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Latisana: battaglia degli infermieri sulle indennità tagliate - da Valvasev

ospedale civile Latisana LATISANA: un centinaio i dipendenti che chiedono arretrati e risarcimento dei danni. Il Nursind: abbiamo fatto ricorso alle vie legali. L’assessore Telesca scrive alla direzione

Da gennaio non ricevono più l’indennità ex articolo 44 previste nel contratto nazionale del comparto della sanità pubblica, pari a 4,13 euro per ogni giornata di servizio (e per i riposi compensativi) nelle terapie intensive e subintensive. Sono un centinaio gli infermieri che lavorano nelle aree di emergenza degli ospedali di Latisana, Palmanova, Monfalcone e Gorizia e che da una decina di mesi oltre a combattere con la cronica carenza di personale, ricevono una busta paga alleggerita.

A scendere in campo e a ricorrere alle vie legali per loro è il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche che ha dato mandato al proprio legale, avvocato Domenico De Angelis per la messa in mora della direzione generale dell’Azienda per l’assistenza sanitaria 2 Bassa Friulana Isontina.

A nulla sono valsi gli appelli e gli ultimatum che abbiamo lanciato – lamenta – il segretario Nursind Udine Afrim Caslli – non solo gli infermieri si ritrovano con un contratto che da otto anni non viene rinnovato, ma l’Azienda ha il coraggio di togliere anche pochi spiccioli a chi lavora pur di risparmiare.

L’indennità è dovuta al personale che, operando nell’area di emergenza si occupa di postazioni che richiedono un ininterrotto monitoraggio. Con queste istanze Nursind ha incontrato l’assessore regionale alla Sanità Maria Sandra Telesca, la quale ha inviato una missiva alla direzione dell’Aas2 per segnalare la problematica.

La legge regionale 17/14 prevede la possibilità per i presidi ospedalieri di base – si legge nel documento – di svolgere le seguenti funzioni articolate nelle unità operative di degenza: pronto soccorso, e medicina d’urgenza con posti di osservazione a breve e semi-intensivi, anestesia e rianimazione con posti intensivi che possono essere organizzati in area comune di emergenza, medicina interna, chirurgia generale, ortopedia, traumatologia, ginecologia, e ostetricia con punto nascita, riabilitazione. È evidente che, qualora l’azienda dia attuazione a quando previsto dalla norma, al personale infermieristico, debba essere corrisposta l’indennità.

Nel frattempo, il legale del Nursind ha fatto partire una diffida intimando all’Aas2 di liquidare le indennità a favore di tutti gli infermieri  "ripristinandone l’erogazione dal gennaio 2016, nonchè a liquidare a tutti gli infermieri interessati un risarcimento di danni per l’improprio e l’indebito utilizzo in mansioni inferiori, risarcimento che può essere quantificato in due mensilità lorde annue moltiplicate per il numero degli anni in cui si è protratta la condotta".

E poiché a tale lettera non ha fatto seguito alcuna risposta, il Nursind ora è deciso a coinvolgere il giudice del lavoro.

FONTE: MessaggeroVeneto - 30 Novembre 2016


Pubblicato il 01/12/2016 @ 23:41  - Nessun comment Nessun comment - Vedi ? Aggiungere un articolo sul post?   Anteprima di stampa  Stampa pagina

Latisana, il Comune riaprirà ai cani la passeggiata - da Valvasev

comune riapre ai cani la passeggiata LATISANA. È uno dei luoghi più belli e suggestivi dove passeggiare a Latisana. Da anni interdetto ai cani. Perché, come sempre accade, le colpe di pochi incivili ricadono su tutti i felici possessori di Fido. Però quel cartello di divieto, posto all’inizio della passeggiata sul Tagliamento, dava il tormento a quelle persone, la stragrande maggioranza, che le deiezioni dei propri animali le raccolgono, ma che camminando con il fedele amico sulla passeggiata dell’argine a oggi rischiano una bella multa. Perché a imporre quel divieto è un’ordinanza sindacale di alcuni anni fa.

