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app-enea-codotto Vittime del dovere. Così venivano definiti i servitori dello Stato, uccisi per mano terrorista. Erano gli anni di piombo,

Anni di “barricate” dove indossare una divisa voleva dire essere dalla parte sbagliata per chi in quello Stato vedeva il nemico da sovvertire. All’ordine e alla legalità preferiva l’anarchia e la strategia del terrore.

Enea Codotto, appuntato dei Carabinieri, la notte del 5 febbraio 1981 è diventato una “vittima del dovere”, ammazzato nella periferia di Padova da alcuni militanti del gruppo terroristico neofascista Nar, sorpresi dal 25 enne appuntato e dal suo collega, il 23enne Luigi Maronese (anche lui ucciso quella notte), mentre tentavano di recuperare un borsone di armi precedentemente nascoste.

Durante il conflitto a fuoco, prima di morire, Codotto riuscì a ferire il terrorista Valerio Fioravanti, latitante di spicco della formazione, arrestato dopo quella notte e con lui molti altri componenti del gruppo eversivo, fra i quali Francesca Mambro.

Un gesto che valse ai due carabinieri la medaglia d’oro al valor militare e che ogni anno viene ricordato nella piccola frazione di Gorgo, paese natale di Codotto, con una cerimonia nella chiesa parrocchiale e con la deposizione di una corona ai piedi della tomba dove riposa Enea Codotto.

A rendere ancora più solenne la cerimonia, la presenza del Comandante Provinciale dell’Arma, colonnello, Alfredo Vacca, intervenuto davanti a una folta rappresentanza di Carabinieri in congedo e in servizio, provenienti dalle sei Stazioni territoriali della giurisdizione della Compagnia di Latisana, guidata dal Maggiore, Nicola Guercia.

La caserma di Latisana come quella di Bibione è intitolata all’appuntato Codotto: nella cittadina turistica veneta qualche anno prima della sua uccisione il Carabinieri Codotto era intervenuto nel corso di una rapina permettendo l’arresto dei malviventi.

«È un nostro preciso compito ricordare chi ha dato la vita per lo Stato, ancor più in questi tempi nei quali siamo disorientati e non sappiamo dare il giusto valore alla vita», queste le parole del sindaco di Latisana, Daniele Galizio, che nel suo intervento durante la cerimonia nella chiesa di Gorgo ha rivolto un particolare saluto ai tanti rappresentanti dell’Arma.

La preghiera del Carabiniere e il canto della Virgo Fidelis, hanno chiuso la cerimonia, alla quale erano presenti i labari di diverse sezioni dell’Anac e di altre associazioni d’arma.

Appuntato Enea Codotto

FONTE: MessaggeroVeneto - 13 Febbraio 2019



Rosanna_Tosoratti-Walter_Sepuca «In vita, il mio Walter, non ha mai offeso nessuno. Né usato parole di discredito o inappropriate. Era un uomo d’altri tempi, lui. Un signore. È per questo che io, quelli, non li perdono». La vedova di Sepuca si scaglia contro chi ha ironizzato su suo marito, postandone l’immagine sui social in occasione della manifestazione di Salvini in piazza del Popolo, l’8 dicembre scorso a Roma, e scrivendo che lui non ci sarebbe stato, facendo il verso al tormentone di quei giorni “Io non ci sarò”. E il suo non è solo un commento. Rosanna Tosoratti, assessore comunale a Fogliano Redipuglia (Welfare), è passata dalle parole ai fatti: ha dato mandato al noto avvocato con studio in Corso, Caterina Belletti, di tutelare l’immagine del defunto coniuge, mancato lo scorso 25 febbraio.

«Quella sera – racconta – quando amici mi hanno raccontato quanto stava avvenendo sui social m’è venuto un colpo. I morti dovrebbero essere lasciati in pace. Se io, ogni tanto, posto qualche cosa su Walter è solo per mantenerlo vivo nei ricordi degli amici». Quel post, apparso il 4 dicembre sulla pagina di un gruppo che ha un profilo su Facebook, non è andato giù a molti militanti leghisti, che avevano risposto sdegnati nei commenti. Walter Sepuca, ex segretario provinciale del partito e presidente del Consiglio comunale di Monfalcone, era spirato per un tumore all’età di 71 anni. Una scomparsa improvvisa e dolorosa per la famiglia. «Sono rimasta impietrita davanti a quel post – aggiunge Rosanna Tosoratti – e mi sono anche sentita male. È stata una presa in giro che mio marito non si meritava». «No, quel post non lo perdono – conclude –. L’ho riferito anche a Matteo Salvini, che mi ha abbracciato e mi ha detto che Walter è sempre con noi, nei nostri cuori, ed è la cosa più importante».

