Fedriga proclamato presidente del Fvg: “Entro due settimane presenterò la nuova giunta”
Il conferimento ufficiale al neo governatore è stato formalizzato giovedì 3 aprile. Pronta la lettera di dimissioni da deputato.
La proclamazione di Massimiliano Fedriga a presidente del Fvg L'Ufficio centrale regionale ha proclamato Massimiliano Fedriga 14° presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. «Tra oggi e domani deciderò la data della prima seduta del Consiglio regionale e, sebbene non ci sia obbligo di legge, vorrei arrivare alla prima seduta d'Aula con l'assetto della Giunta pronto: entro quindici giorni il Friuli Venezia Giulia potrà avere l'esecutivo regionale così da essere operativi e iniziare a lavorare subito» ha detto (Video di Andrea Lasorte) L'articolo
TRIESTE. L'Ufficio centrale regionale ha proclamato Massimiliano Fedriga eletto alla carica di presidente della Regione Friuli Venezia Giulia.
«Dopo questa firma mando le dimissioni a Roma, la lettera è già pronta», ha detto Fedriga siglando l’attestato di avvenuta proclamazione a presidente del Fvg, nel Palazzo della Regione.
Alle elezioni politiche dello scorso 4 marzo Fedriga è stato rieletto deputato alla Camera con la Lega, incarico al quale ha confermato di rinunciare per governare la Regione.
Elena Fedriga, ecco chi è la moglie del nuovo presidente del FVG Trentottenne originaria del pordenonese, triestina d'adozione, referente regionale del Fondo ambiente italiano e mamma di due bimbi, da lunedì 30 aprile Elena è anche la "first lady" del Friuli Venezia Giulia. Anche se non ama questa definizione. Elena Fedriga è una persona riservata:«Non mi piace apparire, sono un po' in imbarazzo: preferisco stare dietro le quinte»
Si tratta del quattordicesimo politico a ricoprire la carica di presidente del Friuli Venezia Giulia.
«Tra oggi e domani ha aggiunto il neo governatore - deciderò la data della prima seduta del Consiglio regionale e, sebbene non ci sia obbligo di legge, vorrei arrivare alla prima seduta d’Aula con l’assetto della Giunta pronto.
Entro quindici giorni il Friuli Venezia Giulia potrà avere l’esecutivo regionale così da essere operativi e iniziare a lavorare subito».
Avvocati indagati per infedele patrocinio: la Cassazione ha depositato le motivazioni del rigetto del ricorso della Procura
Niente più che «una sollecitazione a non rispondere alle domande dell’organo dell’accusa». E quindi, «a tenere una condotta processuale perfettamente in linea con il diritto di difesa, che vede nell’esercizio della facoltà di non rispondere un’espressione del principio del “nemo teneur se detegere”, insuscettibile di per sè di recare un qualunque danno, economico e processuale, alla patrocinata». Ecco perché, per i giudici della Corte di Cassazione, gli avvocati Pier Aurelio Cicuttini e Maddalena Spagnolo non hanno concorso a determinare alcun nocumento agli interessi della cliente del primo, nè dei figli minorenni avuti con l’uomo assistito dalla collega.
Le motivazioni della sentenza con cui, il 31 gennaio, la VI sezione penale ha rigettato il ricorso proposto dalla Procura di Udine contro la decisione del tribunale del riesame di annullare le perquisizioni e i sequestri eseguiti il 23 giugno 2017 negli studi e nelle abitazioni dei due professionisti, sono state depositate il 30 marzo. «Esclusa la materialità del reato in contestazione», recita il verdetto. Ossia, l’ipotesi del concorso in infedele patrocinio, per avere concordato di far avvalere della facoltà di non rispondere in un interrogatorio la donna che Cicuttini difende, in un procedimento in cui è accusata del favoreggiamento del marito, che è assistito da Spagnolo e che in precedenza era stato allontanato da casa per maltrattamenti su coniuge e figli. Nelle intercettazioni telefoniche, aveva detto alla moglie di averla chiamata su indicazione dei difensori, per spiegarle nella loro lingua che non avrebbe dovuto rispondere alle domande degli inquirenti.