Divieto che però ha i giorni contati: il sindaco di Latisana, Daniele Galizio, ha deciso di emettere un’ordinanza di revoca di quell’interdizione ai cani. Ma attenzione, nessun permissivismo. Il divieto d’accesso alle bestiole, posto all’ingresso della passeggiata, sarà sostituito da un cartello che invita i padroni a dotarsi di raccoglitore per le deiezioni. Il tutto ovviamente regolato da ordinanza. Quindi i trasgressori saranno passibili di multa.

Una decisione, ha raccontato ieri il sindaco, che ha una doppia origine: «mi sono arrivate diverse segnalazioni da parte dei possessori di cani “educati” e che quindi mal tolleravano quel divieto – spiega – e in particolare mi ha colpito il messaggio di un cittadino che definiva paradossale il fatto che si potesse liberamente passeggiare con il cane in centro a Firenze e non sulla passeggiata di Latisana. Ma si tratta anche di un’osservazione personale, come felice possessore di tre cani». Tolta l’ordinanza ci sarà un intensificarsi dei controlli, da parte della Polizia locale, per verificare che tutti i cani in passeggiata siano “dotati” di sacchetti e per un controllo delle tante bestiole abituate a passeggiare da sole e quindi a sporcare senza che dietro ci sia un padrone educato e civile a raccogliere.

FONTE: MessaggeroVeneto - 29 Novembre 2016


Pubblicato il 30/11/2016 @ 02:25  - Nessun comment Nessun comment - Vedi ? Aggiungere un articolo sul post?   Anteprima di stampa  Stampa pagina

Sanità, intervento “live” in diretta mondiale - da Valvasev

Sanità intervento live Duemila medici collegati con Latisana: in azione l’équipe del dottor Sorrentino. Il primario di chirurgia ha utilizzato una tecnica innovativa per colon e retto

LATISANA. Dalla sala chirurgica dell’ospedale di Latisana, un’operazione in diretta, seguita da oltre 2 mila medici, sparsi in tutto il mondo. Protagonista dell’intervento “live”, il primario della struttura operativa di chirurgia, il dottor Mario Sorrentino, invitato a compiere, in diretta, un delicato intervento di chirurgia laparoscopica mini-invasiva, su un paziente affetto da una complessa patologia del colon e del retto.

La diretta è stata trasmessa in occasione del 27º congresso internazionale di chirurgia dell’apparato digerente, prestigioso evento internazionale con sede organizzativa a Roma e che ha visto presenti in sede circa 2 mila chirurghi e collegati con il congresso una quindicina di centri italiani, europei e mondiali che si occupano del trattamento mini-invasivo delle patologie chirurgiche.

L’operazione è stata eseguita all’ospedale di Latisana, presidio che ha avuto l’onore di essere scelto dal congresso, per trasmettere in diretta l’intervento, utilizzando un innovativo dispositivo tecnologico mini-invasivo in 3D, che consente la riproduzione su monitor di immagini tridimensionali, consentendo così di ottenere una perfezione di visione del campo operatorio.

Come ci ha spiegato lo stesso dirigente medico, Mario Sorrentino, «questa nuova tecnologia rappresenta un importante passo avanti per la gestione di un intervento chirurgico. E offre – continua il medico – assoluti vantaggi, sia per il chirurgo, in termini di precisione e di ottimizzazione degli atti operatori, sia di conseguenza per il paziente stesso, al quale viene garantita la massima sicurezza, accanto ai noti vantaggi della chirurgia laparoscopica, tra i quali il più rapido ritorno alle normali attività quotidiane, la riduzione del dolore post-operatorio e il miglior risultato estetico».

Come ci conferma Sorrentino, primario della chirurgia di Latisana dal 2011, con all’attivo qualcosa come più di 5 mila interventi, molti dei quali condotti con tecniche mini-invasive, l’utilizzo del dispositivo per la laparoscopia tridimensionale è una pratica utilizzata da diverso tempo, nella struttura operativa dell’Azienda per l’assistenza sanitaria 2 Bassa Friulana-Isontina, che riunisce sotto un'unica equipe gli ospedali di Latisana e Palmanova, per degli interventi di chirurgia mini-invasiva.

