SANITÀ: SERRACCHIANI, IL PRIMO SOCCORSO DI LIGNANO È FUNZIONALE Al SISTEMA FVG - da
Valvasev
Lignano Sabbiadoro (Ud), 12 ago - "Una struttura che ha la giusta vocazione per il territorio in cui si inserisce, pronta per essere attiva non solo nei tre mesi estivi, ma con una prospettiva di operatività che si estende a tutto l'arco dell'anno grazie all'apertura del Centro di assistenza primario (Cap) e con la collocazione in loco dell'infermiera di comunità". Così la presidente della Regione Debora Serracchiani ha definito il punto di primo intervento di Lignano, visitato quest'oggi insieme al primo cittadino Luca Fanotto.
Accompagnata dagli operatori del 118 che lavorano al suo interno, Serracchiani ha potuto prendere atto della funzionalità della struttura diventata operativa da giugno. L'edificio si trova in un'area che si estende su 8 mila metri quadrati. L'opera, complessivamente, ha comportato un investimento di circa 5 milioni di euro: 4 milioni - provenienti da un finanziamento della Regione - sono stati utilizzati per lavori, forniture di beni e servizi tecnici di progettazione, nonché direzione lavori; per l'acquisto dell'area sono stati impiegati invece 1 milione e 113 mila euro.
Complessivamente, nella struttura sono presenti due box visite di pronto soccorso, tre di guardia medica e una postazione dedicata all'infermiera di comunità e ambulatori che si possono dedicare al Cap, Centro assistenza primaria. Il polo è gestito dall'Azienda per l'assistenza sanitaria numero 2 Bassa Friulana-Isontina.
Come ricordato da Serracchiani al termine della visita, l'importanza di questa struttura è data dal fatto che è in grado non solo di ospitare il primo intervento "ma è anche un centro in cui sono previsti strutture e attrezzature che gli consentano di raggiungere un altro importante obiettivo. Ovvero una sua operatività che vada oltre il periodo estivo, estendendosi anche a tutti gli altri mesi dell'anno, con servizi in grado di dare una garanzia a questo territorio".
Per la presidente, il punto di primo soccorso di Lignano "si inserisce perfettamente nel disegno che vede l'ospedale di Latisana quale riferimento delle emergenze e urgenze. Una richiesta, quest'ultima che è stata auspicata e sostenuta anche dagli operatori del 118 che lavorano nel presidio della città balneare".
Il centro visitato da Serracchiani è stato inoltre dotato di una piazzola attrezzata per l'atterraggio notturno dell'elisoccorso. "Anche questo è un servizio - ha sottolineato la presidente - che non solo qualifica questa nuova struttura, ma la rende complementare e di supporto ad un'altra area di atterraggio notturno in corso di realizzazione a Latisana, e che sarà l'unica in regione attrezzata a questo scopo, potenziando quindi il valore di riferimento dell'ospedale della bassa friulana".
Dal canto suo, il sindaco ha ricordato l'importante lavoro svolto insieme alla Regione per consentire di realizzare l'opera. "Nel 2013, stretti dalla morsa del patto di stabilità - ha detto Fanotto - rischiavamo di non dare avvio ai lavori. Ma poi la Regione ha inserito questa struttura tre le tre opere strategiche per il Friuli Venezia Giulia, di fatto sbloccando l'avvio del cantiere". Il primo cittadino ha inoltre evidenziato come sia l'intera immagine di Lignano a beneficiare di questo intervento, rafforzando la qualità dell'offerta a beneficio dei turisti. "Oggi, quando si sceglie una meta di vacanza - ha detto Fanotto - la valutazione di un servizio sanitario adeguato non è affatto secondaria. Le famiglie, in particolar modo, guardano con attenzione a questo parametro. E Lignano, da questo punto di vista, è all'avanguardia".
Ultima ora: arrestato a Latisana il pericoloso latitante Bortoluzzi - da
Valvasev
Latisana – È durata ventiquattro mesi la latitanza di Rolando Bortoluzzi, pericoloso boss di Latisana, che nella notte è stato assicurato alla giustizia. Non ha opposto alcuna resistenza quando i carabinieri, dopo aver fatto irruzione nel suo covo, lo hanno sorpreso mentre sfogliava una rivista sui metodi di prevenzione delle unghie incarnite.
“Non rispondeva più al telefono”, “Non replicava ai nostri messaggi su WhatsApp nonostante fosse online”. Sono solo un paio delle testimonianze raccolte dai suoi ex amici, i quali si insospettirono improvvisamente quando la madre di lui disse loro che fosse andato in Molise. “C’era qualcosa che non andava – afferma uno di loro -. Nessuno è mai andato in Molise, regione la cui esistenza non risulta nemmeno certificata”. Temevano di perderlo così denunciarono la scomparsa di Rolando .
I carabinieri ben presto hanno scoperto che dietro quel nome si nascondeva un enorme giro di affari e di estorsioni legato alla rimozione di antenne e di cavi di collegamento telefonico. La svolta delle indagini è arrivata in seguito alle affermazioni di un pentito: “Il credo della cosca si basa sull’obbligo di non rispondere ad alcun messaggio e a nessuna telefonata. Una mattina diedi il buongiorno a una ragazza che mi piaceva e, in questo modo, finii per tradire i miei soci”.
