IL COMUNE compra l’ex cinema di Pertegada: ne farà un parcheggio - da
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LATISANA. Una spesa di 145 mila euro per acquistare, dalla parrocchia di Latisana, l’ex sala cinematografica di Pertegada, demolirla, bonificare l’area e adattare la zona a parcheggio. Forse spostandovi anche il mercato settimanale, che adesso è ospitato di fronte, nel parcheggio di piazza Santo Spirito. La nuova amministrazione comunale di Latisana accelera sul progetto di riqualificazione del centro cittadino della frazione, portato avanti dalla vecchia maggioranza e più volte attaccato dalla sinistra, che all’epoca sedeva nei banchi dell’opposizione.
Tanto che nei giorni scorsi è stato dato incarico agli uffici di individuare il notaio al quale rivolgersi per la stipula dell’atto di compravendita dell’ex cinema, edificio dismesso da tempo e realizzato negli anni Sessanta, proprio su una porzione di area demaniale nella quale sorgeva la prima versione di piazza Santo Spirito.
Una demolizione definita dall’amministrazione comunale di Latisana come indispensabile per poter procedere con una prima parte del progetto di riqualificazione urbana, intervento coperto da un contributo di 400 mila euro concesso dalla Regione e caratterizzato dall'acquisto dell’ex cinema e la sua demolizione, dall’acquisto di una porzione di terreno vicino all’area festeggiamenti di via Forte e dalla ristrutturazione e riapertura del centro sociale, intervento deliberato un paio di settimane fa dalla giunta comunale e pronto all’appalto dopo l’approvazione del progetto definitivo ed esecutivo.
In realtà l’avvio della pratica di acquisto porta la data di fine dicembre 2015, quando ottenuto il parare favorevole dall'Agenzia delle entrate sul prezzo proposto, 145 mila euro, il Comune di Latisana aveva dato incarico di procedere alla formalizzazione della proposta di acquisto dell’ex sala cinematografica. Ma solo con l'approvazione del bilancio di previsione per l’anno 2016 è stato possibile prevedere le risorse finanziare necessarie per l’acquisizione dell’immobile, perché l’intervento di riqualificazione urbana di piazza Santo Spirito a Pertegada è stato inserito nel programma triennale delle opere pubbliche 2016/2018 e nel programma annuale 2016.
Giro di vite sui rifiuti: a Latisana scatta il servizio a chiamata - da
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Troppe discariche a cielo aperto, il Comune vara la raccolta a domicilio. Dal primo novembre sarà anche ampliato l’orario dell’ecopiazzola
LATISANA. Nuovo e più ampio orario d’apertura dell’ecopiazzola e avvio di un sistema sperimentale di raccolta “a chiamata”. Il Comune di Latisana scende in campo per contrastare l’incivile fenomeno dell’abbandono dei rifiuti lungo le strade.
E dal prossimo primo novembre l’ecopiazzola, all’interno del magazzino comunale, aprirà con un’ora d’anticipo rispetto all’attuale orario, alle 8 del mattino del martedì, giovedì e sabato, rimanendo a disposizione esclusiva dei residenti, fino alle 12. Apertura pomeridiana il giovedì dalle 14 alle 17.
Dal primo novembre – come ha spiegato Loris Piccotto, consigliere comunale con delega ai servizi esterni - sarà anche operativo un nuovo servizio per la raccolta dei rifiuti cosiddetti ingombranti, a domicilio, gratuito (almeno) in questa prima fase sperimentale: l’utente potrà chiamare l’ufficio comunale dei servizi esterni, descrivere il materiale da smaltire, quantitativo e peso e lasciare un recapito telefonico, per essere richiamati e concordare l’appuntamento per il prelievo da parte del personale del Comune.
Per riuscire a debellare un fenomeno tanto incivile quanto costoso, come quello dell’abbandono dei rifiuti, ci vuole comunque la collaborazione di tutti e l’invito che rivolge il consigliere Loris Piccotto è molto chiaro e tende a smuovere le coscienze di tutti al fine di far crescere un senso civico di comunità e di appartenenza: «Per riuscire a contrastare questo tipo di fenomeno ci vuole la collaborazione di tutti quanti, l’invito che rivolgiamo come amministrazione comunale è che chiunque assista a episodi di abbandono irregolare di immondizie o a conferimenti non corretti nei cassonetti stradali, esorti i responsabili a un comportamento civile.
Solo con l’aiuto di tutti abbiamo qualche speranza di ridurre un fenomeno che purtroppo è praticamente quotidiano e rappresenta un costo per il Comune, che ormai da tempo impiega una persona solo per il recupero delle immondizie, abbandonate a terra, o gettate in modo non corretto.
