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LATISANA. Tradizionale spartizione di contributi alle associazioni di Latisana. Nell'ultima riunione dell'anno, lo scorso 27 dicembre, la Giunta comunale ha deliberato l'erogazione di circa 40 mila euro alle associazioni e agli enti operanti nel territorio comunale. Suddivise fra associazioni con finalità culturali,sportive e aggregativo sociali, 42 fra enti e associazioni hanno così ottenuto un sostegno alla propria attività istituzione, «deciso – specifica la delibera votata dalla Giunta – in considerazione del riconosciuto interesse pubblico dell'attività svolta e concesso esclusivamente per il perseguimento dei fini istituzionali dei sodalizi».

Qualche associazione ha ottenuto un doppio contributo, come il circolo del tennis inserito sia nell'elenco con finalità culturali per 2.600 euro che che in quelle con finalità sportive per 1.000 euro. O come la società di Volley destinataria di un contributo nel settore sport per 2.500 euro e come ente con finalità aggregative e sociali per altri 1.100 euro. E ancora la società di tennis tavolo, 500 euro per lo sport e 400 per le attività culturali.

La Giunta ha poi concesso un sostegno a tutti i Gruppi Alpini, alle corali, ai comitati delle Foghere, a tutte le discipline sportive, alle associazioni d'Arma e di volontariato sociale, alle parrocchie, alla Caritas, ai donatori di sangue, agli scout, al circolo giovanile di Gorgo, alla Pro Loco (oltre 6 mila euro) e all'associazione Noi Operatori di Aprilia Marittima (1.200 euro).

FONTE: MessaggeroVeneto - 3 Gennaio 2017



Fedriga e Pegorer sono i più produttivi tra parlamentari Studio di Openpolis. I meno produttivi sono invece Giorgio Brandolin tra i 12 deputati e Bernabò Bocca tra i sette senatori

UDINE. Massimiliano Fedriga della Lega Nord per la Camera e Carlo Pegorer del Pd per il Senato sono i parlamentari del Friuli Venezia Giulia più produttivi.

E, considerando i parlamentari di tutta Italia, Fedriga si classifica al secondo posto, Pegorer al decimo. I meno produttivi sono invece rispettivamente Giorgio Brandolin tra i 12 deputati regionali (504/o su scala nazionale) e Bernabò Bocca tra i sette senatori (306).

Lo riporta uno studio di Openpolis relativo alla XVII Legislatura, precisamente dal marzo 2013 al 21 novembre scorso, in cui analizza in generale la produttività parlamentare.

L'indice di produttività non considera il numero di presenze in aula o l'attività stessa del parlamentare ma viene stabilito attribuendo a ciascun parlamentare un valore numerico per ogni atto presentato in Parlamento o di cui è stato relatore.

Per ciascun atto si considera tipologia, consenso ricevuto, iter e partecipazione del parlamentare ai lavori.

Alla Camera dopo Fedriga e prima di Brandolin sono più produttivi Walter Rizzetto (Fdl; 73), Serena Pellegrino (Si-Sel; 89), Gian Luigi Gigli (Ds-Cd; 117), Aris Prodani (Misto; 137), Ettore Rosato (Pd; 163), Giorgio Zanin (Pd; 164), Paolo Coppola (Pd; 224), Tamara Blazina (Pd; 278), Sandra Savino (FI-Pdl; 320), Gianna Malisani (Pd; 425).

Al senato, invece, tra Pegorer e Bernabò Bocca si classificano Alessandro Maran (Pd; 34), Francesco Russo (Pd; 62), Lorenzo Battista (Aut-Psi; 129), Lodovico Sonego (Pd; 237), Laura Fasiolo (Pd; 259).

FONTE: MessaggeroVeneto - 26 dicembre 2016

Fedriga e Pegorer sono i più produttivi tra parlamentari
APRI

LEGGI anche: Openpolis - Parlamento 28 Dicembre 2016



LATISANA. Un assessore “retrocede” a consigliere delegato. Un non eletto entra in Giunta come assessore esterno. Due consiglieri di maggioranza non condividono l'operazione e danno vita a un nuovo gruppo consiliare.

Il tutto a sei mesi dalle elezioni. Un terremoto per la maggioranza del sindaco di Latisana, Daniele Galizio, invitato durante i lavori del consiglio comunale, a convocare a breve una nuova seduta, per una verifica degli equilibri di maggioranza: «un obbligo per chi ha vinto le elezioni per soli 14 voti su migliaia di elettori» ha detto il capogruppo di Fratelli d'Italia, Lanfranco Sette, ricordando che così come stanno le cose adesso la “partita” vede i consiglieri comunali 10 a 10.

