Il ringraziamento del sindaco Galizio alla segretaria Finco - da
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LATISANA. «L’attività di programmazione e gestione dell’amministrazione comunale di Latisana è andata avanti regolarmente, anche durante il periodo di sostituzione del segretario comunale.
E di ciò va riconosciuto particolare merito alla segretaria generale, Francesca Finco, che anche se lontana dal municipio ha svolto diligentemente il proprio incarico, continuando a garantire i contatti con gli uffici e ha provveduto a predisporre quanto necessario al fine di non registrare vuoti amministrativi». Così il sindaco di Latisana, Daniele Galizio, che in una nota interviene sulla vicenda del cambio di segretario generale, da lui nominato, e sulla mancanza di attività amministrative delle ultime tre settimane. Venti giorni durante i quali non si sono svolte le sedute di Giunta, né è stato convocato il consiglio comunale. «Un ringraziamento particolare alla dottoressa Finco – scrive Galizio – per l’ottimo lavoro svolto durante i dieci anni di permanenza a Latisana, alla guida tecnica dell’ente, con dedizione e professionalità. Impegno profuso non solo nell’organizzazione del municipio, ma prima ancora nella costituzione e direzione dell’Ambito socio assistenziale e recentemente come protagonista nell’impostazione dello statuto dell’Uti».
Giunta e Comune “paralizzati” in attesa del nuovo segretario - da
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A Latisana l’assenza del funzionario uscente ha creato disagi Il sindaco ha conferito l’incarico fiduciario a Mauro Di Bert.
Un cambio ai vertici della macchina amministrativa “paralizza”, da venti giorni, l’attività del Comune di Latisana.
La decisione di sostituire il segretario generale ha lasciato “scoperte” le ultime tre settimane, durante le quali l’ente non ha prodotto nessun atto esecutivo, né la Giunta ha potuto riunirsi. E il problema rimane per fine mese, con gli equilibri di bilancio da approvare, in consiglio comunale, entro il 30 novembre. Ma senza segretario non è possibile convocare l’assemblea.
Tutto nasce dalla decisione del sindaco, Daniele Galizio, subito dopo la sua nomina, di indire una selezione per trovare un nuovo segretario generale, «nulla contro chi c’era – ha spiegato ieri –, ma la volontà di dare un segnale di discontinuità e di cambiamento, visto che si tratta di una di quelle nomine di fiducia del sindaco».
La scelta di Galizio cade su Mauro Di Bert, segretario comunale a Campoformido, che entrerà in servizio (anche per il Comune di Ronchis) solo il primo dicembre. E a Latisana si crea il “vuoto” dirigenziale, per l’assentarsi, giustificato, dell’attuale segretario generale, con il risultato che l’ultima seduta di Giunta porta la data del 3 novembre, resa possibile da un “prestito” di segretario da parte del Comune di Lignano Sabbiadoro. Poi più nulla, né riunioni di esecutivo, né consigli comunali. In attesa di approvazione c’è anche il nuovo regolamento per la nomina delle commissioni comunali.
L’attività amministrativa incalzava e così, grazie a un rientro per tre giorni del segretario uscente, oggi sarà possibile riunire la Giunta, per l’approvazione di una serie di delibere che non potevano attendere oltre. Per il sindaco Galizio resta però da risolvere la questione del consiglio comunale, da convocare entro novembre, con la difficoltà di trovare un segretario in supplenza, perché tutti i comuni saranno impegnati con il termine perentorio dell’approvazione degli equilibri di bilancio.
Ringraziando il segretario generale uscente, Francesca Finco, «per la bontà del lavoro svolto in questi anni e in particolare nella fase di costituzione dell’Uti» il sindaco Galizio ha spiegato i motivi della sua scelta, «Mauro Di Bert conosce la macchina amministrativa sotto due aspetti, nel suo ruolo di segretario comunale, ma anche come amministratore, per dieci anni sindaco di Pavia di Udine e oggi vice sindaco nello stesso comune, persona che raccoglie stima bipartisan
Per il segretario Mauro Di Bert l’esperienza di Latisana vorrà anche dire operare come figura di riferimento all’interno dell’Uti, non appena la presidenza da Lignano Sabbiadoro (al voto nel 2017) passerà a Latisana. Dove ha operato ha lasciato il segno soprattutto nei rapporti con il personale e nella riorganizzazione degli uffici, cosa che sarà chiamato a svolgere anche a Latisana.
Addio alle Province, il Consiglio regionale approva la legge - da
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TRIESTE. Il disegno di legge sulla soppressione delle Province è stato approvato in serata dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia con 23 voti a favore (la Giunta, tutti i gruppi di centrosinistra e Pustetto del gruppo Misto), 12 voti contrari (FI, AR, LN, FdI/AN e Violino del gruppo Misto) e 6 astensioni (M5S e Colautti di Ncd).