Le forze dell’ordine, così, sono riuscite ad individuare il bunker del superlatitante che si nascondeva nel sottoscala dimenticato di un colorificio di Latisana. Interrogato dai magistrati, Rolando Bortoluzzi è stato costretto a vuotare il sacco: “Non volevo rispondere a telefono. Chiedevo ai miei amici di non chiamarmi, ma lo facevano lo stesso, quindi cominciai a non rispondere a nessuno. Fu allora che decisi di liberare gli uomini dalla schiavitù del telefonino istituendo un racket finalizzato a diminuire il volume delle telecomunicazioni”. Pesante la condanna del giudice che ingiunge al criminale di richiamare una volta visualizzata la chiamata persa.
TARCENTO SCINTILLE DA FERRIERA FRA LEGA NORD E FRATELLI D’ITALIA, BALLA L’INTESA LEPENISTA SU TUTTA ITALIA - da
Valvasev
Consiglio comunale di ieri sera a Tarcento. La Lega Nord, nella persona della coordinatrice padana locale Luisa Cossatti (34 preferenze), si oppone, insieme alla maggioranza tutta (centrodestra), a un documento del patriota di Fratelli d’Italia Riccardo Prisciano, che chiedeva all’assemblea di rifiutare la cifra di 15 mila euri da destinare alle cooperative o altre associazoni che aiutano i clandestini e di dirottarla ai padri di famiglia del comune che sono in difficoltà. Una mozione in linea di principio con gli indirizzi diffusi in stereofonia da tutti gli eredi di Salvini-Fedriga. La mozione viene bocciata.
Che accade fra la Lega Nord e Fratelli d’Italia? La questione è seria, giacché la leghista Cossatti si giustifica così: “Noi votiamo contro questa mozione perché quei soldi non vanno ai profughi, ma vanno alle cooperative quali Caritas e Croce Rossa”. La Boldrini non avrebbe potuto esprimersi meglio. A rafforzare la tesi dei convertiti al terzomondismo del centrodestra sul Torre, ci pensa Pio Costantini fede azzurra smarrita nei meandri vaticani di Papa Francesco, eccolo: “Mai stato contro gli immigrati”. Bum! questa è grossa.
Fratelli d’Italia e Lega Nord sono antropologicamente divisi, lo conferma anche il segretario provinciale di Fratelli d’Italia Gianni Candotto che difende l’operato di Riccardo Prisciano.
La convivenza forzata sta scoppiando. Dopo Latisana, Pordenone e parzialmente Codroipo, ecco il bubbone Tarcento. Qui rinasce il paraculismo da prima repubblica, una radiografia di mediocri attori locali ancorati ai vecchi schemini spartitori pur di attingere alla greppia pubblica.
Pozzallo chiama, Tarcento risponde: Mauro Steccati, Luca Toso, Marco Falciglia, Luisa Cossatti, Silvia Fina, Luca Pauloni, Giovanni Campaner, Nadia Dri, Beatrice Follador, Pio Costantini. Olé
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“Non rispondeva più al telefono”, “Non replicava ai nostri messaggi su WhatsApp nonostante fosse online”. Sono solo un paio delle testimonianze raccolte dai suoi ex amici, i quali si insospettirono improvvisamente quando la madre di lui disse loro che fosse andato in Molise. “C’era qualcosa che non andava – afferma uno di loro -. Nessuno è mai andato in Molise, regione la cui esistenza non risulta nemmeno certificata”. Temevano di perderlo così denunciarono la scomparsa di Rolando .
I carabinieri ben presto hanno scoperto che dietro quel nome si nascondeva un enorme giro di affari e di estorsioni legato alla rimozione di antenne e di cavi di collegamento telefonico. La svolta delle indagini è arrivata in seguito alle affermazioni di un pentito: “Il credo della cosca si basa sull’obbligo di non rispondere ad alcun messaggio e a nessuna telefonata. Una mattina diedi il buongiorno a una ragazza che mi piaceva e, in questo modo, finii per tradire i miei soci”.
Le forze dell’ordine, così, sono riuscite ad individuare il bunker del superlatitante che si nascondeva nel sottoscala dimenticato di un colorificio di Latisana. Interrogato dai magistrati, Rolando Bortoluzzi è stato costretto a vuotare il sacco: “Non volevo rispondere a telefono. Chiedevo ai miei amici di non chiamarmi, ma lo facevano lo stesso, quindi cominciai a non rispondere a nessuno. Fu allora che decisi di liberare gli uomini dalla schiavitù del telefonino istituendo un racket finalizzato a diminuire il volume delle telecomunicazioni”. Pesante la condanna del giudice che ingiunge al criminale di richiamare una volta visualizzata la chiamata persa.
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Che accade fra la Lega Nord e Fratelli d’Italia? La questione è seria, giacché la leghista Cossatti si giustifica così: “Noi votiamo contro questa mozione perché quei soldi non vanno ai profughi, ma vanno alle cooperative quali Caritas e Croce Rossa”. La Boldrini non avrebbe potuto esprimersi meglio. A rafforzare la tesi dei convertiti al terzomondismo del centrodestra sul Torre, ci pensa Pio Costantini fede azzurra smarrita nei meandri vaticani di Papa Francesco, eccolo: “Mai stato contro gli immigrati”. Bum! questa è grossa.
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