La decisione di aprire la Giunta all'esterno Ferruccio Casasola, nominato assessore ai lavori pubblici e al contempo ridurre il ruolo dell'assessore alla salute, Claudio Massarutto, a una delega da consigliere, ha provocato prima di tutto la nascita del gruppo Alleanza per Latisana, con la fuoriuscita di due consiglieri, dichiaratamente contrari all'operazione, dal gruppo Un'Altra Latisana, la lista nel quale è stato eletto l'assessore alla salute e nella quale era candidato il nuovo assessore.

Alla richiesta di valutazione degli equilibri di maggioranza avanzata da FdI, si è associata anche Forza Italia. E in aula il capogruppo, Salvatore Benigno, ha ribadito che l'operazione non fa altro che confermare l'inutilità da sempre sostenuta da Forza Italia della delega alla salute. La Lega Nord, per voce della capogruppo Maddalena Spagnolo, si è detta delusa, perché l'assessore Casasola non rappresenta il nuovo.

FONTE: MessaggeroVeneto - 21 Dicembre 2016



Fontanini Panontin: tre mesi in più per dare garanzie al territorio. Fontanini: apertura parziale, ma apprezzabile

Sul filo di lana la Regione accorda alla Provincia di Udine la proroga tre mesi nella gestione delle scuole.

Uno slittamento che riguarda anche le Province di Pordenone, Gorizia e Trieste, ma in questo caso la presenza del commissario affida comunque la materia alla Regione. «Questi tre mesi debbono servirci a dare sicurezza e garanzia al territorio e trovare la migliore soluzione – premette l’assessore alle Autonomie locali, Paolo Panontin –. Se il territorio dovesse manifestare l’idea che non ce la fa a svolgere la funzione, ce lo dirà e troveremo soluzioni alternative», è l’avvertimento.

Un’apertura parziale, ma comunque apprezzabile – afferma il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini –, poichè è stato dato ascolto alle richieste dei sindaci che sono stati momentaneamente sollevati da nuove e complesse incombenze.

Nei prossimi tre mesi, dunque, sarà sempre la Provincia di Udine a controllare i plessi, a intervenire per le manutenzioni e le riparazioni. Sono un centinaio gli edifici scolastici di proprietà in gestione, a questi se ne aggiungono quasi una trentina in affitto per 22 mila studenti accolti. «Un patrimonio molto vasto, dalla montagna al mare, di cui continueremo a occuparci con molta attenzione», garantisce l’assessore all’Edilizia scolastica Carlo Teghil. Proprio ieri la Provincia di Udine ha terminato la sostituzione di una settantina di serramenti all’istituto Zanon per un investimento di 500 mila euro. «Un lavoro importante portato a termine nell’arco di pochi mesi - specifica Teghil - che valorizza la scuola, i docenti e gli allievi».

Un’altra vittoria incassata da Fontanini, dopo la prevalenza di no al referendum e la conseguente bocciatura della riforma costituzionale che cancellava le Province. Ma Panontin è pronto a giurare che lo slittamento non ha alcun collegamento con l’esito delle consultazioni. «Ormai le Province sono scatole vuote, anche quella di Udine - sottolinea -. Il personale trasferito ammonta a oltre 800 unità, abbiamo declinato anche in accordi con i sindacati le modalità per il trasferimento del personale di staff, quello cioè che resterà in Provincia fino all’esaurimento delle funzioni dell’ente. Il quadro complessivo è chiaro e netto».

FONTE: MessaggeroVeneto - 20 Dicembre 2016



immigrazione Il Viminale fissa le quote dell’accoglienza: la regione supera già il tetto massimo. Accordo Stato-Comuni

TRIESTE. Il nuovo Piano nazionale di riparto dei migranti sul territorio nazionale, una volta entrato completamente a regime, è destinato a bloccare il possibile arrivo in Fvg di nuovi richiedenti asilo trasferiti da altre aree d’Italia. Non per il valore politico in sé dell’accordo stretto tra il neo-ministro dell’Interno Marco Minniti e il presidente nazionale dell’Anci Antonio Decano, quanto per le cifre contenute al suo interno.

Il “patto” tra Stato ed enti locali, infatti, prevede una sorta di proporzionalità nell’accoglienza dei migranti rispetto alla popolazione residente che si attesta su 2,5 posti ogni mille cittadini, cioè un richiedente asilo ogni 400 abitanti.