Prima della votazione finale, la Giunta si era detta favorevole all'ordine del giorno del gruppo Cittadini, Gratton (Sel-FVG) Gabrovec (Pd-Ssk) e Piccin (FI) con cui si impegna a promuovere un tavolo di confronto con i soggetti maggiormente coinvolti dal passaggio che c'è stato, dalle Province ai Comuni, delle funzioni amministrative in tema di autorizzazione alla raccolta e commercializzazione dei funghi.
Un secondo ordine del giorno - di Colautti e Cargnelutti (Ncd), Violino e Barillari (Misto), Revelant (AR) e Gabrovec (Pd-Ssk) - impegna la Giunta a partecipare alle sedute della V Commissione consiliare che potrebbero essere convocate per approfondire tematiche quali i rapporti tra Costituzione e Statuto regionale.
In precedenza, il consiglio aveva approvato tutti gli articoli accogliendo diversi emendamenti tra i quali alcuni modificativi e talora di carattere eminentemente tecnico-normativo, altri finalizzati a introdurre di nuove disposizioni.
Recepite alcune modifiche. Fra le modifiche recepite quelle - proposte dall'Esecutivo - per disciplinare che le strade provinciali passino in capo alla Regione senza alcun trasferimento agli Enti locali, quelle - su iniziativa di Gratton (Sel-FVG) - riguardanti il trasferimento alle UTI delle funzioni in materia di consigliere e consigliera di parità operanti a livello di «area vasta», quella giuntale che chiarisce che le variazioni alle normative di settore indicate hanno effetto dall'1 gennaio ossia alla medesima data in cui la competenza all'esercizio delle relative funzioni è spostata in capo alla Regione o alle UTI.
Ma anche quella proposta da Marsilio e Martines (Pd) con la quale si specifica che le decisioni relative ai beni della ex Comunità montana del Torre-Natisone-Collio sono assunte dalle UTI subentrate nella proprietà degli stessi, tenendo conto della volontà - vincolante - delle amministrazioni interessate.
Altre modifiche della Giunta sulle norme finanziarie introducono disposizioni sia per ricalibrare le quote dei mutui accesi dalle Province, sia in materia di contenimento della spesa disponendo che non rilevano - per la quota non a carico dell'ente locale - le spese per la promozione di attività socialmente utili, per lavori di pubblica utilità nonchè per cantieri di lavoro, data la finalità sociale degli interventi che trovano copertura in specifici finanziamenti regionali con spese a carico del bilancio della Regione.
Serracchiani in un tweet: mantenuto l'impegno con i cittadini. Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia «ha approvato la legge che sopprime definitivamente le Province» in Friuli Venezia Giulia. «Abbiamo mantenuto l'impegno preso con i nostri cittadini». Lo scrive il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, in un tweet.
Panontin: si chiude un processo riformatore. Con l'approvazione in Consiglio regionale del disegno di legge sulla «Soppressione delle Province del Friuli Venezia Giulia e modifiche alle leggi regionali 11/1988, 5/2012, 26/2014 e 18/2015» «si chiude di fatto un percorso riformatore cominciato tre anni fa circa: un percorso lungo e non facile, che ha richiesto passaggi alle Camere per modificare lo Statuto».
Lo ha affermato l'assessore regionale alle Autonomia locali e al Coordinamento delle riforme Paolo Panontin al termine della seduta. «Durante il lavoro di Commissione e durante il Consiglio - ha rilevato l'assessore - alcuni emendamenti sono stati accolti, alcune piccole modifiche di natura puntuale e di dettaglio sono state apportate, ma l'impianto è quello uscito dalla Giunta e quindi dalla Commissione».
Del lavoro d'Aula Panontin ha apprezzato in particolare «il passaggio sull'articolo che disciplina in maniera puntuale e parzialmente diversa il meccanismo di finanziamento dei Comuni che stanno nelle Unioni territoriali intercomunali, meccanismo che lavora molto sull'autodeterminazione e la quantificazione autonoma della spesa delle funzioni da parte dei Comuni: in quell'emendamento - ha aggiunto Panontin - ci sono state diverse aperture da parte della minoranza che mi fanno ben sperare nel successivo atteggiamento degli amministratori e dei sindaci ancora non entrati nelle Unioni».
Raccolta differenziata: Latisana si organizza e potenzia il servizio - da
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Solo il 51,69 per cento nel 2015, il 49 nel 2014 Il sindaco: raccolta a chiamata per gli ingombranti
LATISANA. Una bassa percentuale di differenziata, pari al 51,69% contro la media provinciale del 68%. Un centro raccolta logisticamente da rivedere e con orari troppo ridotti. Una dislocazione dei cassonetti, nel territorio, non proprio ottimale. Piazzole di raccolta per ingombranti e verde, trasformate in vere e proprie discariche a cielo aperto.
E il Comune cerca di correre ai ripari: «la volontà – ci anticipa il consigliere comunale, Filiberto Fantin, con delega all’ambiente – sarà quella di attivare alcune azioni di controllo, per prevenire ulteriori fenomeni ed elevare sanzioni a chi verrà pizzicato, ma anche quella di formare e informare i cittadini, per arrivare fra sei mesi ad adottare il servizio di raccolta porta a porta dell’indifferenziato, frazione dei rifiuti più sostanziosa in quantità e costosa da smaltire».
