Micaela SETTE: il Tagliamento resterà un nostro problema - da
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LATISANA. «Il Tagliamento non è un problema di relazioni riguarda solo Latisana. E soprattutto dal punto di vista elettorale, pesa di più il resto della Regione che la sola popolazione di Latisana.
Per questo, nessuno ha mai deciso, nemmeno la Giunta regionale quando aveva un assessore di Latisana». È il commento dell’ex sindaco Micaela Sette. Insomma non serve nessun tavolo tecnico, novità annunciata dal sindaco, Daniele Galizio, giorni fa, perché la messa in sicurezza del fiume rimane un problema di Latisana, ecco perché i lavori realizzati dal Comune, fra il 2002 e il 2013, in delega amministrativa della Regione, rimango un importante successo, ad appannaggio del centrodestra: «I lavori nel basso corso del fiume li abbiamo fatti noi per conto della Regione – ribadisce Sette – dove sia la colata di cemento, non lo so.
Abbiamo costruito internamente agli argini un’anima in cemento armato, per evitare la rottura e non la tracimazione, come dice Galizio, perché gli ricordo che il fiume Tagliamento è un fiume “pensile” cioè più alto del piano di campagna».
LATISANA: Pronte le “Coccarde d’oro” - da
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LATISANA. Torna il tradizionale appuntamento con le “Coccarde d’Oro”, il riconoscimento che ormai da ventotto anni l’associazione “Amici del campanilio” tributa a latisanesi che si sono particolarmente distinti nello svolgimento della loro attività.
Per questa edizione del premio “Presenza latisanese” il direttivo del sodalizio, presieduto da Ennio Lorigliola e composto da Nevio Altan, Mario Ambrosio, Lorena Chiarcos, Annamaria Iuretig, Vittorio Casco, Gianni Turchet e Luigino Mattiussi, ha scelto per la categoria imprenditori, Ciro Manfredonia, “re” dei fuochi d’artificio; per lo sport Danilo Rossi, istruttore di arti marziali; per il settore cultura, il musicista cantautore, Maurizio Perosa; per il solidale l’associazione Una Mano per Vivere, attiva da un ventennio nella Bassa friulana e nel Veneto orientale nell’assistenza dei malati oncologici e delle loro famiglie e infine come iniziativa del presidente del gruppo culturale gli “Amici del campanilio”, la giovane Valentina Anastasia, artista. La consegna delle “Coccarde d’Oro” si terrà domenica 27 novembre, a partire dalle 10.45, nella sala consiliare del municipio di Latisana.
Micaela SETTE: Ecco cosa ho fatto per il Tagliamento. Sfida fra Sette e Vito. - da
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Latisana l'ex Sindaco elenca le opere realizzate tra il 2002 e il 2013 " Invito l'assessore a un confronto pubblico. in 3 anni non ha fatto nulla. LATISANA. Lancia la sfida e la invita a un confronto pubblico, dove “spiegarle” che il tratto basso del fiume Tagliamento, fra il 2002 e il 2013 è già stato messo in sicurezza, con una serie di interventi pagati proprio dalla Regione. Che ciò che manca è la laminazione a nord, quella prevista da circa vent’anni dal piano stralcio dell’Autorità di bacino, legge dello Stato, non ancora attuata e dalle conclusioni, nel 2012, del laboratorio Tagliamento. Sindaco di Latisana per dieci anni, Micaela Sette, non ci sta a sentire le parole dell’assessore regionale Sara Vito che, ospite della ricorrenza dei 50 anni dalla seconda alluvione del Tagliamento, ha annunciato “finalmente” l’avvio della messa in sicurezza del basso corso del fiume.
«Le sue sono – dice Sette – state dichiarazioni non corrette e offensive. E per questo la invito a un confronto pubblico per ricordarle, o forse proprio non lo sa, che quei lavori sono già stati fatti. Diaframmatura degli argini, dal ponte dell’autostrada, a Ronchis, fino a Sabbionera, allargamento dell’alveo, interventi in sponda destra e innalzamento del ponte ferroviario. Lavori iniziati dal sindaco Danilo Moretti, continuati durante i miei mandati e conclusi con il sindaco Salvatore Benigno, garantiti dall’impegno costante, in Regione, del consigliere Daniele Galasso. Sentendo l’assessore Vito in piazza a Latisana sembrava invece che nulla fosse stato fatto».
