LIGNANO: Il lungomare Trieste nella bufera - da
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Graziano Bosello (Ln): troppa fretta, è un’operazione di facciata
LIGNANO. Non esita a liquidare come «un’operazione di facciata» i lavori di riqualificazione del Lungomare Trieste che dovrebbero essere avviati a gennaio. «Perché in tre mesi si riesce solamente ad aprire il cantiere e fare poco altro visto che Lignano deve essere pronta per i turisti già a Pasqua».
Tuona così l’ex assessore del Carroccio Graziano Bosello. Troppo poco il tempo a disposizione questo inverno, secondo gli esponenti della Lega Nord lignanese, per poter avviare un'opera così importante. Il rischio, insomma, è che l’intervento si protragga ben oltre i tre anni previsti e che a primavera la città non sia pronta ad accogliere i primi turisti.
I lavori devono essere programmati per tempo – continua l’affondo di Bosello – per avere almeno sei mesi a disposizione nel periodo autunnale e invernale in cui poter proseguire con la realizzazione dell’opera. Invece – è la sua conclusione si aspetta fino all’ultimo dopo che per cinque anni l’amministrazione non ha fatto nulla
Non è stato dunque ascoltato l’appello di Bosello di rivedere il progetto di riqualificazione inserendo il rifacimento del sistema fognario e di tutti i sottoservizi. E sulle condizioni della rete fognaria non aveva fatto giri di parole definendolo «ormai in condizioni pietose a tal punto che basta un po' di pioggia per creare allagamenti e disagi a danno soprattutto degli operatori economici le cui attività si affacciano sulla strada».
«La mia richiesta è caduta nel vuoto – conclude Bosello –. Partire con questo intervento a gennaio è contro il buon senso e rappresenta solo uno spreco di soldi pubblici».
Come annunciato nei giorni scorsi dall’assessore ai lavori pubblici Manuel Rodeano, a meno di ricorsi, una volta aggiudicati i lavori, l'intervento partirà nei primi mesi del 2017. Insomma, le polemiche che fin dall'inizio hanno accompagnato questo progetto, continuano.
Accesso all’Aussa Corno: a rischio 27 milioni di euro - da
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SAN GIORGIO DI NOGARO. «É preoccupante il silenzio della Regione, mentre si rischia di perdere i 27 milioni che il Cipe ha stanziato per la realizzazione del secondo accesso stradale e ferroviario per la zona industriale Aussa Corno e lo scalo di Porto Nogaro: opera strategica e urgente per il futuro dell’intero territorio».
A dirlo il segretario della Lega Nord del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, la segretaria del Carroccio di Latisana Maddalena Spagnolo e il suo omologo circoscrizionale Virginio Bragagnini, che entrano a gamba tesa su un tema che sta tenendo banco da anni nella Bassa friulana e che da qualche tempo pare accantonato nonostante i diversi progetti presentati dall’ex Consorzio Ziac oggi in possesso della Regione, e che per la realizzazione di quest’opera siano stati indetti anni fa, due referendum nei comuni di San Giorgio di Nogaro e Torviscosa. Questi i due comuni interessati dall’infrastruttura: da una parte San Giorgio che vuole l’opera e dall’altra Torviscosa che dice no a causa dell’impatto sul suo territorio.
Gli esponenti della Lega Nord nel loro intervento attaccano l’amministrazione regionale rimarcando che sarebbe bene operare per non perdere i finanziamenti al fine di rilanciare la Bassa friulana, «considerato che la Regione giudica il secondo accesso viario-ferroviario alla zona industriale Aussa Corno un'opera strategica».
«Con tali premesse – affermano –, desta preoccupazione il silenzio della stessa Regione sulla realizzazione del secondo accesso alla Ziac e al porto: se non si andrà avanti con queste infrastrutture, ci saranno riflessi negativi sull'intera economia del territorio».
