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redistribuzione dei reparti A Latisana il trasferimento delle degenze nel blocco nuovo dovuto alla condizione dei locali Il sindaco Galizio: urge un confronto con la Regione, si sta demolendo l’ospedale della Bassa

LATISANA. Da quello che doveva essere un sopralluogo ordinario, per una valutazione tecnica della struttura, una nuova doccia gelata sul futuro del dipartimento materno infantile dell’ospedale di Latisana.

Nel reparto ideato e strutturato per le degenze materno infantili, finora mai aperto per tale funzione, a quanto pare a breve ci finiranno le degenze della medicina, mettendo così fine a qualsiasi speranza di riapertura del punto nascita e del reparto di pediatria. Anzi mettendo anche in dubbio il proseguo della stessa attività ambulatoriale almeno per quanto riguarda la ginecologia.

A dare ancora più peso a queste ipotesi gli esiti dell’incontro che ha visto ieri mattina riuniti tutti i capo dipartimento della struttura ospedaliera con i vertici dell’Azienda per l’assistenza sanitaria 2 Bassa Friulana-Isontina: oggetto del vertice una ridistribuzione dei reparti, a partire proprio dalla medicina.

A dare un'accelerata a un trasloco comunque nell'aria da tempo, quello della medicina nel nuovo reparto del dipartimento materno infantile, il sopralluogo di una commissione tecnica regionale che periodicamente compie delle verifiche sulle strutture sanitarie friulane e ne accredita i vari reparti, in visita a Latisana mercoledì mattina, avrebbe posto dei dubbi sull'attuale condizione del reparto di medicina. Da qui la soluzione di trasferire le degenze nel blocco nuovo, «mettendo così una pietra sopra su qualsiasi speranza futura per il punto nascita e la guardia pediatrica – ha commentato ieri amareggiato il sindaco di Latisana, Daniele Galizio – a questo punto urge un confronto con la Regione per capire quanta autonomia decisionale sia stata data al direttore generale che con azioni tecniche sta demolendo pezzo dopo pezzo l'ospedale della Bassa occidentale. Da più parti si registrano posizioni forti nei confronti del direttore Pilati – ha aggiunto Galizio – per cui a questo punto è giusto capire quale sia la volontà politica. Ci vogliono comunque azioni unitarie, di territorio, perché l'azione del singolo non serve a niente».

E va in questa direzione anche la decisione maturata ieri dal sindaco di Lignano Sabbiadoro, Luca Fanotto, nel suo ruolo di presidente dell'Uti, di convocare con urgenza un confronto con la Governatrice, Debora Serracchiani e l'assessore regionale alla salute, Maria Sandra Telesca, per tutta una serie di chiarimenti, a cominciare dalla guardia pediatrica h 24 che contrariamente alla premesse, non verrà riattivata nemmeno per la stagione turistica.

FONTE: MessaggeroVeneto - 10 giugno 2016



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