In un anno a Latisana vengono prodotte oltre 7.200 tonnellate di rifiuti e di queste il 48,31% pari a 3.503 tonnellate riguardano l’indifferenziata.
È una situazione decisamente critica quella che ci siamo trovati in eredità, per quanto riguarda la gestione dei rifiuti», lancia l’allarme Fantin, descrivendo l’organizzazione del servizio che si è trovato a gestire da cinque mesi a questa parte, aggravata dai sempre più numerosi fenomeni di abbandono di rifiuti nelle strade, «un fenomeno che ci ha spinto a lavorare, da subito, per cercare di dare alcune risposte immediate, sia nel breve che medio termine, per contrastare le criticità rilevate». «Abbiamo anticipato l’orario di apertura del centro di raccolta alle 8 – continua – e avviato il servizio di raccolta degli ingombranti a domicilio, garantendo maggiore flessibilità ai cittadini nel conferire nel centro di raccolta e dando un servizio in più a quanti non hanno i mezzi adeguati al trasporto degli ingombranti, attivabile gratuitamente per un massimo di tre volte l’anno e per conferire un massimo di 2 metri cubi di materiale a ogni richiesta – fa il punto il consigliere delegato – così facendo ci attendiamo una diminuzione dei fenomeni di abbandono, che oltre a rappresentare un problema di decoro urbano, sono anche un costo non indifferente per i cittadini, perché impegnano, quasi quotidianamente, i dipendenti dei servizi esterni, nell'attività di recupero.
La questione immondizie ci ha impegnati fin dai primi giorni di mandato – spiega il sindaco, Daniele Galizio – e una delle prime azioni concrete che abbiamo adottato, grazie anche alla collaborazione tra i consiglieri delegati all’ambiente Filiberto Fantin e ai servizi tecnologici, Loris Piccotto e gli stessi uffici e impiegati comunali, è stato quello della raccolta a chiamata dei rifiuti ingombranti. La decisione di effettuare il servizio con il personale comunale è stata dettata da una migliore efficienza e da un risparmio economico rispetto a una esternalizzazione del servizio. Con il risultato che già nei primi giorni di novembre diversi cittadini hanno chiamato per prenotare il ritiro dei rifiuti ingombranti.
Nascere a Latisana: il tavolo tecnico sulla Sanità tace - da
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LATISANA. «Che fine ha fatto il tavolo tecnico sulla sanità? L’assenza di notizie e di convocazioni lascia pensare che evidentemente lo stesso abbia esaurito la sua funzione, quasi come si volesse passare ad altro: sarà il Tagliamento? Poi saranno i profughi? E Poi qualcos’altro ancora?».
La pensa così il comitato “Nascere a Latisana”, che attraverso la sua presidente, Renata Zago, ribadisce le perplessità manifestate dal comitato, non solo sull’efficacia del tavolo, ma anche sui contenuti e in particolare sull’annuncio di apertura, entro il prossimo mese di dicembre, di un presidio pediatrico all’ospedale di Latisana: «Ma noi siamo cocciute – dice la Zago – e continuiamo a porre quelle domande che da quasi venti giorni attendono risposte».
Perché dal giorno dell’annuncio da parte dei sindaci dell’Uti di aver ottenuto la presenza del pediatria sulle 24 ore tutti i giorni, il comitato Nascere a Latisana, sta chiedendo alla Regione e al Comune di Latisana, una serie di chiarimenti su cosa vorrà dire, per gli utenti, avere un presidio pediatrico: cosa vuole dire “presenza pediatrica”, ambulatorio o reparto? Cos’è un presidio pediatrico? E quando apre?
«Se ha medici sulle 24 ore e posti letto di degenza, allora è un reparto – sottolinea la presidente del comitato – e se abbiamo il reparto con i pediatri presenti 24 ore, allora possiamo riaprire il punto nascita».
Ma c’è una cosa su tutte che non “torna” al comitato di Latisana: di quello che si sono detti Regione, Comuni e tecnici, negli incontri finora convocati del tavolo sulla sanità, non c’è traccia scritta. Niente verbali, né relazioni. «Chiediamo qualcosa di scritto perché, dopo che abbiamo verificato che la Regione, nella persona della sua presidente – spiega la Zago riferendosi al consiglio comunale convocato a Latisana a fine luglio – ha raccontato in un luogo ufficiale, come il consiglio, cose non vere, o diciamo inesatte, sulla vicenda della deroga al Ministero per il mantenimento del punto nascita all’ospedale di Latisana, abbiamo tutto il diritto di essere diffidenti».
Tutte questioni che, nel ruolo che il comitato si è dato fin dalla sua costituzione, di informare la comunità, le volontarie hanno spiegato durante il fine settimana della la fiera di San Martino, che ha visto anche il comitato presente con un proprio gazebo, visitato da un numero incredibile di persone, segno che nonostante il trascorrere del tempo, la comunità ancora segue e si interessa alle vicende dell’ospedale locale.