«In particolare – spiega ancora il dirigente medico – per quegli interventi eseguiti in ambito di chirurgia oncologica, dell’apparato digerente e di urologia, tra cui i tumori del colon-retto, rene e prostata. Tanto che finora sono stati eseguiti oltre cinquanta interventi».

FONTE: MessaggeroVeneto - 29 Novembre 2016


Pubblicato il 30/11/2016 @ 02:14  - Nessun comment Nessun comment - Vedi ? Aggiungere un articolo sul post?   Anteprima di stampa  Stampa pagina

Argini del Tagliamento a rischio «La Regione deve intervenire» - da Valvasev

argini-del-tagliamento-a-rischio LATISANA: appello di tutte le forze politiche per mettere in sicurezza le strutture di contenimento a sud Il sindaco Galizio: «C’è l’intenzione di appaltare a breve i lavori». Già nel 2011 se ne era parlato in consiglio

L’allarme sullo stato di salute degli argini del Tagliamento, evidenziato dall’ingegnere, Mario Causero, il professionista che per dieci anni si è occupato dell’intervento di diaframmatura, dal ponte dell’autostrada, a Ronchis, fino all’altezza dell’ospedale di Latisana e, prima ancora dal Consorzio Bonifica, preoccupa in modo unitario, tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale, che ieri hanno ribadito l’urgenza di procedere con i lavori di rafforzo degli argini, a sud dell’abitato di Latisana, attualmente in sabbia. Lavori per altro già coperti finanziariamente.

La Regione ha dichiarato di voler dare prioritaria alle opere a sud di Latisana – ha detto il sindaco di Latisana, Daniele Galizio -. Dalle informazioni che ho, a breve, c'è l’intenzione di dare seguito alle parole e andare ad appaltare i lavori. Allo stesso tempo noi ribadiamo l’importanza che gli interventi per risolvere le criticità siano inseriti in un contesto di “sistema Tagliamento” che prevede opere nel basso, ma anche nel medio corso, come ribadito anche dalla presidente Serracchiani e dal Ministro Galletti in un recente incontro.

Anche l’ex sindaco Salvatore Benigno, capogruppo di Forza Italia, ritiene «necessario intervenire contemporaneamente, sia sul basso corso, con diaframmatura e rafforzamento degli argini a sud dell’abitato di Latisana, che sul medio corso, con la realizzazione di opere di trattenimento delle ondate di piena, qualunque esse siano. E su questo la Regione deve assumersi la responsabilità politica di “decidere”. Ricordo che l’unico ente deputato a cambiare quanto già previsto nel piano stralcio, è l’Autorità di Bacino.

Il capogruppo della lista civica Il Ponte, Ezio Simonin riporta l’attenzione su quanto accaduto negli ultimi giorni, in Piemonte e in Liguria, «testimonianza diretta di come le mutazioni climatiche stiano creando situazioni imprevedibili. Eventi che possono accadere anche nel bacino del Tagliamento e che rendono quanto mai urgenti, non solo i lavori agli argini, ma anche l’opera di laminazione a monte, chiaramente indicata in una legge dello Stato e che all’epoca non ha visto l’opposizione delle comunità montane che adesso si ostinano a contrastare.

Per Maddalena Spagnolo, capogruppo della Lega Nord, «la questione del Tagliamento è “la questione” fondamentale sulla quale impegnarsi per la sicurezza di Latisana e dei cittadini. Vanno fatti con urgenza i lavori e poi attuare ciò che già in campagna elettorale abbiamo indicato come necessario, verificare i danni provocati agli argini dalle nutrie, rimuovere i detriti portati dalle piene, collaborare con Protezione Civile e Consorzio Bonifica, per la manutenzione e l’efficienza delle idrovore, della conca di Bevazzana e la pulizia e lo sfalcio dei canali».

Lanfranco Sette (Lanfranco Sette) ricorda quanto indicato in un ordine del giorno approvato nel dicembre del 2011, per sollecitare proprio quegli interventi indicati come urgenti dall’ingegnere Causero: «dopo cinque anni le opere necessarie potranno e dovranno finalmente essere realizzate, visto anche quanto dichiarato recentemente dalla Regione. E confermiamo la nostra disponibilità incondizionata a condividere, in tal senso, ogni iniziativa che verrà presa in ambito di consiglio comunale».