Fedriga, Spagnolo e Bragagnini, evidenziano l’altro aspetto di cui si deve tener conto: il completamento dei dragaggi. «Questi permetteranno il trasporto delle brame da Monfalcone alla Ziac non più via terra, con pesanti conseguenze sulla sicurezza e sulla manutenzione stradale, ma via mare. Un intervento che garantirà lo snellimento del traffico pesante negli abitati di Gonars, Porpetto, San Giorgio di Nogaro, Cervignano e Torviscosa. Questo stand-by da parte della Regione – è l’affondo – sta mettendo rischio i circa 27 milioni stanziati dal Cipe, oltre a dei cofinanziamenti statali per tutta l'opera viario-ferroviaria. Attendiamo risposte immediate e convincenti da parte di Serracchiani»
Tre nuove rotonde sulla strada per il mare: il cantiere in primavera - da
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Latisana: sostituiranno i semafori agli incroci di Pertegada, Paludo e Gorgo. Previsti attraversamenti pedonali e ciclabili. Non saranno realizzati sottopassi
LATISANA. Si torna alla progettazione per le rotonde della Strada regionale 354, unico collegamento fra l’entroterra e Lignano.
A sette anni dalla presentazione dei primi elaborati e dopo una serie di incontri fra Regione, Fvg Strade e Comune, le tre rotonde che ancora mancano e che andranno a sostituire gli incroci semaforici di Pertegada, Paludo e Gorgo, cambiano sostanzialmente, nella posizione, nelle dimensioni e, soprattutto, in termini di sicurezza, prevedendo attraversamenti pedonali e ciclabili, ma accantonando i sottopassi.
Dopo la realizzazione nell’estate 2015 della rotonda che ha modificato l’ingresso nella località di Aprilia Marittima, al Comune di Latisana, nel cui territorio ricade interamente il tracciato della Sr 354, non è più arrivata nessuna informativa sulla tempistica di realizzazione delle tre rotatorie che ancora mancano, previste in località Paludo e nei centri abitati di Gorgo e Pertegada.
Nè sono stati comunicati eventuali aggiornamenti sullo stato degli interventi, sulla copertura finanziaria e sulla progettazione regionale.
Dopo la stesura definitiva dei progetti, risalenti al 2009, sono state realizzate solamente due rotonde, nel 2011, la prima, in zona Picchi, a sud di Pertegada e la seconda, un anno fa, per una modifica e un miglioramento dell’accesso alla località turistica di Aprilia Marittima.
La terza, nell’ordine, dovrebbe essere la rotonda che andrà a sostituire l’incrocio semaforico in località Paludo: stando agli ultimi accordi fra Comune e Regione, per l’avvio dei lavori si parla ormai della primavera 2017, ma al comune di Latisana, nella lettera inviata a Fvg Strade e Regione serve una data certa, per una serie di lavori che necessariamente vanno coordinati con il cantiere di realizzazione della rotonda.
Fvg Strade dovrà necessariamente concordare i tempi della realizzazione con le società che hanno in gestione le varie utenze, soprattutto nel caso della rotonda di Paludo, perché l’area in cui sorgerà sarà interessata dal nuovo tratto fognario, che da via Precenicco andrà verso il depuratore e via Lignano Nord, progetti che il Comune ha già pronti in fase di attuazione, ma che sono bloccati dall’assenza di una tempistica certa sui lavori della rotonda.
«Fin dall’insediamento ci siamo confrontati più volte con l’amministrazione regionale per valutare le diverse soluzioni per la realizzazione delle tanto attese rotonde, quanto mai necessarie e non rinviabili – ha commentato ieri il sindaco, Daniele Galizio – abbiamo chiesto da subito elevati elementi di sicurezza per i cosiddetti utenti deboli, pedoni e ciclisti, ora la realizzazione sta proseguendo a rilento per le complessità tecniche che stanno prendendo in considerazione degli attraversamenti a raso protetti al posto dei sottopassi complessi e lunghi da realizzare».