Un dipendente che ogni giorno ha il compito di controllare tutto il territorio comunale e che ogni giorno trova, puntualmente, rifiuti ingombranti abbandonati. Nell’ultimo periodo, in alcune zone centrali del capoluogo, come al Parco Gaspari, via Risorgimento, viale Stazione e via Zorutti sono stati registrati diversi episodi di abbandono di rifiuti ingombranti sui marciapiedi e a ridosso dei cassonetti», conclude Piccotto, ricordando ai responsabili di tali azioni che si tratta di comportamenti sanzionabili e a responsabilità penale.
Latisana: Centro commerciale all’aperto: un piano ... - da
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Latisana: Comune e negozianti lavoreranno insieme per il rilancio Possibile anche la chiusura al traffico di piazza Indipendenza
LATISANA. Creare una rete d’impresa che prima di tutto dialoghi al proprio interno e attraverso la quale valutare progetti di rilancio, sufficientemente validi da poter concorrere ai bandi di finanziamento europei. A cominciare da quel progetto di “centro commerciale all’aperto” mai concretizzato, nonostante le caratteristiche urbanistiche della piazza cittadina già la identifichino come con un enorme outlet.
Una proposta di strategia condivisa e di sviluppo territoriale che l’amministrazione comunale di Latisana intende sottoporre all’attenzione degli addetti ai lavori: i commercianti e i proprietari degli immobili del centro storico, con l’incontro organizzato per lunedì alle 10, nella sala consiliare del municipio.
Dopo un paio di incontri con i cosiddetti “stakeholder” del settore commercio e appurata la disponibilità ad affrontare assieme una strategia d’azione, per la valorizzazione del nostro territorio, abbiamo deciso di entrate nello specifico e cominciare ad analizzati i vari percorsi progettuali percorribili, per affrontare in modo coordinato le possibili iniziative di sviluppo del sistema territoriale di Latisana», ha spiegato il vice sindaco Angelo Valvason, assessore comunale alle attività produttive.
Proprio Valvason sarà relatore nell’incontro di lunedì assieme a un tecnico, l’architetto Maurizio Trevisan, incaricato dall’amministrazione comunale di seguire l’attivazione di questo nuovo piano strategico condiviso.
Quello di lunedì con i commercianti è il primo di una serie di incontri che coinvolgeranno tutte le altre categorie economiche: artigiani, agricoltori e operatori del turismo.
Da un’analisi del tessuto economico di Latisana, che ha confermato gli aspetti su cui basare un piano strategico di rilancio, viabilità, turismo, commercio, ambiente, siamo partiti con un’ipotesi di rilancio economico territoriale, che non riguarda solo Latisana, ma anche i comuni vicini – illustra il vice sindaco – , un progetto condiviso dal basso che parte proprio dalla volontà degli operatori di crederci o meno. Compito dell’ente pubblico sarà quello di elaborare strumenti che rendano appetibile investire nel territorio.
Sicuramente trasformare il centro storico in un outlet è uno dei primi progetti perseguibili, anche per alcuni punti di forza già presenti a favore di un’iniziativa simile, come il casello autostradale a meno di un chilometro e la vicinanza delle spiagge.
Inevitabile per la sua realizzazione la chiusura al traffico di piazza Indipendenza: «Sarà una delle valutazione da affrontare con gli operatori: potrebbe trattarsi di una chiusura, come di una limitazione», commenta cauto Valvason.
Salvini: La specialità del Fvg non si tocca... - da
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Il leader della Lega nord a Udine: «La macroregione del Nordest? Non esiste al mondo una possibilità del genere»
UDINE. La Macroregione non fa parte dell’agenda politica della Lega Nord. Matteo Salvini a Udine prova a mettere la parola fine, definitivamente, alle polemiche sorte in Fvg dopo la sottoscrizione del “Patto del Nord” da parte di due governatore leghisti – Luca Zaia e Roberto Maroni – e uno targato Forza Italia – Giovanni Toti – che prevede l’accorpamento con le Regioni vicine di quei territori che non superano il milione e 500 mila abitanti.
Dopo la retromarcia di Zaia, e le assicurazioni di Fedriga, dunque, Salvini ha cercato di ricompattare, una volta per tutte, il fronte padano in vista del referendum costituzionale del 4 dicembre.
Zaia ha avuto un grande merito – ha spiegato – cioè quello di ricordare ai friulani che hanno ancora una governatrice. Serracchiani è viva, avevamo preoccupazione perché era scomparsa, stavamo per contattare “Chi l’ha visto”. Invece abbiamo notato che c’è ancora e, almeno a parole, si occupa del futuro della Regione.