FONTE: MessaggeroVeneto - 27 Novembre 2016


Pubblicato il 28/11/2016 @ 15:31  - Nessun comment Nessun comment - Vedi ? Aggiungere un articolo sul post?   Anteprima di stampa  Stampa pagina

Argini del Tagliamento a rischio «Vanno messi subito in sicurezza» - da Valvasev

argini-del-tagliamento-a-rischio L’allarme dell’ingegner Mario Causero che ha seguito i lavori sul fiume per dieci anni Secondo l’esperto le strutture di contenimento a sud di Latisana potrebbero anche rompersi

LATISANA. Argini in sabbia ormai incapaci di contenere per diverse ore un’ondata di piena di 3.500 metri cubi al secondo. Non una piena eccezionale. Una montana che a Latisana raggiunge i 7/8 metri di altezza. Di quelle che negli ultimi anni si sono viste. Spesso.

Basti pensare agli 8 metri e 80 del novembre 2012, o ai 7 metri e 72 del dicembre 2009. E volendo andare un po’ più indietro ci sono i 9 metri e 70 del giugno 1996. Piene alle quali vecchi studi attribuivano una ricorrenza di 20 o 30 anni ma che i mutamenti climatici, e soprattutto la portata delle precipitazioni, hanno notevolmente ridotto.

Piene che potrebbero mettere in forte crisi gli argini del Tagliamento, dall’abitato di Sabbionera, proprio davanti all’ospedale e fino alla frazione di Gorgo, se condizioni avverse, come un forte vento di Scirocco, mareggiate e alta marea, prolungassero la permanenza di tutta quell’acqua nel letto del fiume. Argini in sabbia che imbevuti d’acqua non sarebbero in grado di contenere la piena. Nel 1966, gli argini si spaccarono lasciando che il Tagliamento travolgesse Latisana, dopo 54 ore di piena da 3.500 metri cubi. Come se non bastasse, nel tratto di fiume in questione, per effetto dei gorghi, ci sono delle aree molto profonde, anche 12 o 15 metri sotto il livello del mare e un loro ingrandirsi potrebbe compromettere la stabilità degli argini.

Finora la storia ha dimostrato che il fiume ha sempre rotto più a monte, ma adesso il vero rischio è all’altezza del parco dei pappagalli, dove il fiume curva. A confermare lo stato di rischio, appena fuori dal centro abitato di Latisana, è Mario Causero, l’ingegnere che ha seguito tutti i lavori di diaframmatura degli argini, dal ponte dell’autostrada in Comune di Ronchis, fino all’altezza dell’ospedale di Latisana: dieci anni di cantiere, dal 2003 al 2013, per creare un’anima in cemento armato negli argini del fiume, per evitare una loro rottura. «Potrebbe esserci una tracimazione, ma è un’eventualità controllabile, per esempio con delle paratie mobili – ci spiega – altra cosa è il crollo dell’argine. E quelli posti a sud di Latisana sono in un materiale permeabile, se sottoposti a una piena prolungata, possono rompersi. Ecco perché l’intervento di messa in sicurezza di quel tratto di argine non è più rinviabile, in considerazione dei tempi di ritorno e dei cinquant’anni già trascorsi dalle due alluvioni. L’opera di laminazione a monte – aggiunge l’ingegnere Causero – è finalizzata a diminuire il livello di piena di passaggio a Latisana, di circa 30, 40 centimetri». «Proseguendo verso sud il rischio di cedimento degli argini cala, ma attenzione – avvisa Causero – una rottura porterebbe tutta l'acqua dritta a Lignano Riviera.

FONTE: MessaggeroVeneto - 26 Novembre 2016


Pubblicato il 27/11/2016 @ 16:53  - Nessun comment Nessun comment - Vedi ? Aggiungere un articolo sul post?   Anteprima di stampa  Stampa pagina
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