È diventato ricovero di senzatetto. A due anni dalla chiusura sono stati rubati arredi, serramenti e materiali elettrici
LATISANA. Danni alle strutture, per centinaia di migliaia di euro. Sui muri di quello che era il ristorante, scritte inneggianti a satana. E negli alloggi, materassi, vestiti, scarpe e altri effetti personali che non lasciano dubbi sul fatto che l’ex parco dei pappagalli di via Tomadini, a Gorgo di Latisana, sia il ricovero di qualche senzatetto.
Ma anche luogo di ritrovo per sbandati e soprattutto, nei due anni e mezzo dalla chiusura, meta di delinquenti che hanno portato via tutto ciò che era possibile rubare. Quadri e cavi elettrici, (l’intero impianto della struttura), i climatizzatori di tutte le strutture aperte al pubblico, arredi e serramenti negli appartamenti del residence. Tutto rubato.
Ciò che è rimasto è oggetto di scorribande di teppisti e nullafacenti, che passano le loro giornate spaccando i vetri di porte e finestre, svuotando scrivanie e scaffali negli uffici amministrativi del parco, buttando tutto all’aria dentro al bar ristorante, dove chi è passato per primo ha anche mangiato e bevuto, consumando le scorte rimaste dopo la chiusura, a settembre del 2013.
E proprio sul muro, vicino al bancone del bar, qualcuno ha disegnato una stella a cinque punte, con il 6 ripetuto su tre punte: forse una ragazzata, o forse opera di qualche satanista che ha scelto quel luogo abbandonato, come punto di ritrovo.
Ma chi dorme dentro all’ex parco dei pappagalli? Tutte le camere degli appartamenti realizzati nel lato ovest verso il fiume Tagliamento ospitano materassi e coperte. Nei bagni ci sono vestiti e scarpe. E in altre stanze tavoli e pentole. E nessuno se n’è mai accorto.
Abbiamo visto tutto questo, assieme all’ex direttore del parco, Giorgio Barcarolo, incaricato dal curatore fallimentare di compiere un sopralluogo per capire come sia ridotta la struttura. Il disordine e il degrado regnano sovrani, in quella che fino a un paio d’anni fa era una splendida struttura, unica in Europa per il suo genere, costata più di tre milioni di euro.
I guai finanziari sono cominciati tre anni dopo l’apertura, alla fine del 2009, con il fallimento della società proprietaria, azione promossa da un istituto di credito veneto: il parco va all’asta la prima volta, con un valore di due milioni e mezzo di euro.
Ma sarà solo la prima convocazione: ce ne saranno altre cinque (l’ultima nel 2015), tutte deserte. Il parco è rimasto aperto fino all’autunno 2013, poi è diventato preda di vandali e delinquenti.
Un anno fa esatto i primi ladri, sorpresi dai carabinieri di Latisana, mentre rubavano alcuni componenti dell’impianto di climatizzazione. La replica dopo poche settimane: questa volta i ladri erano quattro, due si sono dati alla fuga (ma in seguito sono stati identificati) e due sono stati fermati dalla polizia locale. Tutti e quattro residenti a Latisana.
La proprietà del parco aveva proposto al curatore fallimentare di individuare un custode, (o una famiglia) magari in difficoltà perché senza occupazione, da mettere a vivere nel parco. Una scelta che forse avrebbe evitato lo scempio compiuto in questi due anni e mezzo.
Era la “casa” di trecento specie diverse
Aperto nel 2006, il parco aveva anche un centro di ricerca a valenza europea e otto padiglioni
Settantamila metri quadrati di verde, oltre duecento differenti essenze botaniche e una rappresentanza di oltre trecento specie di pappagallo, proveniente dalle più svariate aree geografiche.
Ecco cos’era il Parco dei pappagalli, aperto nel 2006 nella frazione di Gorgo di Latisana, il primo parco monotematico di tutta Europa dedicato ai pappagalli, dove in otto padiglioni trovavano ospitalità anche un centinaio di specie a rischio estinzione
Fra le strutture del parco, un bar ristorante, un auditorium da 120 posti a sedere, appartamenti per una “vacanza” a contatto con i simpatici volatili e un centro ricerche, a valenza europea, dedicato al colorato mondo dei pappagalli, all’interno del quale diverse università italiane ed estere seguivano importanti progetti nel campo dell’alimentazione, della salute, in ambito riproduttivo e comportamentale, al fine di aiutare concretamente la salvaguardia di questi animali
Alle spalle del fiume Tagliamento, immersi nel verde, era possibile compiere visite guidate e assistere al volo libero dei pappagalli: al Parco di Gorgo per i visitatori era normale “incontrare” i pappagalli fuori dalle loro voliere, lasciati liberi di girovagare fra le persone e di posarsi, sugli alberi o sulle panchine.
FONTE: MessaggeroVeneto 25 marzo 2016