L’ex sindaco Sette, oggi consigliere comunale per Forza Italia, commenta anche il comportamento tenuto dal sindaco Daniele Galizio: «Purtroppo anch’egli non svolge bene il suo ruolo istituzionale. Non può screditare i suoi predecessori, tacendo la verità, per poi chiedere loro unanimità d'azione con l’alveo allargato e l’innalzamento del ponte, che ritengo e sento come opere frutto del mio incessante lavoro. Quando piove lui può dormire sonni tranquilli, anche con piene superiori ai 9 metri (l’ultima solo pochi anni fa ndr), che prima dei lavori io ho temuto. Eventualmente si informi con chi ora è molto vicino a lui, il coordinatore della Protezione Civile che quei lavori, in parte, ha realizzato».
Il messaggio che Micaela Sette manda a Vito e Galizio è molto chiaro: «La vera messa in sicurezza del fiume e quindi di Latisana passa solo attraverso le opere di laminazione a monte, previste da Autorità di bacino e Regione e che non si cancellano con un discorso dell’assessore. Vito non può parlare di laminazione a Latisana e poi cambiare versione a Dignano – rincara la dose – . Dica piuttosto che a Roma è stata redarguita dall’ufficio di presidenza del consiglio dei Ministri contro il dissesto idrogeologico, perchè in tre anni di mandato non ha fatto nulla. Si ricordi però che se a Latisana esce l’acqua, lei e chi c’era prima di lei ne risponderanno nelle sedi competenti».
Fvg: Lega e Fi fanno i pompieri, ma la tensione resta alta - da
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Dopo il caso Padova la sfida è aperta. Salvini attacca Parisi e la giunta di Venezia. Savino: non facciamoci avvelenare dalla bagarre nazionale. Fedriga: alleanza forte
UDINE. I fuochi d’artificio sono appena cominciati. Non si risparmiano Matteo Salvini e Stefano Parisi, divisi nell’idea del centrodestra da costruire, divisi sul significato di moderato. In Friuli Venezia Giulia lo spettacolo non strappa sorrisi, anzi, impegna i leader nostrani in botta e risposta per spegnere le micce e non scalfire un’unità appena ritrovata, da giugno in poi con le alleanze ricostruite per vincere le amministrative.
Ma Salvini non molla, Parisi nemmeno. La débâcle di Padova, con il sindaco padano Massimo Bitonci disarcionato dagli alleati, intossica gli animi. Salvini medita vendetta, tremenda vendetta, e a sentire il fiato sul collo non è solo il primo cittadino di Venezia, Luigi Brugnaro.
Anche in Fvg ci sono centri importanti targati Lega e Forza Italia, anche riconquistati da poco, come Trieste e Pordenone, o fortini espugnati una settimana fa, come Monfalcone la rossa. Sul municipio di Trieste sventola le bandiera di un forzista ritrovato, il sindaco Roberto Dipiazza, che al suo fianco ha un vice del Carroccio, Pierpaolo Roberti.
A Pordenone il sindaco è esponente di Fratelli d’Italia, Alessandro Ciriani, il suo vice è il leghista Eligio Grizzo e Fi in giunta è rappresentata da Walter De Bortoli e Guglielmina Cucci.
A Gorizia, invece, il sindaco è un forzista di ferro, Ettore Romoli, e guida un esecutivo nel quale la Lega esprime l’assessore Stefano Ceretta.
A Sacile il sindaco è Roberto Ceraolo e il patto con i padani ha consegnato la poltrona di vice alla leghista Vannia Gava. Uno dei protagonisti di Forza Italia in regione, che piace a Silvio Berlusconi, è il primo cittadino di Cividale, Stefano Balloch.
La sua amministrazione ha la Lega sul secondo gradino, con la vicesindaco Daniela Bernardi. Codroipo e Monfalcone sono i due municipi rinnovati una settimana fa.
A Codroipo la bandiera di Fi è tenuta stretta da Fabio Marchetti, che avrà un vice esponente della Lega. A Monfalcone sarà il contrario. Vinta la contesa con il sindaco leghista, ex Fi, Anna Maria Cisint, il numero due sarà un nome di Fi.
Posizioni di rilievo per cui vale la pena buttare acqua sul fuoco. A indossare i panni del pompiere sono il capogruppo del Carroccio alla Camera e segretario Fvg della Lega Massimiliano Fedriga e la deputata e coordinatrice regionale di Fi Sandra Savino.
