Il progetto discusso dalla giunta punta alla valorizzazione del Tagliamento
LATISANA. Ambiente incontaminato e servizi d'eccellenza.
Ecco cosa cerca il turista del secondo millennio. Ed ecco quanto è pronto ad offrire il comune di Latisana, attraverso “Terre di Latisana”, un progetto già discusso dalla giunta comunale e pronto per essere sottoposto al vaglio della commissione europea e accedere ai finanziamenti necessari allo sviluppo rurale e al recupero ambientale.
Punto di partenza l’incredibile ambiente naturale del Tagliamento, patrimonio da riqualificare e da proporre come offerta turistica per rilanciare il territorio e “prolungare” la stagione turistica classica: quando sole e mare non bastano più il turista può beneficiare di ambienti naturali unici e attività ricettive curate nei minimi dettagli e rese particolari dal prodotto agricolo di nicchia o da benessere e relax garantiti dalla geotermia.
Se l’opportunità di risalire il fiume in barca è già una realtà e potrebbe presto arricchirsi dei nuovi approdi che hanno ricevuto il via libera della Regione, su modifica del piano regolatore comunale, un ruolo importante verrà giocato dai percorsi ciclabili già progettati, in ambito Aster, per il territorio di Latisana, ma bloccati in riva al fiume Stella, per le difficoltà a progettare l’attraversamento dello stesso.
I fondi comunitari permetterebbero al Comune di Latisana di “estrapolare” quella porzione di progetto che interessa il proprio territorio e partire con i tracciati ciclabili, che di fatto ripercorrono le stradine interpoderali presenti lungo l’argine del fiume.
Per dare la giusta valenza al progetto – come conferma il sindaco di Latisana, Salvatore Benigno – la partita si sposta su ampia scala, alla ricerca di una cooperazione territoriale, che coinvolga almeno cinque comuni contermini per un bacino di ventimila abitanti.
Siamo l’entroterra delle spiagge – spiega Benigno – e assieme possiamo realizzare un sistema di “reti d’imprese” tra aziende agricole locali, capace di creare un maggiore valore aggiunto rispetto a un approccio individuale, concentrato sulle filiere dei prodotti agroalimentari locali in chiave enogastronomica. Come amministrazione comunale abbiamo avviato l'elaborazione di un «piano di sviluppo strategico locale» che ha mappato le potenzialità del nostro territorio e individuato possibili ambiti di intervento. Il percorso è già stato avviato: sedici aziende agricole sono state messe in rete e d’ora in poi si presenteranno assieme con un marchio condiviso. L’idea è quella di procedere con un sistema a rete delle produzioni tipiche locali, certificandole con un marchio del territorio, sviluppando il comparto biologico e promuovendo un punto di vendita collettivo, sia reale che virtuale, dove sviluppare anche il marketing, la formazione, la valorizzazione dei piatti e prodotti tipici locali inclusi quelli vitivinicoli.
FONTE: MessaggeroVeneto 23 Aprile 2016