L’ecopiazzola di Paludo trasformata in discarica: cartone e plastica abbandonati fuori dai cassonetti. Nel 2015 più di 50 accertamenti della polizia locale: 48 soggetti “pizzicati” con le videoriprese
LATISANA. Ancora in azione i soliti incivili. Questa volta a essere usata come una discarica a cielo aperto, è stata l’ecopiazzola di Paludo dove qualche maleducato ha pensato bene di disseminare rifiuti di vario genere, soprattutto cartoni e plastica, a terra.
Ieri mattina il servizio ambiente del comune di Latisana ha contattato la Net per capire se il passaggio per la raccolta dei rifiuti, negli ultimi giorni, si sia svolto regolarmente, anche per stabilire a quando risalgano i rifiuti gettati a terra. E da oggi operai al lavoro per ripulire.
«Noi ce la mettiamo tutta, ma la maleducazione continua a essere tanta - ha esordito ieri l’assessore comunale all’ambiente, Cesare Canova -. Ci sono sempre più cassonetti, abbiamo ampliato l’orario e la capacità del magazzino comunale, eppure continuano questi gesti incivili.
E’ una battaglia difficile, però ci sono anche dei buoni risultati, infatti la percentuale di differenziata ha raggiunto il 56 per cento del totale. Però se manca la collaborazione dei cittadini è come lottare contro i mulini a vento. Abbiamo chiesto alla Net di coprire con le telecamere più zone possibile, però l’ecopiazzola di Paludo si trova in una posizione particolare, a ridosso di una scuola e non è semplice trovare una soluzione».
Il 2016 - come annunciato dall’assessore Canova - sarà comunque l’anno della lotta ai furbetti dell’immondizia, soprattutto ai transfrontalieri che arrivano a Latisana carichi di rifiuti speciali. Da qualche mese l’accesso al magazzino comunale è regolamentato e permesso solo ai residenti, all’ingresso c’è infatti un operatore che chiede i documenti. E nelle ecopiazzole il lavoro di controllo viene svolto dalle telecamere.
Solamente l’anno scorso sono stati quasi una cinquantina gli accertamenti di polizia ambientale, effettuati dagli agenti della Municipale di Latisana, che hanno avuto come conseguenza per 48 soggetti l’invio di un’informativa all'autorità giudiziaria.
Due terzi delle persone identificate dai controlli messi in atto dal comando hanno scelto l’ecopiazzola di Pertegada per scaricare ogni tipo di rifiuto.
E sono state proprio le segnalazioni da parte dei cittadini, indignati nel trovare una vera e propria discarica a cielo aperto, sotto casa, a dare il via alle indagini: gli agenti della Polizia locale, visionando le immagini della telecamera posta a controllo dell’ecopiazzola sono riusciti a dare un’identità agli autori delle violazioni al regolamento per lo smaltimento dei rifiuti urbani e speciali.
FONTE: MessaggeroVeneto 05 maggio 2016