Centro sociale di Pertegada parte la riqualificazione - da
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Latisana, investimento di 180 mila euro per rendere di nuovo agibile lo stabile L’intervento rientra in un progetto di recupero del centro della frazione
LATISANA. Si avvicina la riapertura del centro sociale di Pertegada. Con l’approvazione, ieri pomeriggio, da parte della Giunta comunale, del progetto definitivo–esecutivo del primo stralcio delle opere di completamento dei lavori di riqualificazione urbana, nella frazione di Pertegada, partono i lavori di recupero e di messa in sicurezza del Centro sociale, per un importo complessivo di 180 mila euro. «Si tratta di un intervento atteso da diverso tempo dalla comunità e da diverse associazioni – ha commentato ieri il sindaco di Latisana, Daniele Galizio, a margine dell’incontro di Giunta - in quanto permetterà di riutilizzare tutti i locali dell’edificio, che a causa di molteplici dissesti, soprattutto strutturali, era stato reso parzialmente inagibile e che pertanto richiedeva interventi urgenti di messa in ripristino».
L’intervento rientra in un più ampio progetto di recupero urbanistico di tutto il centro della frazione, a cominciare da piazza Santo Spirito, nella porzione oggi occupata dall’ex cinema. «L’edificio di via Forte che è stato prima asilo parrocchiale, poi scuola media di Pertegada e infine centro sociale, per un breve periodo, nel 2010, era stato inserito nel piano delle alienazioni comunali – ricorda il sindaco Galizio – ma ora tornerà a essere agibile dopo i lavori di rinforzo del solaio in legno del primo livello, previo recupero delle deformazioni».
»Anche le coperture saranno oggetto di intervento conservativo – illustra ancora il sindaco -, Si procederà alla manutenzione straordinaria della copertura del corpo principale e al rifacimento integrale della struttura di copertura del corpo edilizio ad un livello. Le coperture verranno anche dotate di dispositivi per la prevenzione delle cadute dall’alto. A termine dei lavori strutturali verranno anche eseguiti degli operazioni di manutenzione generale che interesseranno le pertinenze esterne al fabbricato». Per procedere con l’intervento, finanziato utilizzando le rate annuali dei contributi erogati dalla Regione dal 2012 e inizialmente concessi in conto interessi, per le opere di completamento dei lavori di riqualificazione urbana a Pertegada, il Comune ha dovuto richiedere l’autorizzazione alla Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio del Friuli Venezia Giulia del Ministero per i Beni e la Attività Culturali.
Fantin: le forze in consiglio spaccate sulla sanità - da
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LATISANA. Sulla questione sanità è finita l’unità d’intenti del consiglio comunale di Latisana. Con il sostegno dato da Forza Italia all’ordine del giorno presentato dal Movimento 5 Stelle, secondo la lista Uniti per Latisana si è manifestata una chiara spaccatura tra le forze politiche presenti al consiglio comunale.
«Spaccatura che mai finora si era verificata sulla delicata questione dell’ospedale – scrive in una nota il capogruppo, Filiberto Fantin – se da un lato non ci stupisce che i 5 Stelle siano solo interessati più allo scontro che al dialogo costruttivo, ci sorprende che Forza Italia li affianchi, con il solo risultato di rompere una solidarietà da sempre esistente in consiglio e che invece è stata obiettivamente garantita dalle altre forze di minoranza quali Fratelli d’Italia, Lega Nord e la civica Il Ponte.
La realtà è che la maggioranza e il sindaco Galizio incominciano il loro mandato facendosi carico dei fallimenti di un decennio, con un impegno che comincia a dare alcuni significativi risultati, primo fra tutti una rinnovata unità del territorio»
Fallimenti che secondo Uniti per Latisana portano la firma degli amministratori espressi negli ultimi decenni proprio da Forza Italia, «incapaci di comprendere le ristrutturazioni che la Dirigenza sanitaria stava attuando nell’ormai ex Azienda 5, ma nemmeno in grado di mantenere unito il territorio a salvaguardia del nostro nosocomio quando veniva palesemente indebolito. Ultimo l’ex sindaco Benigno, prodigo di consigli verso l’attuale primo cittadino e che ritiene di dettargli la linea “politica” in vista dell’apertura del tavolo di confronto con la Regione. A quel tavolo, portato a casa in pochi mesi dal sindaco Galizio, con il sostegno delle istituzioni della Bassa, saranno sostenute le nostre ragioni in maniera documentata e convinta, per rappresentare e difendere gli interessi del nostro ospedale, senza le strumentali contrapposizioni politiche del passato».