e farà dimenticare i disastri della romana Serracchiani, sarà Massimiliano Fedriga». Con una battuta Salvini getta al macero i richiami all’unità ripetuti come un mantra ieri da Fi e allunga nel giorno dell’investitura di Riccardi un’ombra sul futuro della coalizione. Critiche anche da parte della segretaria di Autonomia responsabile che annuncia: il nostro candidato è Renzo Tondo.
Futuro comunque che ai forzisti appare fin troppo chiaro. «Uniti si vince, divisi si perde» sintetizza il sindaco Fabio Marchetti che nella sua Codroipo la ricetta l’ha testata di persona.
Serracchiani a casa. E non perché sei di Roma ma perché hai governato male» dice imperativo il vice-coordinatore regionale del partito Massimo Blasoni che mette all’indice «i furbetti, quelli che hanno aiutato la presidente».
Nomi? Fa quello di Ferruccio Saro e aggiunge: «Stai dove sei». Sandra Savino incita i presenti a puntare dritto alle regionali. «Fin qui siamo stati il grillo parlante della politica messa in atto da Serracchiani. Ora si arrangi». Quindi Polverini, che tesse le lodi di Fi in regione «capace di lasciarsi dietro di diversi punti la Lega - afferma - a dimostrazione che il partito può tornare a essere quello di un tempo.
Tra una battuta e l’altra - «Vengo volentieri anche perché vi devo risarcire per avervi mandato da Roma Serracchiani» e ancora «mi sono tolta la frangetta perché mi dicevano che ci assomigliavamo» - l’ex governatrice del Lazio commenta le lacrime della presidente in aula: «Non mi sono commossa, se hai il coraggio di accettare una sfida importante non puoi lasciarti andare all’emotività».