Considerato, quindi, che stando ai numeri del Viminale di ieri, il Fvg ospita 4 mila 814 persone, cioè un migrante ogni 250 residenti, che significa due profughi ogni 500 abitanti, bene si capisce come il tetto massimo sia stato già ampiamente superato, anche perché restano sempre valide le quote di riparto per singola regione che, per noi, equivale a poco più del 2% di chi è sbarcato in Italia o arrivato via terra.

Un accordo soddisfacente? Non del tutto per l’assessore regionale alla Solidarietà Gianni Torrenti che rilancia spiegando come «resta da capire cosa succederà con i profughi in eccesso rispetto alle quote» e sottolineando che sarebbe stato preferibile «un tetto pari a 3 richiedenti asilo ogni mille persone, cioè l’equivalente delle attuali necessità».

Accordo e contributi
Nelle pieghe dell’accordo firmato al Viminale, si prevede che i Comuni che aderiscono al Servizio di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) saranno salvaguardati da ulteriori invii – ma si escludono i centri di prima accoglienza come l’ex caserma Cavarzerani a Udine, la Monti a Pordenone e il Cara di Gradisca d’Isonzo – e, soprattutto, una serie di incentivi economici per quegli enti locali che appoggiano l’accoglienza diffusa.

Quanto? Non è ancora dato saperlo. Di certo, al momento, c’è soltanto il tesoretto da 100 milioni di euro che il Governo (quello guidato da Matteo Renzi) ha inserito nella legge di Bilancio nazionale destinato ai Comuni che hanno accettato, in questi mesi, di accogliere sui loro territori alcuni richiedenti asilo.

Come spiegato dall’ex premier, la norma prevede l’assegnazione di un contributo una tantum da 500 euro per ogni profugo con i sindaci che potranno spendere questa sorta di bonus senza alcun vincolo, quindi a loro totale discrezione.

La data da prendere come riferimento per lo storno dei contributi statali è lo scorso 15 ottobre. Per il Fvg, quindi, l’ammontare dei fondi è pari a 2 milioni 409 mila considerato come due mesi fa – stando al cruscotto giornaliero sulla presenza dei migranti in Italia del Viminale – in regione ci fossero 4 mila 819 richiedenti asilo.

La Regione
Non compie balzi di gioia Torrenti. L’assessore regionale alla Solidarietà, prima di esprimersi sull’accordo Viminale-Anci attende di verificare come avverrà l’applicazione sui territori. «Vorrei capire se il tetto dei 2,5 profughi ogni mille abitanti – ha spiegato – sarà vincolante e, nel caso, come si comporterà il ministero con le quote in eccesso.

Attualmente in Fvg siamo, più o meno, sopra di 600 unità rispetto alle distribuzioni stabilite da Roma, ma mi sembra arduo, considerata la situazione globale a livello nazionale, che ci possano essere altri trasferimenti fuori Regione. Un altro tema, poi, riguarda gli incentivi del Governo visto che di certo, sino a questo momento, ci sono soltanto i 500 euro a migrante una tantum inseriti nella legge di Stabilità».

Torrenti, in questo senso, chiede all’esecutivo un provvedimento di tipologia diversa rispetto al passato. «Piuttosto che spendere 35 euro al giorno a migrante – ha concluso – sarebbe auspicabile che il Governo autorizzasse i Comuni ad assunzioni mirate per la gestione dell’immigrazione. I profughi aumentano la popolazione di un territorio e necessitano di tutta una serie di servizi.

Per cui sarebbe opportuno che almeno una parte dei fondi europei utilizzati in materia potesse essere destinata all’implementazione del personale locale: dalla polizia municipale, agli uffici, sino ai gestori dei servizi sociali».

Minori non accompagnati
Una buona notizia per gli enti locali del Fvg arriva dalla legge di Bilancio regionale. La giunta, infatti, ha deciso di coprire al 100% tutte le spese sostenute dai Comuni – pure di quelli sopra i 15 mila abitanti che fino allo scorso anno ottenevano uno storno pari all’80% dei costi a carico della Regione – per l’accoglienza dei minori non accompagnati per i quali non bastano le somme erogate dal ministero (54 euro al giorno).

Tra le poste del Bilancio, quindi, sono stati inseriti 5 milioni di euro, aumentando la disponibilità precedente di un milione, sufficienti a coprire l’intero fabbisogno maturato nel 2016.

FONTE: MessaggeroVeneto - 16 Dicembre 2016



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