Zaia ha già spiegato di non voler toccare la Specialità del Fvg, ma, al di là di questo, assicuro a tutti i friulani che nessuno della Lega ha intenzione di mettere in discussione l’Autonomia di questa terra».
Resta, però, il fatto che nell’accordo siglato a Milano si parli espressamente di macroregione del Nordest con il Fvg – assieme al Trentino-Alto Adige – accorpato al Veneto in un’unica, grande, realtà territoriale.
Non esiste al mondo una possibilità del genere – ha proseguito Salvini – e, al massimo, quella carta può rappresentare l’iniziativa di tre governatori, certamente non la posizione ufficiale della Lega.
D’altronde un discorso sarebbe, come sosteneva Miglio, il progetto di trasformazione dell’Italia in una repubblica federalista basata su tre grandi macroaree, un altro pensare di risolvere i problemi unendo il Fvg con il Veneto o il Molise con l’Abruzzo».
Anzi, secondo il segretario nazionale del Carroccio, a mettere in discussione la Specialità regionale non è la Lega, ma la riforma costituzionale che porta il nome del ministro Maria Elena Boschi.
L’endorsement di Obama a Renzi – ha concluso Salvini – è ridicolo e non sposta di un centimetro la nostra posizione. Questa è una riforma centralista, che mette in discussione non soltanto le Regioni ordinarie, ma anche il futuro delle Autonome e che svuota completamente di competenze gli enti locali.
Il favore degli italiani – sempre secondo l’europarlamentare – è quindi quello «di votare in maniera compatta NO al referendum per cominciare, dal giorno successivo, un’opera di pulizia a palazzo Chigi e, per quanto riguarda il Fvg, lanciare un ulteriore preavviso di sfratto alla giunta Serracchiani».
Primo vertice sulla sanità ma la Serracchiani non c’è - da
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Latisana: nessun verbale scritto dell’incontro con la Regione sui tagli all’ospedale L’ex sindaco Benigno: è mancata la presa di posizione chiara da parte dei sindaci
LATISANA. Niente di scritto. Non c’è un verbale, nè una relazione sulla prima seduta del tavolo tecnico politico di confronto Regione Uti sulla sanità della Bassa e sui tagli all’ospedale di Latisana. Ci sono solo parole, quelle riportate a voce dal sindaco di Latisana, Daniele Galizio, ai capigruppo del consiglio comunale, in una conferenza convocata per l’altra sera.
Manca un resoconto ufficiale e manca anche l’aspetto politico perché a quel tavolo, voluto, ideato e annunciato dalla governatrice della Regione, mancava proprio lei, Debora Serracchiani.
C’erano l’assessore regionale alla salute e i direttori generali dell’assessorato e dell’Azienda sanitaria e i due esperti nominati dall’Uti Riviera Friulana. Dubbi e perplessità sono stati mossi durante la riunione di capigruppo, dal rappresentante di Forza Italia, l’ex sindaco Salvatore Benigno, «a nostro avviso è mancata una presa di posizione chiara ed efficace da parte dei sindaci», ha commentato ieri, ma anche dai rappresentanti di Fratelli d’Italia e del Movimento 5 Stelle.
Secondo la pentastellata, Loredana Pozzatello, quelle riferite dal sindaco Galizio sono solo parole, perché manca un riscontro scritto di come si siano svolti i lavori. «E comunque le vere problematiche come le lettere al Ministero e la richiesta di deroga, non sono state nemmeno sfiorate e soprattutto non è stato chiesto un chiaro impegno alla Regione a chiedere la deroga per il punto nascita: purtroppo, come avevamo anticipato, non vediamo grandi possibilità di risultato da questo tavolo di confronto – è il commento della Pozzatello – anzi, vediamo poca concretezza, anche sotto l’aspetto prettamente politico i sindaci potevano essere più incisivi, chiedendo chiaramente alla Regione di comunicare le decisioni prese».
Per Lanfranco Sette (FdI), quanto riferito dal sindaco di Latisana ai capigruppo lunedì sera non lascia spazio alla positività: «L’impressione che abbiamo avuto e che il primo a non essere soddisfatto fosse proprio il sindaco – ha commentato Sette - che ha condiviso le perplessità manifestate dai capigruppo. Siamo rimasti sorpresi nell’apprendere che la presidente Serracchiani non c’era. Forse in Regione non è chiaro che c’è un intero territorio che ha urgenza di ottenere risposte».