Come rilevato ieri dall’avvocato Belletti non s’è deciso di agire subito: si è atteso di vedere se vi fosse un ravvedimento, un pentimento, se venissero avanzate scuse o indignazione per lo squallido post. Non è avvenuto. «È stato un post volgare – conclude l’avvocato Belletti –, dunque agiremo, rivolgendoci alla Procura della Repubblica, con una querela». Il dileggio politico, su questo tutti convengono, può starci, ma non contro chi non può più difendersi. A scanso di equivoci, così il legale, «qualsiasi somma risarcitoria dovesse essere riconosciuta verrà devoluta in beneficenza».

FONTE: Il Piccolo - 19 Gennaio 2018



prefetti-Zappalorto-e-Marrosu Nel mirino l’aggiudicazione al Consorzio Connetting People. L’accusa è di concorso esterno in associazione a delinquere

UDINE. L’avviso di conclusione delle indagini è stato notificato ai primi di gennaio a 42 indagati, tra cui 39 persone fisiche e tre persone giuridiche, ossia società. È il terzo filone investigativo relativo alla gestione del Cie-Cara di Gradisca d’Isonzo, già peraltro al centro del processo tuttora in corso al Tribunale di Gorizia, a fronte della riunificazione di due procedimenti.

In questa fase ancora iniziale, pertanto tutta da definire ai fini dello sviluppo del procedimento, rientrano a titolo di indagati due prefetti e due viceprefetti operanti nell’Isontino nel periodo tra il 2011 e il 2015.


Fedriga-e-Serracchiani L'ex governatrice è intervenuta telefonicamente ad Agorà (Rai 3) per replicare alle affermazioni del presidente: "Sono solo fake news"

UDINE. La Tav fa litigare l’attuale presidente della Regione e colei che, fino a qualche mese fa, governava il Fvg. Questa mattina, venerdì 11 gennaio, infatti, Massimiliano Fedriga, ospite di Agorà trasmissione televisiva della Rai, parlando del progetto dell’Alta Velocità – declinata a Nordest – ha attaccato Debora Serracchiani e i dem. «Oggi il Pd che si batte strenuamente per la Tav – ha spiegato il governatore – è lo stesso partito grazie al quale, e grazie a chi mi ha preceduto, non potremo più realizzare la Tav tra Venezia e Trieste».

Fedriga, nel dettaglio, si riferisce all’accordo firmato a fine 2016 tra Regione e l’allora ministro dei Trasporti Graziano Delrio che, in sintesi, prevedeva il raddoppio della linea ferroviaria Trieste-Venezia (costo 1,8 miliardi di euro) al posto della Tav vera e propria (spesa preventivata di 8 miliardi)

A questo punto in trasmissione interviene telefonicamente Serracchiani che accusa Fedriga di spargere «fake news», sostiene che la Tav «si può fare visto che ho lasciato a disposizione del presidente una valutazione d’impatto ambientale già pronta» e che all’epoca la scelta venne presa «assieme a Luca Zaia perché non avevamo gli 8 miliardi» per cui «se Fedriga tiene tanto alla Tav si impegni a trovare quei soldi».

IL VIDEO PUBBLICATO DAL GOVERNATORE FEDRIGA

Controreplica di Fedriga che ricorda gli attacchi «del gruppo consiliare del Pd e dell’ex vicepresidente Sergio Bolzonello nel momento in cui ho annunciato l’intenzione di provare a riprendere in mano il discorso Tav» e sottolinea come «ci siano a disposizione appena 200 milioni degli 1,8 miliardi sbandierati da Serracchiani». Non soltanto, però, perché poi la polemica si sposta sulla rete con Fedriga che recupera un “vecchio” tweet di Serracchiani, datato novembre quando, cioè, Danilo Toninelli confermò l’addio definitivo alla Tav per la Trieste-Venezia già deciso da Delrio con i grillini locali che esultarono per una svolta in realtà concretizzatasi ormai da anni.

IL POST DI FEDRIGA SU FACEBOOK



«L’invasiva Tav Venezia-Trieste – scrivere l’ex governatrice – è sparita da anni e con il governo di centrosinistra, ma i #M5s oggi spacciano come novità che è merito loro: bugiardi. Ci sono già risorse per velocizzare la linea, facciano uscire Toninelli da tunnel e comincia a occuparsi del nordest #sciecomiche».

FONTE: MessaggeroVeneto - 11 Gennaio 2018



Il governatore si è incontrato a Roma con il sottosegretario Giorgetti. «Siamo riusciti a bloccare il rinnovo delle varie misure Monti, Renzi, Gentiloni». Botta e risposta con Bolzonello

UDINE. «Nel 2019 il Fvg pagherà darà allo Stato 142 milioni di euro in meno rispetto ai Patti finanziari vergognosi conclusi in precedenza con lo Stato, perché siamo riusciti a bloccare il rinnovo delle varie misure Monti, Renzi, Gentiloni».

Così il governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga, in una diretta Facebook, al termine di un incontro a Roma con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti.

LA DIRETTA FACEBOOK DEL PRESIDENTE FEDRIGA

 

«Li abbiamo fermati e le opposizioni non si sono nemmeno rese conto che dovrebbero dire grazie per quello che è stato fatto senza nemmeno prendere l'impegno di fare ricorsi», chiosa il governatore che sottolinea: «Non era mai successo fino a ora, perché prima non veniva fatto».