«A Padova il problema è interno a Fi e mi spiace molto perché a rimetterci sono i padovani. In Fvg – assicura Fedriga – l’alleanza non è in discussione, per ora non vedo problemi e mi auguro di non vederli mai». Fedriga è uno dei papabili per la candidatura a presidente del Fvg nel 2018, ma l’accordo con Fi è ancora tutto da costruire. «Noi rispettiamo i patti – dice Savino –, siamo leali e Padova non mi interessa. Non facciamoci avvelenare i pozzi dalla bagarre nazionale, uno spettacolo che non fa bene alla politica, a noi e ai cittadini».
Ma Savino ha anche un altro grattacapo, si chiama Giovanni Toti, non solo il governatore di Fi in Liguria, ma il consigliere politico di Berlusconi. Sembrerebbe. Perché sabato da Firenze Toti ha detto di sostenere Fedriga per la contesa in Fvg.
«Visto che è molto democratico e pensa addirittura alle primarie per la scelta del candidato premier – spiega Savino –, non capisco perché debba sfidare Fi nella scelta in Regione, in una sorta di eccesso di autoritarismo. Mi chiedo in quale posizione stia Toti rispetto al partito. Non lo capisco. Forse è meglio che si chiarisca le idee e poi decida da che parte stare». Toti oggi è atteso da Berlusconi, «l’unico leader che abbiamo – insiste Savino –, quindi la frenesia di chi sta sotto di farsi capo la trovo inutile, faticosa e improduttiva».
Ma Salvini non molla, attacca Fi per il caso Padova, mette nel mirino il Comune di Venezia, fissa i paletti per l’alleanza. «Chiunque voglia governare con noi deve sapere che l’euro va rottamato», ha detto ieri spiegando anche che serve una coalizione sovranista e che il centrodestra non può mettere dentro tutti. «Parisi è un fantasma, che ha paura della sua ombra», ha aggiunto Salvini. Tanto per aiutare la mediazione.
Uti Riviera, economia in caduta libera - da
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A Latisana il doppio convegno per analizzare la situazione che da un quinquennio registra pesanti perdite in tutti i settori
LATISANA. Un’occasione per fotografare l’economia di un’ampia fetta di territorio della Bassa friulana, quello che costituisce l’Uti Riviera friulana, con l’aggiunta di una porzione di territorio veneto, per prendere coscienza di uno stato di crisi profonda e ipotizzare vie d’uscita, intese come ambiti di sviluppo e di investimento. Partendo dall’ascolto degli operatori, prendendo spunto dalle loro esigenze, ma anche dalle idee e dai suggerimenti.
È nato così il progetto “Terre di Latisana” protagonista di un doppio convegno, venerdì e ieri, durante il quale sono stati illustrati i contenuti del piano di azione strategico elaborato dall’architetto Maurizio Trevisan, prendendo in esame la macro area economica, il sistema locale del lavoro, la viabilità e le opportunità di sviluppo: commercio in tutte le sue forme, al dettaglio e all’ingrosso e la ricettività sono i due settori di riferimento di un’area che negli ultimi cinque anni ha registrato una pesante contrazione pari a – 16% nel settore agricolo, - 16 % anche per gli studi professionali, - 13% nell'edilizia, - 7% nel manifatturiero e – 4% nel commercio, il settore che resiste meglio insieme alla ricettività che se mantiene i posti letto alberghieri crolla nell’extra alberghiero.
Un tessuto economico caratterizzato da un modello imprenditoriale basato sull’impresa individuale, grosso limite – analizza il piano – allo sviluppo e alla capacità di fare rete. Conseguenti all’analisi sono nati dei tavoli di lavoro con gli imprenditori, agricoli, del commercio e del turismo, per capire le indicazioni del mondo del lavoro e avviare un approccio strategico che partisse “dal basso”: affitti troppo cari, burocrazia da snellire, valorizzazione dell’ambiente naturale, miglioramento del sistema di sosta, alcuni degli aspetti segnalati dagli operatori. Dei tavoli di lavoro che hanno permesso anche di individuare gli ambiti generici di sviluppo: dal turismo al benessere, dalla cultura, all’ambiente, all’agricoltura.
«L’iniziativa non può essere solo dell’ente pubblico – ha ribadito ieri il sindaco di Latisana, Daniele Galizio ,moderatore dell'incontro con il suo vice Angelo Valvason – ci vuole l'impegno del privato che deve fare rete».
Opportunità di sviluppo che non “inventano” niente di nuovo, ma mettono a sistema ciò che già esiste, in un'area che vede convivere diverse realtà, dalla città turistica più importante della regione, ai centri storici e alle grandi realtà agricole, ha commentato l'assessore regionale Mariagrazia Santoro, ospite della “due giorni” assieme ai consiglieri regionali Vittorino Boem e Alessandro Colautti.