Ben 51 parti a gennaio e organico dei medici salito, ma il direttore generale afferma: dotazione tarata su un punto nascita
LATISANA. La risposta alla politica non arriva dagli “avversari” ma dal territorio, tenacemente attaccato al proprio ospedale, tanto da ignorare voci di corridoio e falsi segnali e continuare a rivolgersi all’ospedale della Bassa occidentale che nel 2015 ha erogato qualcosa come 6.500 prestazioni pediatriche (2 mila in più rispetto al 2014) e che registra un boom di parti: 6 in 24 ore a inizio settimana, 51 nel mese di gennaio, contro i 24 dell’anno scorso e oltre 280 in sei mesi. Allora adesso i numeri tanto contestati ci sono: ci sono i 500 nati su base annua e ci sono i pediatri per coprire i turni su entrambe le strutture sanitarie della Bassa. Cosa accadrà ai due punti nascita?
«È una decisione esclusivamente regionale», è il commento del direttore generale dell’Aas2 Bassa friulana-Isontina, Giovanni Pilati, che riconosce una certa crescita alla struttura di Latisana, a conferma della forte capacità attrattiva da sempre esercitata sul Veneto, «si registra un leggero calo di parti di residenti – dice il direttore – e nel complesso un aumento di utenza veneta, conseguente alla chiusura di Portogruaro».
Sulla questione pediatri e sul bando di recente pubblicazione, il direttore Pilati ribadisce che la dotazione degli ospedali di Palmanova e Latisana è tarata sulla presenza di un solo punto nascita: «Con le prossime assunzioni l’organico passa da 6 a 8 pediatri, ma dovremmo arrivare a 10, la dotazione pensata in previsione della copertura estiva di Lignano Sabbiadoro».
«Nonostante il tentativo di chiusura improvvisa, per annullare il quale è dovuta intervenire addirittura la presidente della Regione e, a dispetto delle indicazioni scritte fornite a suo tempo alle partorienti perché si rivolgessero a Palmanova, negli ultimi sei mesi (agosto-gennaio) mentre Latisana ha spiccato il volo, Palmanova è scesa sensibilmente rispetto all’anno precedente, guadagnando poco più di un parto al mese rispetto al 2014, seppur agevolata dalla chiusura di Gorizia – ribadisce la presidente del comitato nascere a Latisana, Renata Zago – la crescita di Latisana, è sì legata alla chiusura del reparto maternità di Portogruaro, ma è soprattutto una questione di libera scelta da parte dell’utenza, consapevole delle eccellenze che trova nell’ospedale della Bassa occidentale. È la dimostrazione lampante – aggiunge – che i percorsi scelti dalle partorienti non sono quelli che vorrebbero imporre le direzioni aziendali, a tavolino. Al momento è dimostrato, in un lasso di tempo congruo e attendibile, che Latisana è in grado di superare abbondantemente i fatidici 500 parti e con il bando aziendale sono stati reperiti pediatri. Recentemente è anche emerso che la struttura di Palmanova necessita di lavori importanti di messa a norma, tali da comportare una momentanea chiusura».
FONTE: Messaggero Veneto - 04 febbraio 2016