Il lascito della giunta Serracchiani per il 2018, rincara Fedriga, «era di 858,1 milioni di euro che il Fvg doveva dare in più allo Stato rispetto a quello che già doveva dare e siamo passati a 715,9», ossia 142,2 milioni in meno a favore del Friuli Venezia Giulia. Questo è un dato concreto, esistente. Quindi, conclude, «non accetto lezioni da chi ha svenduto gli interessi della nostra regione». 

Il Pd attacca. «Abbiamo iniziato un percorso molto serio», «che mi rende ottimista», ha proseguito il governatore Fvg. E dal 2020 in poi vorremmo arrivare a stabilizzare questo risultato che abbiamo ottenuto«. Se ci sarà bisogno di fare ricorsi, ha aggiunto Fedriga, »li farò davanti alla Corte Costituzionale «e non guarderò in faccia a nessun governo, ma guarderò agli interessi della nostra gente».

«Da una delle massime priorità, detta in ogni modo, la sottoscrizione del Patto Stato-Regione è diventata una corsa contro il tempo. Il 31 gennaio scadrà il termine posto dal Governo e nessuno sa nulla, Consiglio regionale compreso che per l'ennesima volta viene di fatto insultato. Ci aspettiamo che Zanin batta un colpo e faccia valere il ruolo e le prerogative dell'Assemblea».

A dirlo è il capogruppo del Pd, Sergio Bolzonello intervenuto in conferenza stampa insieme al consigliere Roberto Cosolini e al segretario del Pd Fvg, Cristiano Shaurli.

«A ottobre - ricorda Bolzonello - Fedriga comunicava di aver consegnato al ministro Tria un'ipotesi di accordo tra Fvg e Stato in materia finanziaria. Da allora non abbiamo sentito più nulla di concreto se non annunci. Fedriga ha detto più volte che rinegoziare il patto con lo Stato era ed è una priorità. Una questione talmente prioritaria che ci siamo ridotti a un conto alla rovescia».

Bolzonello ha inoltre sottolineato che «non c'è alcuna strumentalità nella nostra denuncia: abbiamo atteso che si riunisse l'ufficio di presidenza del Consiglio con la speranza di ricevere notizie sulla convocazione delle commissioni competenti. Non è accaduto nulla di tutto ciò e siamo a 20 giorni dalla scadenza che il Governo ha fissato nella legge di stabilità nazionale.

Hanno tanto decantato interventi come quello dell'Irap, ma qui si parla di una partita due miliardi e mezzo. Restiamo convinti del fatto che, al di là delle posizioni, il tema del patto dovrebbe vedere le forze politiche di questa regione muoversi nella stessa direzione, l'interesse del Fvg».

Dal canto suo Cosolini, che è stato relatore di minoranza della legge di Stabilità 2019, ha ricordato che «questa prima manovra targata Fedriga si è chiusa proprio grazie alla manovra precedente e soprattutto al tanto vituperato patto Serracchiani-Padoan, quindi grazie ai 120 milioni del patto e alla crescita della compartecipazione fiscale».

Non è vero, ha detto, «che quella attuale è una manovra di investimento, il debito è in larga misura finalizzato a coprire spese che la Regione sosteneva già prima».

Da parte sua, il segretario del Pd Fvg, Shaurli, ha ricordato che «altre Regioni speciali come Sicilia e Valle d'Aosta hanno già chiuso lo scorso anno il patto con lo Stato. Il Fvg si è ridotto a essere l'ultima delle speciali. Ho l'impressione che su questi temi Fedriga e il centrodestra non ci siano proprio e difronte a uno Stato che sta cercando risorse in ogni dove, sarà molto difficile arrivare addirittura i 120 milioni previsti dal patto Serracchiani-Padoan».

La diretta Fb della discordia. «Veniamo a conoscenza ora, bontà del centrodestra, che Fedriga e Zilli sono a colloquio con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Fedriga non si limiti alle sue dirette Facebook, ma venga in Consiglio e in Commissione a spiegarci cosa hanno ottenuto riguardo ai patti finanziari Stato-Regione Fvg, per un confronto politico». Lo ha dichiarato in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Sergio Bolzonello.

La replica di Fedriga. «Chi arriva in conferenza stampa sostenendo che non voglio aggiornare il Consiglio, mi sorprende. Io andrò in Consiglio quando avrò un piano di lavoro che possa rendere edotto il Consiglio rispetto a un percorso fattibile».

Così il governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga, in diretta Facebook, replica al capogruppo in Consiglio regionale del Pd, Sergio Bolzonello, che ha chiesto al capo dell'esecutivo regionale di riferire in Consiglio e in Commissione in merito alla sottoscrizione del Patto Stato-Regione.

FONTE: MessaggeroVeneto - 10 Gennaio 2018



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