Sebbene le modalità con cui il difensore della donna siano indubbiamente “anomale” e censurabili, laddove per le comunicazioni con l’assistita sembrerebbe essere stato utilizzato, quale interprete, l’indagato di un reato in cui lei era persona offesa – scrive la Cassazione –, nondimeno le indicazioni sul comportamento nell’interrogatorio non possono stimarsi contrarie ai “doveri professionali”, risultando anzi coerenti.
Ed è la stessa Maddalena Spagnolo - che nel procedimento è difesa dall’avvocato Enrico Bulfone e dal professor Tullio Padovani - ad auspicare ora «l’immediata archiviazione del fascicolo», giudicando l’azione della Procura «soprattutto un concreto pregiudizio all’indipendenza del difensore e al principio dell’inviolabilità della difesa». «Nonostante il tribunale di Udine ne avesse da subito smantellato il castello accusatorio – rileva –, ha voluto proporre ricorso, trovando nella Cassazione una chiara conferma dell’assenza di reato». Augurandosi a sua volta «che questo grande dispiacere finisca presto», Cicuttini ha annunciato l’intenzione di «valutare con i legali (avvocati Nicoletta Menosso e Raffaele Conte, ndr) eventuali azioni risarcitorie
Nessun commento dalla Procura, dove le motivazioni non sono ancora arrivate. "Le leggeremo con attenzione – si è limitato a dire il capo Antonio De Nicolo –, perchè dalla Cassazione c’è sempre da imparare, e poi assumeremo le determinazioni conseguenti nel relativo procedimento penale.
Sanità, #Spagnolo: “Il punto nascita ed il reparto materno infantile di #Latisana devono essere riaperti” “Il contentino che Bolzonello-Serracchiani hanno recentemente dato a Latisana con il Pronto soccorso pediatrico H24 con posti letto dedicati per osservazione pazienti in età pediatrica è la misura minima per assicurare un minimo di sicurezza al territorio, che per due anni è stato abbandonato costringendo i bambini e le loro famiglie a spostamenti, nemmeno organizzati e spesso impossibili per traffico ed incidenti in autostrada, a Palmanova. Nonostante i pediatri siano stati reperiti, ancora non è stato riaperto il punto nascita ed il nuovo reparto Materno infantile, in grado di dare risposte al territorio, assicurare la continuità assistenziale dei bambini ed evitare inspiegabili spostamenti a Palmanova. La riforma sanitaria della giunta Serracchiani-Bolzonello è stata bocciata a tutti i livelli, dalla Corte dei Conti ai territori.
Dal 17 marzo 2016 è stato sospeso il punto nascita dell’Ospedale di Latisana, nonostante sia dotato di nuove sale parto accreditate per 1.000 parti/anno, integrate con le sale operatorie per le urgenze ostetriche, e nonostante sia stato realizzato il nuovo reparto Materno Infantile e l’Ospedale di Latisana serva un territorio vasto e popoloso, soprattutto in periodo estivo, servendo il territorio di Lignano e Bibione. Dal marzo 2016 l’ospedale di Latisana è stato dotato solamente di un ambulatorio pediatrico aperto fino alle 20, costringendo i bambini che vi si recavano dopo tale orario o necessitavano anche solo di osservazione, oltre che di ricovero, a spostarsi inspiegabilmente a Palmanova.
Con la conferenza stampa del 1 marzo, a quattro giorni dalle elezioni, Bolzonello ha dato il “contentino”, pur assicurato dalla Telesca sin dal 2016 ma sino al 5 marzo mai onorato di avere un pediatra nelle 24 ore e la possibilità di tenere in osservazione i bambini, quindi per massimo 48 ore, mentre i ricoveri, così come i casi urgenti con ospedalizzazione, saranno ancora effettuati a Palmanova. Il nuovo direttore sanitario ha assicurato che il reparto materno infantile e le sale parto sono ancora integre, così da permettere alla nuova amministrazione regionale che verrà eletta il 29 aprile di porre finalmente rimedio ai gravissimi errori commessi dalla giunta Serracchiani-Bolzonello e di dare le giuste risposte ad un territorio che ha subito decisamente troppo con questo governo regionale.”
