Panontin: tre mesi in più per dare garanzie al territorio. Fontanini: apertura parziale, ma apprezzabile
Sul filo di lana la Regione accorda alla Provincia di Udine la proroga tre mesi nella gestione delle scuole.
Uno slittamento che riguarda anche le Province di Pordenone, Gorizia e Trieste, ma in questo caso la presenza del commissario affida comunque la materia alla Regione. «Questi tre mesi debbono servirci a dare sicurezza e garanzia al territorio e trovare la migliore soluzione – premette l’assessore alle Autonomie locali, Paolo Panontin –. Se il territorio dovesse manifestare l’idea che non ce la fa a svolgere la funzione, ce lo dirà e troveremo soluzioni alternative», è l’avvertimento.
Un’apertura parziale, ma comunque apprezzabile – afferma il presidente della Provincia di Udine, Pietro Fontanini –, poichè è stato dato ascolto alle richieste dei sindaci che sono stati momentaneamente sollevati da nuove e complesse incombenze.
Nei prossimi tre mesi, dunque, sarà sempre la Provincia di Udine a controllare i plessi, a intervenire per le manutenzioni e le riparazioni. Sono un centinaio gli edifici scolastici di proprietà in gestione, a questi se ne aggiungono quasi una trentina in affitto per 22 mila studenti accolti. «Un patrimonio molto vasto, dalla montagna al mare, di cui continueremo a occuparci con molta attenzione», garantisce l’assessore all’Edilizia scolastica Carlo Teghil. Proprio ieri la Provincia di Udine ha terminato la sostituzione di una settantina di serramenti all’istituto Zanon per un investimento di 500 mila euro. «Un lavoro importante portato a termine nell’arco di pochi mesi - specifica Teghil - che valorizza la scuola, i docenti e gli allievi».
Un’altra vittoria incassata da Fontanini, dopo la prevalenza di no al referendum e la conseguente bocciatura della riforma costituzionale che cancellava le Province. Ma Panontin è pronto a giurare che lo slittamento non ha alcun collegamento con l’esito delle consultazioni. «Ormai le Province sono scatole vuote, anche quella di Udine - sottolinea -. Il personale trasferito ammonta a oltre 800 unità, abbiamo declinato anche in accordi con i sindacati le modalità per il trasferimento del personale di staff, quello cioè che resterà in Provincia fino all’esaurimento delle funzioni dell’ente. Il quadro complessivo è chiaro e netto».
FONTE: MessaggeroVeneto - 20 Dicembre 2016