Maddalena Spagnolo, Capogruppo Lega e Segretario Sezione Latisana-Candidata Elezioni Regionali Circoscrizione di Udine
La decisione maturata nel corso di summit romano dei partiti della coalizione. In precedenza era intervenuto Tondo: «Avevo accettato la candidatura a governatore per senso di responsabilità, senza chiedere nulla e dunque non lascio gli alleati»
UDINE. Massimiliano Fedriga è il candidato ufficiale del centrodestra alla presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia. La decisione è stata presa unitariamente da tutti i partiti facenti parte della coalizione nel corso di un summit tenutosi a Roma.
La candidatura di Fedriga è stata decisa dopo lunghi negoziati tra i partiti della coalizione di centrodestra nel corso dei quali sono stati «bruciati» molti nomi sui quali inizialmente si riteneva fosse stato trovato un accordo.
Massimiliano Fedriga prossimo presidente del Friuli Venezia Giulia!. Buon lavoro». Lo annuncia il leader della Lega Matteo Salvini su twitter postando una foto insieme con Fedriga.
Ma torniamo ai candidati "bruciati": l'ultimo è Renzo Tondo, dato pochi giorni fa per candidato ufficiale definitivo e, contro il quale, invece, è insorta la base leghista. La Lega in Friuli Venezia Giulia è stata, per numero di consensi, il partito più votato.
E mentre a palazzo Grazioli era in corso il vertice tra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, a rompere gli indugi era stato, nella mattinata di mercoledì 21 marzo, proprio Renzo Tondo, che era stato candidato venerdì scorso, 16 marzo, dal Centrodestra alla presidenza della Regione.
La sua corsa però era stata messa in discussione nelle ultime ore dalla Lega, decisa a candidare proprio Massimiliano Fedriga e ribaltando il patto che assegnava a Forza Italia il pretendente governatore, in cambio di un passo indietro sulla presidenza del Senato, che quindi andrebbe ai berluscones. «Noi siamo Autonomia responsabile - ha detto Tondo dal Consiglio regionale a Trieste - e non abbiamo bisogno di chiedere nulla a Roma o a Milano.
Stiamo lealmente nel centrodestra, che ringrazio per avermi dato la possibilità di essere eletto deputato.
Ho accettato la candidatura a presidente per senso di responsabilità, senza chiedere nulla e dunque resto in campo, non mi ritiro.
Registro però che ci sono delle tensioni tra gli alleati e se a Roma serve sapere che ci sono, io ci sono e si sappia fin d'ora che lealmente resterò nel centrodestra.
Se il candidato sarà un altro, lo sosterremo. Ma come Autonomia responsabile crediamo così tanto nella mia candidatura, come forte valore aggiunto, che stiamo anche valutando di candidare Renzo Tondo come capolista alle Regionali del 29 aprile in tre collegi», ha concluso l'ex governatore.
Una settimana fa aveva voluto presiedere il consiglio comunale sulla Eaton. Si è spento a 72 anni all’ospedale di Gorizia per un male incurabile
MONFALCONE: Walter Sepuca si è spento nel pomeriggio di ieri, in una stanza dell’ospedale di Gorizia, dov’era ricoverato da venerdì mattina. Avrebbe compiuto 72 anni a fine marzo. Un tumore lo aveva aggredito alcuni mesi fa, ma il “Comandante”, com’era conosciuto da tutti Sepuca, uomo legato al mare prima per passione che per lavoro, aveva reagito con la consueta grinta e il solito sorriso.
Solo una settimana fa era al suo posto in aula, quello di presidente del Consiglio comunale, chiamato a gestire una seduta delicata, sulla crisi Eaton, che nella mattinata dello stesso giorno aveva portato ai cancelli della fabbrica di via Bagni nuova il leader del suo partito, Matteo Salvini. Le condizioni di salute precarie gli avevano impedito di esserci, lui che non aveva mai mancato un appuntamento. Tanto che Salvini assieme al segretario regionale e capogruppo alla Camera Massimiliano Fedriga («Buon vento Walter» l’ultimo saluto di quest’ultimo) si è recato a salutarlo nella casa di Panzano. Uno degli ultimi pensieri in questi giorni è stato quello di non poter partecipare all’adunata di piazza a Milano con Salvini in vista delle elezioni politiche di domenica prossima, come dice Sebastiano Callari, assessore leghista della giunta Cisint, ma anche il medico che ha seguito Sepuca in questi mesi.
Solo otto mesi fa Sepuca era al fianco di Callari, ma come testimone delle nozze officiate dal sindaco Anna Cisint, che ieri è riuscita solo a parlare di «una perdita enorme, a livello umano e non solo politico». Se Sepuca è riuscito a reggere così a lungo la Lega Nord isontina, è stato per le sue insostituibili doti di persona capace di giungere a una soluzione, ha solo aggiunto Cisint, che l’ha avuto al fianco in piazza in tutta la martellante campagna elettorale conclusasi con la storica vittoria del centrodestra nell’autunno del 2016. Una tornata che ha visto Sepuca eletto in Consiglio con 122 preferenze, il più votato del suo partito, da cui era stato candidato come capolista, davanti all’ex consigliere regionale Federico Razzini.
Il risultato, l’impegno riconosciuto dal resto della maggioranza, l’aveva condotto al ruolo di guida del Consiglio comunale senza frizioni. Che, invece, c’erano state, non molto dopo l’assunzione della carica, con il centrosinistra, causa alcune esternazioni sui social poco politicamente corrette. Sepuca poi aveva ammesso di aver esagerato, chiedendo scusa. A metà gennaio aveva invece ceduto il testimone come segretario del Carroccio isontino a Fabio Verzegnassi, consigliere comunale leghista di Farra d’Isonzo. Un passaggio di consegne legato anche alle sue condizioni di salute, che, però, nessuno in Lega pensava sarebbero precipitate in così poco tempo. Sepuca aveva reagito alla diagnosi, come dopo l’infarto che l’aveva colpito alcuni anni fa. Si era sempre tenuto in movimento, in sella alla sua amata bicicletta. Come quella che dei ladri gli aveva rubato a settembre dello scorso anno dal giardino di casa. Se ne era davvero dispiaciuto Sepuca, anche perché quella bici l’aveva ricevuta in regalo dall’amico Sergio Razeto, presidente di Confindustria Venezia Giulia, per il suo compleanno.
In tanti lo hanno ricordato ieri come una persona gentile e corretta. Che non ha mai avuto paura delle proprie idee. Così a luglio era stato tra gli invitati del matrimonio in municipio tra Elisa Pacorig e Cristina Semeraro, di cui era vicino di casa. «Sono contento per la loro scelta, da rispettare», aveva detto. Il Consiglio comunale lo ricorderà mercoledì, nella nuova seduta convocata in questi giorni per discutere del bilancio 2018. A prendere il suo posto tra le fila della Lega sarà il primo dei non eletti, Paolo Bearzi.
Così su Facebook il presidente della Lega in Friuli Venezia Giulia Mario Pittoni annunciando la scomparsa di Sepuca, nato a Trieste il 23 marzo 1946 e residente a Monfalcone dove ricopriva il ruolo di presidente del Consiglio comunale. Solo lunedì scorso, 19 febbraio, il 72enne politico aveva scritto un post Facebook emozionato per la visita del segretario nazionale Matteo Salvini: «Grande sorpresa stamattina è venuto a trovarmi a casa a Panzano il nostro Matteo Salvini. Non solo emozione ma stupore e sempre più emozione e voglia di combattere con lui per il nostro popolo».
Moltissimi i messaggi di cordoglio da parte dei colleghi di partito e non che gli augurano "Buon vento" ricordando la passione per il mare di Sepuca, anche insegnante di vela e navigazione.
Saranno celebrati Sabato, alle 11,nella chiesa della Beata Vergine Marcelliana a Panzano i fuerali di Walter Sepuca, il presidente del consiglio comunale di Monfalcone e fino a poco più di un mese fa Segretario della Lega Nord Isontina.
La prossima settimana , ma la data non è stata ancora definita, la Famiglia (la moglie Rosanna, i figli Samantha, Susanna e Cristian) e gli amici procederanno alla dispersione delle ceneri.
Non è escluso in mare, serso il quale il "Comandane" Sepuca ha mantenuto un amore e un legame indissolubile.